ficiesse

ROMA. "Ancora furbetti del cartellino? Non si può più andare avanti così. Quindi dico sì al licenziamento di chi, non lavorando, ruba ai cittadini e truffa lo Stato". Angelo Rughetti, sottosegretario alla Pubblica amministrazione, non usa mezzi termini.
 

"Certo: nel decreto sono previsti premi per chi fa il proprio mestiere con passione, e finalmente farà carriera al posto dei lavativi che campano alle spalle degli onesti".
 

"È frutto di una vecchia concezione dello Stato assistenzialista, dell'impiego nell'amministrazione come una mera opportunità di stipendio, non come un vero lavoro. Zalone ne ha fotografo lo stereotipo nel suo film".
 

"La nostra mazza da baseball (metaforica) contro i truffatori è il decreto che prevede il licenziamento anche per i dirigenti che non hanno fatto il loro dovere controllando i dipendenti, come a Sanremo. E i bonus per chi lavora, ma anche l'idea di far pagare, a chi viene licenziato perché assenteista, il danno d'immagine per l'amministrazione".
 

"Ora il premio di produttività, che è sui 5mila euro per un dipendente di basso livello, ma può arrivare a 40mila per un dirigente, viene assegnato a pioggia, e nei Comuni su obiettivi decisi a ottobre, praticamente a posteriori. Bisognerà fare in modo che venga concesso secondo i meriti, organizzando gli obiettivi per tempo. Un lavoro complesso, considerando che i dipendenti pubblici sono 3 milioni in oltre 10mila enti".