ANSA. DIFESA: M5S,VERGOGNA PD NEGA DIRITTI RAPPRESENTANZA MILITARI; FISCO: AG. ENTRATE, MENO EVASIONE SE DIMINUISCE USO CONTANTI; C.CONTI: DA 3 ANNI FERMA SPENDING ARCHIVI CARTA P.A

lunedì 08 febbraio 2016

Difesa: M5s,vergogna Pd nega diritti rappresentanza militari

ROMA, 5 FEB

"Lo avevamo detto, e cosi' e' stato: il Pd negando l'elezione, legittima, della rappresentanza, nega gli stessi diritti dei nostri militari, nonche' valorosi servitori dello Stato". Lo denunciano i deputati M5S della Commissione Difesa, commentando l'approvazione dell'emendamento Calipari al Milleproroghe che stabilisce la proroga della rappresentanza militare.    "Gia' nei giorni scorsi - afferma la deputata Tatiana Basilio - avevamo lanciato l'allarme sulla volonta' da parte del Pd e del governo di ignorare e calpestare i diritti dei nostri militari, ma a nulla servito, purtroppo. L'emendamento Calipari sancisce infatti il terzo rinvio dal 2010. Un atto vergognoso – lamentano i 5 Stelle - che finisce per svilire e soffocare il principio sacrosanto della rappresentanza. Questo e' il modo in cui il Pd tratta i nostri uomini in divisa, questa e' l'ennesima dimostrazione del bipolarismo di un partito che predica bene e razzola, sempre, male", conclude la Basilio. "Il Pd ha votato in pompa magna questo emendamento eppure nel 2012 l'attuale ministro Roberta Pinotti, quand'era in commissione Difesa del Senato, sbandierava la tutela della funzione democratica degli organi della rappresentanza militare denunciando le proroghe del loro mandato". "Perche', ora, la Pinotti e il capogruppo Pd alla commissione Difesa della Camera Gian Piero Scanu se ne restano in silenzio?".(ANSA).

 

Fisco: Ag. Entrate, meno evasione se diminuisce uso contanti Working paper su fattori locali che spingono ad evadere

ROMA, 5 FEB

"Esiste una relazione inversa e significativa tra la diffusione della moneta elettronica e l'evasione. Nelle realta' in cui ci sono piu' possibilita' di effettuare pagamenti senza dover ricorrere all'uso del contante i tassi di evasione tendono a ridursi". E' quanto sottolinea l'Agenzia delle Entrate nell'ultimo working paper della rivista 'Argomenti di discussione' che prende in esame l'influenza esercitata dai fattori socio-economici, presenti a livello locale, sull'evasione fiscale.(ANSA).

C.CONTI: DA 3 ANNI FERMA SPENDING ARCHIVI CARTA P.A

ROMA, 5 FEB

La razionalizzazione degli archivi di deposito, ovvero quelli dei documenti non piu' necessari all'archivio corrente dell'amministrazione pubblica e non ancora selezionati per l'archivio storico, non e' ancora partita a distanza di tre anni dalla legge (133/2012) che la disponeva all'interno del progetto di una spending review sulla materia. L'allarme arriva dalla Corte dei Conti che sottolinea come sia stata inadeguata l'attenzione delle amministrazioni alla tematica delle attivita' di ''scarto'' che prelude appunto all'invio al macero dei documenti che non servono e alla catalogazione di quelli che andranno nell'archivio storico. ''Le operazioni di scarto - si legge nella delibera della Corte - vengono effettuate in assenza di criteri oggettivi, che consentono di evitare il rischio di scelte non coerenti o arbitrarie nella fase di individuazione dei documenti da eliminare''.     In pratica - denuncia la magistratura contabile – nonostante la legge del 2012, il processo non e' ancora iniziato e gli archivi di deposito sono lontani dall'essere concentrati in luoghi organizzati e sicuri. Gli archivi di deposito esterni alle amministrazioni sono ''residuali'' rispetto a quelli ubicati nell'ambito di sedi destinate anche ad altri usi (ufficio, magazzino, ecc.); su circa 667.000 mq complessivi disponibili per gli archivi di deposito, poco piu' di 138.000 si riferiscono ai depositi situati all'esterno degli uffici. E anche per gli archivi esterni ci sono punti sui quali intervenire. Alla data del 31 maggio 2015, gli archivi "esterni" ancora a disposizione delle amministrazioni esaminate erano, in tutto, 287. Di questi, 84 (circa il 30%) erano di proprieta' privata con oneri annui per fitti passivi  quantificabili in poco piu' di 4,8 milioni di euro.    "L'Agenzia del demanio, direttamente interessata al processo di riunificazione - conclude la magistratura contabile -  ha rappresentato, sin dal 2013, l'impossibilita' di impostare l'accorpamento degli archivi di deposito, in assenza di una norma che ne autorizzi l'azione nei confronti delle amministrazioni statali e assegni le risorse necessarie per rifunzionalizzare gli immobili governativi disponibili ovvero  per il reperimento di nuove strutture". ANSA

 


Tua email:   Invia a: