ANSA: OMICIDIO STRADALE: PROCURATORE LECCE, LEGGE SCRITTA MALE - FISCO: AGENTRATE, CAMBIO AI VERTICI DI 4 UFFICI REGIONALI - ITALIANI IN LITE COL FISCO. 530 MILA RICORSI, 33,5 MLD, ERARIO VINCE 4 VOLTE SU 10, PER CHIUDERE OLTRE 4 ANNI

giovedì 16 giugno 2016

OMICIDIO STRADALE: PROCURATORE LECCE, LEGGE SCRITTA MALE

LECCE, 13 GIU

"La legge sull'omicidio stradale e' scritta male e presenta profili di illegittimita' costituzionale". Lo ha detto stamani il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, nell'ambito della cerimonia di sottoscrizione del protocollo d'intesa per gli accertamenti relativi allo stato di ebbrezza e di alterazione da sostanze stupefacenti nei casi di omicidio stradale. L'accordo e' stato firmato alle Officine Cantelmo dai vertici di Procura, Asl, comando provinciale dei carabinieri, comando provinciale della Guardia di finanza, questura, polizia stradale e polizia locale di Lecce. Secondo Motta, si tratta di linee guida individuate dalla Procura di Lecce per omologare una medesima procedura da parte delle forze dell'ordine coinvolte in accertamenti sanitari e di polizia giudiziaria. "La modifica della norma precedente e' stata sollecitata da pressioni extragiudiziarie, ovvero esercitate dall'opinione pubblica – ha precisato Motta - ma ci sara' da fare i conti con la Corte Costituzionale, perche' la legge e' scritta male". (ANSA).

 

FISCO: AG.ENTRATE, CAMBIO AI VERTICI DI 4 UFFICI REGIONALI. NUOVI RESPONSABILI PER UMBRIA, ABRUZZO, MOLISE E VALLE D'AOSTA

ROMA, 14 GIU

Cambio al vertice per quattro strutture regionali dell'Agenzia delle Entrate. Il Comitato di gestione ha deliberato l'avvicendamento nelle sedi delle regioni Umbria, Abruzzo, Molise e Valle d'Aosta.  In  particolare, a capo della Direzione regionale del Molise va Vincenzo Tarroux, oggi direttore regionale della Valle D'Aosta, mentre quest'ultima direzione sara' guidata da Maria Letizia Schillaci Ventura, attualmente capo settore Audit della Direzione regionale del Veneto. Il Comitato di gestione ha inoltre deciso la nomina a direttore regionale dell'Abruzzo di Roberto Egidi, attuale vice direttore della Direzione centrale Audit, che mantiene l'ulteriore incarico di responsabile della Prevenzione della corruzione dell'Agenzia. Mentre Federico Monaco, l'attuale direttore della Direzione regionale Abruzzo, assumera' la guida della Direzione regionale dell'Umbria, attualmente ricoperta ad interim dal Direttore regionale delle Marche. (Ansa)

 

ITALIANI IN LITE COL FISCO. 530 MILA RICORSI, 33,5 MLD. CALO DEL 7%.ERARIO VINCE 4 VOLTE SU 10.PER CHIUDERE OLTRE 4 ANNI.   (Di Corrado Chiominto)

ROMA, 15 GIU

Tra il contribuente e il fisco c'e' una montagna...di liti. Sono 530 mila i ricorsi pendenti alla fine del 2015, per un valore complessivo di 33,5 miliardi di euro di tasse contestate. In un anno le diverse commissioni tributarie hanno smaltito 298.313 ricorsi, ma gli italiani non hanno mollato la presa e ne hanno presentati altri 256.901 di nuovi. A conti fatti, comunque, il numero delle ''cause fiscali'' e' calato, seppure di poco - il 7,2% - mentre i tempi per raggiungere una soluzione rimangono ancora lunghi: oltre 4 anni e cinque mesi tra primo e secondo grado. Il 'braccio di ferro' tra le diverse strutture dell'amministrazione fiscale - dalle dogane alle entrate, da Equitalia agli uffici fiscali dei comuni - a leggere i numeri del rapporto stilato dal dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia e dalla direzione della Giustizia Tributaria appare come una battaglia impari. Nella quale il fisco prevale. Ma non sempre. L'erario vince in oltre quattro casi su dieci: esattamente nel 44,6% delle liti in primo grado e nel 45,2% nel secondo, ma si raggiungono punte del 70% nelle liti promosse contro l'Agenzia delle Entrate. Il contribuente comunque mantiene chances alte e riesce a mettere in difficolta' il fisco in almeno un caso su tre: nel 32,4% delle contestazioni di primo grado e nel 40,3% di secondo grado. Un giudizio articolato ''intermedio'' - in pratica un pari e patta – arriva invece in circa il 9-10% dei casi.    Il monitoraggio del Mef, focalizzato sul 2015, mostra che anche se la macchina della giustizia tributaria ha migliorato la sua efficienza, il rapporto tra fisco e contribuenti rimane conflittuale. I ricorsi presentati mostrano in totale un aumento del 5,8%, si registra nel primo grado di giudizio un incremento del 3,3% (pari a 188.287 ricorsi) rispetto all'anno precedente, mentre per il secondo grado di giudizio si registra un aumento degli appelli pari al 13,7%, (68.614). Le pronunce hanno certamente superato i nuovi ricorsi, ma - se si guarda al 2014 - il dato e' peggiorato, mostra un calo dell'1,2%.    In ballo, nel confronto fisco-contribuente, non ci sono spiccioli. Le contese valgono 33,5 miliardi, in pratica 130 mila euro a testa. Anche se, uscendo dalla media del pollo di Trilussa, si scopre che il 68,7% del totale dei ricorsi pervenuti alle Commissioni Tributarie Provinciali riguarda controversie di valore inferiore o uguale a 20.000 euro: valgono in totale 500 milioni. Solo l'1,7% dei ricorsi si riferisce a controversie di valore superiore a 1 milione di euro (15,2 miliardi il valore complessivo).     I tempi per arrivare ''a sentenza'' rimangono comunque lunghi, anche se migliorano in primo grado. Nel 2015 le commissioni tributarie provinciali hanno impiegato in media 857 giorni (pari a 2 anni e 4 mesi), con un miglioramento di 104 giorni rispetto al 2014. Nel secondo grado di giudizio, invece, servono in media 750 giorni, con un leggero peggioramento di 20 giorni rispetto all'anno precedente. (ANSA).

 


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