MADIA/CARRIERE-SICUREZZA. MA QUALE MERITO E FUNZIONALITA’! UN MINI-CONTRATTO CON GRADI VUOTI E (MISERI) ASSEGNI A PIOGGIA SOLO PER “TEN.COL.” E “ANZIANI”. di Gianluca Taccalozzi.

martedì 24 maggio 2016

MADIA/CARRIERE-SICUREZZA. MA QUALE MERITO E FUNZIONALITA’! UN MINI-CONTRATTO CON GRADI VUOTI E (MISERI) ASSEGNI A PIOGGIA SOLO PER “TEN.COL.” E “ANZIANI”. di Gianluca Taccalozzi.

Sulla sicurezza la legge delega Madia prevede due tipi di interventi. Uno su strutture e funzioni ed un altro, conseguente al primo, sulle carriere.

Il primo, fortemente voluto dal Governo, ha già visto la preliminare approvazione di uno schema di decreto ora all’esame del Parlamento. Il secondo, fortemente voluto dalla Polizia di Stato e dai relativi sindacati, è ancora in fase di discussione a livello di amministrazioni, anche se i lavori si avviano alla conclusione.

Secondo le (reali) intenzioni di chi ha promosso la delega sulle carriere, la stessa doveva preludere all’emanazione di un decreto in grado di soddisfare le storiche rivendicazioni del personale direttivo della Polizia di Stato e, più in generale, di risolvere l’imbarazzante situazione delle carriere della Polizia di Stato. In sostanza, si immaginava (e si propagandava …) il solito progetto “todos cabelleros”.

Un’operazione complicata, visto che nulla aveva a che vedere con i principi generali della delega Madia. Un’operazione suicida, almeno da punto di vista sindacale, visto che necessitava di risorse finanziarie stratosferiche rispetto a quelle disponibili o anche solo ipotizzabili. Un’operazione già naufragata sin dalla delega, visti gli stringenti paletti finanziari e di organico imposti dal Governo che, di fatto, già impedivano la realizzazione di quel progetto.

Tant’è che la proposta che sta emergendo dal tavolo interforze sembra essere un mix di compromessi, incoerente rispetto ai principi della delega Madia, irrispettosa del principio di equiordinazione, inutile se non dannosa sotto il profilo della funzionalità, iniqua ed irragionevole in ordine agli effetti sul personale. Un progetto che mortifica il merito ed appiattisce le carriere e non risolve nessuna delle ataviche criticità del comparto.

Si tratterebbe, infatti, di una sorta di mini-contratto solo per Ten.Col./Vice Questori e gradi apicali più anziani degli altri ruoli. Secondo le poche notizie si qui trapelate, ecco cosa prevederebbe il progetto condiviso dalle amministrazioni del comparto.

La mini-dirigenzializzazione di Vice Questori/Ten. Colonnelli. A ben vedere  tuttavia, si tratterebbe solo di un mero aumento stipendiale (sotto forma di un assegno “perequativo” tra 3.300,00 e 4.400,00 € annui lordi che però assorbirebbe l’attuale “assegno di valorizzazione” che vale 1.752,00 €). Per questa nuova figura dirigenziale, infatti, non sarebbero previste nuove eventuali funzioni o nuovi eventuali incarichi e l’intero trattamento economico dirigenziale rimarrebbe ancora un “ibrido eccezione” rispetto al resto del pubblico impiego (orario, indennità, straordinario, ecc.). Si darebbe inoltre vita all’inedita figura del mini-dirigente ad anzianità, atteso che la nuova qualifica dirigenziale si raggiungerebbe più o meno automaticamente dopo 15 anni dalla nomina ad Ufficiale/Funzionario.

La creazione di tre ulteriori gradi apicali c.d. “Sostituto” (riconosciuti agli attuali gradi/parametri "apicali" con 4/5 anni di anzianità) assistiti da un assegno di responsabilità dell’ordine di 1000,00-1200,00 € lordi annuali. Una soluzione irragionevole che andrebbe a premiare chi non ha voluto o saputo vincere un concorso a discapito di chi invece lo ha fatto ed andrebbe a remunerare il “Sostituto” più del “Titolare”. Anche in questo caso, si tratterebbe di meri aumenti stipendiali per il personale più anziano, visto che per queste nuove figure non sarebbero previsti nuove particolari funzioni o nuovi eventuali impeghi, se non quelli generici di sostituzione in caso si necessità del personale dei ruoli superiori.

Un paio di esempi sono utili per chiarire l’assoluta irragionevolezza di una simile soluzione.

  • Esempio 1:

  • l’App.sc. “Tizio” con 12 anni nel grado nel 2015 vince il concorso da Vice Brigadiere, frequenta il corso, ottiene la promozione e viene impiegato nel nuovo ruolo; con questo riordino “Tizio” acquisirebbe il nuovo grado di “Sostituto Maresciallo” ed il relativo assegno tra 18 anni!

  • l’App.sc. “Caio” con 12 anni nel grado non ha voglia, non può o non supera il concorso da Vice Brigadiere; rimane App.Sc. e continua ad essere impiegato come tale; con questo riordino verrebbe immediatamente promosso “Sostituto Vice-Brigadiere” e gli verrebbe attribuito il relativo assegno di responsabilità per sostituire, in caso di necessità, il collega “Tizio”;

  • non è ancora chiaro se tale assegno di responsabilità sia o meno trascinabile in caso di promozione al ruolo superiore; se così fosse il paradosso sarebbe ancor più evidente.

  • Esempio 2:

  • in una Compagnia della Guardia di Finanza “X” ci sono 7 M.A. Lgt. con più di 4 anni nel grado; uno di essi comanda la squadra comando ed uno la Sezione Operativa, gli altri 5 sono sottordine; mentre il Nucleo Mobile è comandato da un Maresciallo Aiutante; situazione tutt’altro che rara;

  • bene, il nuovo grado con relativo assegno di responsabilità sarebbe attribuito al M.A. Lgt che comanda la squadra comando, a quello che comanda la sezione operativa, ma anche agli altri 5 Lgt. che non comandano nulla; mentre non sarebbe riconosciuto al Maresciallo Aiutante che comanda il Nucleo Mobile.

La soppressione del ruolo direttivo speciale nell’Arma dei Carabinieri e nella Guardia di Finanza e la contemporanea istituzione di un nuovo sotto-ruolo direttivo nella Polizia di Stato con alimentazione per metà interna riservata ad Ispettori SUPS con laurea triennale e per metà esterna riservata a giovani con laurea triennale. Quest’ultima novità sarebbe imposta dalla Polizia di Stato per risolvere il contenzioso amministrativo con i suoi Ispettori in ordine alla mancata istituzione del ruolo direttivo speciale che l’ha già vista soccombere in primo grado.

Anche questa soluzione appare molto discutibile, atteso che:

  • comporterebbe l’evidente violazione del principio di equi-ordinazione;

  • soffocherebbe le già anguste possibilità di carriera dal ruolo Ispettori a quello Ufficiali/Funzionari;

  • impedirebbe l’equiparazione del ruolo Ispettori alla terza area funzionale del pubblico impiego, con la definitiva e completa retrocessione dello stesso (ed a cascata di tutti gli altri ruoli) nell’area esecutiva;

  • causerebbe un’evidente penalizzazione per gli Ispettori dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e delle Forze Armate che sarebbero equiparati agli Ispettori della Polizia di Stato, pur essendo soggetti (già da anni) ad un corso di formazione triennale finalizzato al conseguimento della laurea triennale, ovvero lo stesso titolo di studio previsto per l’accesso al nuovo sotto-ruolo direttivo della Polizia di Stato.

Il comparto sicurezza, al pari del resto del pubblico impiego, avrebbe bisogno di ben altre riforme e di ben altri interventi. Mi chiedo, infine, cosa c’entra questo mini-contratto camuffato da riordino con la delega Madia e con gli slogan del Governo che l’accompagnano: merito, trasparenza, funzionalità, responsabilità, ecc..

Gianluca Taccalozzi - Delegato Co.Ce.R. Guardia di Finanza

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