LETTERA APERTA DI FICIESSE AL GENERALE RAMPONI: "E' IL MILITARISMO DILAGANTE LA CAUSA PRINCIPALE DEI CONGEDAMENTI PREMATURI" - di Giuseppe Fortuna

venerdì 06 ottobre 2000

Signor Generale,

sabato scorso "Il Giornale" ha pubblicato un documento del Comando Generale sul fenomeno dei congedamenti anticipati nella Guardia di Finanza; un documento obiettivo che avrebbe dovuto rimanere riservato e che invece è pervenuto alla stampa.

Il problema, reale e gravissimo, dell’esodo degli ufficiali è, però, soltanto uno degli aspetti esteriori del profondo malessere interno al Corpo.

Il giorno successivo è apparsa, sullo stesso quotidiano, una Sua intervista nella quale, in sintesi, Lei afferma che: 1) non si tratterebbe di malcontento ma solo di una "questione di soldi"; 2) si starebbero congedando soltanto gli ufficiali che hanno perduto la "passione" per la vita del finanziere; 3) il fenomeno dipenderebbe in gran parte dal generale "decadimento della società" che esalta i valori materiali.

Tali affermazioni rappresentano una semplificazione sommaria ed offensiva per tutti coloro che lasciano, con grande dolore, la Guardia di Finanza dopo avervi dedicato gran parte della loro vita.

La realtà, signor Generale, come emerge dal documento pubblicato sabato scorso, è enormemente più complessa rispetto al dipinto autoassolutorio da Lei tracciato.

Se, però, vogliamo limitarci all’etica, è dimostrato che coloro che abbandonano il Corpo non lo fanno perché non credono più nei valori appresi nelle scuole militari. Lo fanno perché vedono che proprio quei valori sono quotidianamente calpestati dal militarismo dilagante nell’Istituzione.

Militarità vuol dire regole chiare e condivise, vuol dire gestione trasparente di tali regole, ma vuol dire specialmente esempio da parte di chi comanda: in battaglia il Comandante è lì, davanti ai suoi uomini, a rischiare la vita con loro; militarismo, invece, vuol dire arrivare al grado superiore con l’astuzia, far uso dell’autorità raggiunta per massimizzare i privilegi e per tenere accuratamente lontani sé stessi, figli e clientele dalle responsabilità.

Questo è esattamente ciò che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti i finanzieri, come dimostrano infiniti esempi quotidiani su fatti piccoli e grandi, e come sta scritto nelle sentenze emesse dai giudici ordinari e amministrativi della Repubblica.

Cordialmente

GIUSEPPE FORTUNA (Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà)

 


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