ANSA. GDF: ATTENZIONE A NUOVA TRUFFA ONLINE; SOCIETA' 'CARTIERA' CON 30 MLN FATTURATO, FRODE IVA PER 5 MLN
Gdf: attenzione a nuova truffa onlineMail per falsi pagamenti dovuti alla Guardia di Finanza
ROMA, 12 FEB
Una nuova frode telematica si sta diffondendo sul web attraverso una e-mail, inviata dall'indirizzo di posta elettronica finanza@gdf.gov.it, che apparentemente risulta della Guardia di Finanza, per derubare i destinatari. A questi - perlopiu' commercianti ed aziende – viene contestato il mancato pagamento di una somma di denaro (generalmente 500 euro) e viene indicato un numero di conto corrente per poter effettuare il versamento dovuto, al fine di evitare la chiusura dell'attivita'. "L'indirizzo di posta elettronica finanza@gdf.gov.it non e' assolutamente un indirizzo istituzionale della Guardia di finanza", sottolineano al comando generale delle Fiamme gialle. "Si tratta di una vera e propria truffa - viene sottolienato - perpetrata attraverso il cosiddetto fenomeno di 'email spoofing' che consente l'invio di e-mail con l'indirizzo del mittente falsificato. La Guardia di Finanza e' del tutto estranea all'invio di queste e-mail e comunica con i cittadini esclusivamente con posta elettronica certificata". (ANSA).
Societa' "cartiera" con 30 mln fatturato, frode Iva per 5 mln Indagini Gdf in Campania, tre persone denunciate
CASERTA, 14 FEB
La Guardia di Finanza di Caserta ha scoperto una frode Iva da cinque milioni di euro posta in essere da tre societa' di prodotti elettronici attraverso il sistema delle cosiddette "frodi carosello". Tre persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, oltre che per occultamento e distruzione di documentazione contabile. Il giro d'affari emerso e' di 30 milioni di euro. La frode - secondo le indagini delle Fiamme Gialle - e' stata realizzata mediante una ditta di Santa Maria Capua Vetere, dalla quale sono partiti gli accertamenti. I finanzieri hanno scoperto che la societa' era priva di una struttura economica organizzata, in pratica una societa' "cartiera", quasi fittizia, il cui unico scopo era di acquistare falsamente da aziende estere dell'Unione Europea prodotti elettronici senza pagare l'Iva, essendo gli acquisti intracomunitari esenti dall'imposta sul valore aggiunto. La ditta rivendeva poi, sempre emettendo documentazione falsa e caricando l'Iva, i prodotti ad altre societa' operanti in Italia. Le operazioni, e' emerso, erano solo cartolari mentre i beni venivano ceduti direttamente dalle aziende estere a quelle italiane per un prezzo di gran lunga inferiore a quello di mercato. (ANSA).