ANSA/ BOERI,VITALIZI INSOSTENIBILI. CAMERA,PAGA IL PARLAMENTO - TAGLIO TASSE, SU TAVOLO IPOTESI CALO IRPEF DA 3 MLD

venerdì 06 maggio 2016

BOERI,VITALIZI INSOSTENIBILI. CAMERA,PAGA IL PARLAMENTO ASSEGNI PARLAMENTARI PIU' VANTAGGIOSI TUTTI, CON RICALCOLO -40%

ROMA, 5 MAG

Il sistema dei vitalizi dei parlamentari ma anche quello dei consiglieri regionali e' "insostenibile": l'allarme arriva dal presidente Inps, Tito Boeri che sottolinea come si potrebbero risparmiare 200 milioni l'anno ricalcolando sulla base dei contributi versati gli assegni erogati a ex parlamentari e ex consiglieri regionali. Ma da Montecitorio ci tengono a precisare a stretto giro: "gli oneri derivanti sia dal nuovo sistema contributivo, che dal sistema dei vitalizi in vigore in precedenza, gravano interamente ed esclusivamente sui bilanci interni di Camera e Senato, e non dell'Inps". Il problema non riguarderebbe dunque Boeri anche perche' il tema e' gia' "ben noto all'amministrazione della Camera dei deputati".  Solo per il Parlamento - ha spiegato nel corso di una audizione Boeri - sono in pagamento 2.600 vitalizi per una spesa di 193 milioni nel 2016, circa 150 milioni superiore rispetto ai contributi versati. Applicando le regole del sistema contributivo oggi in vigore per tutti gli altri lavoratori all'intera carriera contributiva dei parlamentari, la spesa per vitalizi si ridurrebbe del 40%, scendendo a 118 milioni, con un risparmio, dunque, di circa 76 milioni di euro l'anno (760 milioni nei prossimi 10 anni)". Nelle proposte Inps che agiscono solo sui vitalizi superiori a 3.500 euro lordi il ricalcolo comporterebbe un taglio di circa il 25% degli importi totali (piu' alto per gli assegni elevati, nullo per gli assegni piu' bassi).   Il sistema dei vitalizi - ha detto Boeri - "e' insostenibile, qualcosa si e' fatto (per il futuro, ndr) ma il problema non e' risolto". Secondo Boeri sarebbe utile e tecnicamente possibile ricalcolare gli assegni percepiti da chi ha avuto una carriera elettiva.  La sollecitazione di Boeri viene raccolta dalle opposizioni. ''Boeri molli Renzi e sostenga le proposte M5s'', scrive su Fb, Luigi Di Maio (M5s) al quale replica Matteo Richetti del Pd: "Boeri e' stato audito in virtu' di una proposta del Pd, incardinata in commissione e di cui sono il primo firmatario''. Dice si al taglio dei privilegi dei parlamentari anche la Lega. "e' la nostra proposta'', afferma il deputato della Lega, Davide Caparini.  Nelle proposte fatte l'anno scorso al Governo dall'Istituto di previdenza c'era una revisione dell'istituto dei vitalizi in parallelo a interventi su circa 350.000 trattamenti in essere di pensionati che non provengono da carriere elettive superiori ai contributi versati. Nella proposta ai titolari di vitalizi elevati viene chiesto di convergere al trattamento che avrebbero avuto applicando le regole del sistema contributivo ai versamenti per i loro vitalizi. La convergenza alla pensione ricalcolata viene ottenuta con le stesse modalita' previste dal rapporto per i titolari di altre pensioni: immediata per chi ha vitalizi (inclusi i trattamenti pensionistici) superiori ai 5.000 euro lordi al mese e graduale, con cristallizzazione, per chi ha redditi pensionistici (la somma di vitalizi ed eventuali ulteriori trattamenti pensionistici) fra i 3.500 e i 5.000 euro al mese. Ma su questo tema il commissario alla spending review, Yoram Gutgeld ha gia' messo dato l'altola'. Non e' previsto – ha spiegato in una trasmissione radio questa mattina – che l'anticipo dell'uscita rispetto all'eta' di vecchiaia al quale sta lavorando il Governo sia finanziato con tagli alle pensioni piu' alte.  (ANSA).

 

TAGLIO TASSE, SU TAVOLO IPOTESI CALO IRPEF DA 3 MLD SU ALIQUOTE INTERMEDIE. NODO RISORSE, DA PENSIONI A BOLLO AUTO    (DI SILVIA GASPARETTO)

ROMA, 5 MAG

Una mini-sforbiciata all'Irpef, stavolta guardando il ceto medio, quello escluso finora sia dagli interventi in favore dei redditi bassi (gli 80 euro) sia da quelli che hanno alleggerito il fisco per le imprese. Sarebbe questa una delle idee che il governo sta esplorando per portare avanti il piano per il taglio delle tasse.    Certo, le scadenze sono gia' state piu' volte indicate, e per ora confermate, e prevedono per il 2017 il taglio dell'Ires - gia' messo nero su bianco con l'ultima legge di Stabilita' - e per il 2018 un intervento invece sulla pressione fiscale sui redditi. Il tormentone pero' di un possibile anticipo del taglio dell'Irpef e' gia' scattato da tempo e, nel frattempo, proseguono studi e simulazioni degli effetti, e soprattutto dei costi, delle diverse ipotesi. Come ha detto il premier Matteo Renzi, l'ideale sarebbe "ridurre le fasce Irpef, che sono cinque", ma una rimodulazione cosi' radicale avrebbe costi attualmente insostenibili per le casse dello Stato.  Un piano simile, di ridurre a solo due le aliquote, ad esempio era presente nel programma elettorale del centrodestra di Silvio Berlusconi del 2013 (mentre in quello del Pd si proponeva la riduzione della prima aliquota dal 23 al 20%), dove si parlava di uno "shock fiscale" da 40 miliardi. Visti i margini ridotti di manovra, e i 15 miliardi di clausole di salvaguardia sull'Iva da bloccare, si stanno quindi studiando altre possibilita'. Come quella di intervenire appunto con una 'limatura' di un punto delle attuali aliquote intermedie al 27 e al 38%. Intervento che costerebbe circa 3 miliardi e che potrebbe scattare, se i conti lo permettessero, gia' dal prossimo anno.    Niente comunque, dicono dal governo, e' ancora deciso, nemmeno la 'filosofia' di fondo da seguire. E qualunque misura verrebbe comunque dettagliata, con le relative coperture, non prima dell'autunno e della legge di Bilancio per il 2017.    E sempre di ipotesi si tratta per gli altri due temi rilanciati dal capo del governo, l'abolizione del bollo auto e la flessibilita' delle pensioni (per l'uscita anticipata sul piatto servirebbe almeno un miliardo), gli altri due temi rilanciati dal capo del governo. La tassa sul possesso, che si paga su tutti i mezzi di trasporto, secondo le stime Aci, ha portato all'Erario nel 2014 circa 6,1 miliardi che, nella proposta caldeggiata da Renzi, potrebbe pero' essere 'compensata' da un aumento delle accise sui carburanti. Certo, spiega la Uil, che ha fatto i conti, questo balzello che vale in media 147 euro, rappresenta per le Regioni che lo incassano l'11,7% del proprio gettito. Toglierlo rischierebbe di metterle in ginocchio, legando gli incassi alle incertezze dei consumi dei carburanti.  Gia' perche' il consumatore puo' scegliere e anche le macchine si evolvono. Compensare la cancellazione con un aumento delle accise sui carburanti - secondo i calcoli della Cgia di Mestre - penalizzerebbe particolarmente chi percorre ogni anno piu' di 20mila chilometri, quindi chi utilizza l'auto per ragioni professionali, come i tassisti, autonoleggiatori, agenti di commercio o piccoli trasportatori. Il tema del bollo, comunque, e' anch'esso al centro di simulazioni, nell'ambito di un tentativo allo studio di eliminazione di diverse 'microtasse', come quella sul passaporto o sul diploma di laurea. (ANSA).

 


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