SENTENZA 449 DELLA CORTE COSTITUZIONALE, ORDINE DEL GIORNO INTERASSOCIAZIONI

venerdì 24 novembre 2000

Con la sentenza 449/99, la Corte Costituzionale non ha ritenuto opportuno emettere giudizio di merito sulle motivazioni innovative poste dall’Ordinanza 1142/98 del Consiglio di Stato, ribadendo in modo datato la non incostituzionalità dell’art. 8 della legge 382/78.

Seppur restrittiva e non stimolante verso il legislatore, di fatto la sentenza della Corte Costituzionale rimanda al parlamento l’iniziativa, senza scalfire gli orientamenti già radicalizzati rispetto alle esigenze di democratizzare le rappresentanze militari.

Pertanto, le Associazioni AMiD (Associazione Militari Democratici), FiCiEsse (Finanzieri, Cittadini e Solidarietà) e UnArma (Carabinieri) ribadiscono l’impegno unitario di rilanciare con forza una delle ragioni fondamentali per le quali si sono costituite, che è la conquista delle piene libertà sindacali per gli operatori militari dei Comparti Difesa e Sicurezza.

In considerazione degli orientamenti già maturati a prescindere dei percorsi giudiziari, è da ritenere irreversibile il cammino riformatore delle rappresentanze sulla base delle istanze più volte avanzate dai soggetti più sensibili, sostenute sia dalla maggioranza degli interessati sia da altre categorie di lavoratori attraverso il movimento sindacale confederale.

In ragione di ciò, le associazioni firmatarie del presente O.d.G. reputano ineluttabile la ripresa di una discussione parlamentare non più vincolata a vecchie logiche che hanno caratterizzato negativamente e in modo improduttivo la riforma della 382/78, ma incardinata sugli innovativi disegni di legge presentati negli ultimi mesi del 1999 integrati dalle nostre osservazioni emendative.

Dando continuità alla dovuta attenzione sul versante giudiziario, italiano e internazionale, diventa prioritaria un’azione incisiva sul versante politico – legislativo; entrambe perseguibili attraverso le seguenti iniziative;

1. chiedere a costituzionalisti e giuristi interpretazioni moderne sull’esercizio dei diritti sindacali disgiunti dall’obbligo di smilitarizzazione;
2. mediante le convenzioni già operanti con organizzazioni dei lavoratori, determinare la costituzione di un pool di legali ed esperti che seguano la vicenda nei confronti: a) del Consiglio di Stato per la sentenza definitiva, b) della Corte Europea dei Diritti;
3. costituire un gruppo di lavoro composto da esperti del diritto, giuristi, legislatori, sindacalisti, ecc., che pervengano nel più breve tempo possibile all’elaborazione di un documento sui principi delle rappresentatività democratiche;
4. promuovere la costituzione di un Comitato Nazionale per la riforma democratica delle rappresentanze composto      da accademici, costituzionalisti, giuristi, personalità di rilievo e parlamentari, finalizzato agli approfondimenti      della tematica in oggetto e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica;
5. avviare incontri con i gruppi parlamentari per la possibile costituzione di un Comitato d’Iniziativa Parlamentare interrappresentativo, per la realizzazione di un iter legislativo di riforma sollecito e unitario;
6. promuovere incontri con i rappresentanti istituzionali per sollecitare una iniziativa di Governo;
7. organizzare iniziative per la ricerca delle dovute alleanze atte a realizzare il più ampio consenso di associazioni e organizzazioni rappresentative.

Roma, 24 gennaio 2000


Tua email:   Invia a: