RAMPONI (A.N.) A IL NUOVO GIORNALE DEI MILITARI: “LE ASSOCIAZIONI PORTEREBBERO IL CAOS E IL COCER CI HA FATTO PERDERE TEMPO NELLA RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE”

lunedì 03 aprile 2006

Riportiamo in anteprima l’intervista rilasciata dall’onorevole Luigi RAMPONI, di Alleanza Nazionale, presidente della Commissione Difesa della Camera, al direttore de Il Nuovo Giornale dei Militari, Antonella MANOTTI, pubblicata sul numero del 28 marzo 2006 del Giornale che ringraziamo per l’autorizzazione.

 

 

 

INTERVISTA DE "IL NUOVO GIORNALE DEI MILITARI" DEL 28 MARZO 2006

ALL’ONOREVOLE LUIGI RAMPONI (A.N.)

 

"Un rammarico di fine legislatura: dovevamo investire di più sull'operatività delle FF.AA."

 

(di Antonella Manotti)

 

 

On. Ramponi, sfogliando il programma della Casa delle Libertà, non si rintraccia alcun riferimento alle problematiche della Difesa. Sottovalutazione del problema o assenza di proposte?

 

In realtà non so nemmeno se esiste un programma della C.d.l. sulla Difesa; personalmente mi sono preoccupato di elaborare quello del mio partito ...

 

Cosa vuol dire, che respinge le critiche mosse alla coalizione di governo, rispetto alla progressiva diminuzione delle risorse assegnate alla Difesa?

 

In realtà è molto grave l’erosione subita dai capitoli destinati alle spese per lo strumento militare e Alleanza nazionale non è stata  d’accordo con questa scelta. Anche perché, questo ha inciso notevolmente sugli investimenti per  l’ammodernamento, mentre per il personale abbiamo tenuto fede agli impegni.

Voglio dire, nonostante le ristrettezze economiche, abbiamo dato risposte concrete di militari, penalizzando però altri investimenti.

 

Ma anche l’uomo è un investimento?

 

Certo, ed abbiamo fatto molte cose. Per quanto riguarda il personale, l’azione di Governo ha consentito di raggiungere due obiettivi che definirei di “portata storica”: la sospensione anticipata del servizio obbligatorio di Leva (Legge 226/04), la professionalizzazione delle Forze Armate (Legge 226/04), la legge che assicura il diritto al voto ai militari impegnati all’estero.

Inoltre, per la cura del personale, l’azione di Governo e in questo caso soprattutto l’azione degli uomini di AN in Parlamento e nel Governo, ha consentito di migliorare decisamente i trattamenti salariali a tutti i livelli.

In particolare abbiamo assicurato la copertura finanziaria per la parametrazione, svincolando la professione delle FF.AA. e delle FF.OO. dall’impiego civile con conseguente guadagno di tutti i gradi di almeno un livello, assicurato la copertura finanziaria del riallineamento per i sottufficiali delle FF.AA., assicurato con i rinnovi dei contratti di lavoro aumenti decorosi di stipendio, garantito ai soldati impegnati nelle operazioni di pace il percepimento dell’indennità di missione anche nel breve periodo di licenza, la copertura delle eventuali spese d’alloggio e un trattamento economico superiore del 10%, lo stato giuridico e l’avanzamento degli ufficiali, il trattamento giuridico ed economico dei dirigenti delle FF.AA. e delle FF.PP.

Per la politica della casa abbiamo proposto ed approvato nuove norme a favore delle cooperative edilizie.

 

Ma il problema della casa non è solo quello delle cooperative … comunque, prosegua onorevole Ramponi …

 

Voglio ricordare inoltre, le molte iniziative proposte da parlamentari di AN quali quelle relative alla nuova legge sulla rappresentanza militare; alle norme a favore di militari deceduti in servizio ma non per causa di servizio, sull’anticipo per la prima casa, sul computo operativa nell’indennità di buona uscita…

 

Ma nessuna di queste è andata in porto.

 

Queste ed altre, come la   tutela sanitaria, provvedimenti in favore di categorie di sottufficiali, benefici per i decorati al valor civile e altro, sono state approvate in Commissione Difesa ma non hanno potuto essere definitivamente varate per mancanza di risorse finanziarie dovuta alla difficile congiuntura, e indipendente dalla nostra volontà.

 

Volevate però portare a casa il riordino delle carriere.

 

Lo avremmo fatto, se non ce lo avessero impedito. Eravamo riusciti a raggiungere una convergenza con le Amministrazioni per definirsi un quadro generale, dando delega al governo di intervenire in seguito, con uno o più decreti. Ma non ci siamo riusciti perché l’opposizione ha cavalcato le proteste, strumentalizzandole a fini elettorali, disertando i lavori, facendo mancare il numero legale…….

 

Ma l’opposizione è venuta anche al di fuori delle aule parlamentari, dai sindacati, dal COCER.  Forse proprio perché la convergenza è stata ricercata con le Amministrazioni e non con le parti sociali……

 

Lasciamo perdere … Ma se i sindacati non sono riusciti a trovare, fino a quel momento, un punto di accordo! Nel tempo trascorso, non siamo riusciti a cavare un ragno dal buco. Ecco perché ho deciso di sollecitare l’intervento delle Amministrazioni e così siamo riusciti a definire un testo, un buon testo.

 

Ritiene,  quindi,  che la mobilitazione non avesse dei motivi validi per respingere quel provvedimento?

 

Bah, certo, vi erano alcune frange che non vedevano tutelati i loro interessi ed al momento non vedevano risposte, rispetto ad alcune loro pretese ma,  le ribadisco, che avevamo il consenso della base…

 

Non si direbbe.

 

Eppure è così. E poi mi chiedo: perché non far passare la legge delega e fare la battaglia dopo, in sede di emanazione dei decreti legislativi?

 

Forse perché, una volta passati i principi della delega, diventa più difficile intervenire con modifiche sostanziali. Ci sono esperienze varie in tal senso.

 

Certo, se si  vuole che dal grado di sottufficiale, si arrivi automaticamente a quello di capitano! Eravamo e siamo di fronte  a richieste che non avevano senso! Comunque dalla nostra parte c’erano la stragrande maggioranza degli operatori della Polizia, il SAP, ad esempio, mentre dall’altra i sindacati vicino alla Cgil, che non sono attendibili …

 

Non sono attendibili? Perché?

 

Li vorrò vedere nella prossima legislatura, se saranno in grado di sostenere la stessa battaglia e dove andranno a chiedere i soldi!

 

Quindi, il problema della copertura esisteva?

 

Quello della copertura è stata l’ennesima falsità. Avevamo già accantonato nella precedente legislatura, nelle leggi finanziarie, i fondi e, allo stato attuale, avevamo 320 milioni di euro disponibili per affrontare la prima fase. Certo, per affrontare il problema nel suo complesso, ne servivano almeno il doppio. Ma avremmo proceduto gradualmente.

 

Ma l’esperienza ci insegna che a volte passano anni e anni prima che una legge delega riesca a trovare applicazione e magari le risorse vengono distolte per altre esigenze.

 

Se lei pensa che nella precedente legislatura il governo varò la legge delega sui parametri e poi toccò a noi reperire le risorse …

 

Lo potrà fare, allora, anche il prossimo governo, qualunque esso sia. Però partendo da un progetto concertato con le parti sociali.

 

Vedremo, se andrà la sinistra al governo, dove troveranno le risorse!

 

Lo stesso problema che avrebbe un’altra maggioranza. Ma, on. Ramponi, non crede che motivi di malessere tra il personale ve ne siano già abbastanza?

 

Ma cara direttrice, mi dice lei chi oggi è contento, chi non si lamenta?

 

Chi, ad esempio, ritiene che vi siano troppe differenze nelle retribuzioni, troppa iniquità tra gradi bassi e gradi alti.

 

Non so esattamente l’entità di queste cifre, dovrei verificare, ma io credo che i militari oggi vivano decorosamente. Ci sono ancora delle cose da fare, ad esempio dare vita ad un riordino, bilanciato ed omogeneizzato, delle forze armate e delle forze di polizia con una legge di delega al Governo per l’emanazione di decreti ad hoc per ciascuna categoria..

 

Se ci saranno le risorse …

 

Certo, poi assicurare al personale una preparazione esauriente per gestire una elevata professionalità, assicurare a tutti gli operatori della difesa volontari una prospettiva di lavoro a tempo indeterminato, migliorare le condizioni e le qualità della vita del personale nelle sedi stanziali di lavoro, continuare l’azione di miglioramento del trattamento economico già iniziata in modo sensibile nella passata legislatura.

 

Per tutti?

 

Proseguo. Includere la indennità operativa nel computo della buonuscita …

 

Se ci saranno i fondi?

 

Beh, ce lo auguriamo! Ed ancora, individuare previdenze e facilitazioni per le famiglie del personale militare e civile, specie in occasione di trasferimenti; adeguare alla realtà moderna la legislazione penale militare, approvare nuova legge per rendere l’azione degli organismi di rappresentanza sempre più utile ed incisiva nell’esplicazione della loro attività.

 

A proposito di riforma della rappresentanza …

 

Questo è un altro motivo di rammarico per me. Come Presidente della Commissione avevo fatto in modo di concludere i lavori del Comitato ristretto, ma il COCER mi ha fatto perdere un anno di tempo! Quando ho convocato i delegati, avevo chiesto loro un parere, le loro osservazioni sul testo. Ebbene, hanno impegnato un anno prima di fornirmele!

 

Forse perché quella legge non piaceva proprio!

 

La cosa mi lascia del tutto indifferente, perché il parere lo avevamo chiesto. Poi, alcune cose le avremmo accolte ed altre no. Fino  a prova contraria le leggi le fa il Parlamento, non il COCER! Ma, anche l’Amministrazione militare ha ritardato nel fornire alcune risposte. Insomma, nella prossima legislatura, cercherò di dimostrare che una soluzione si può trovare, se mi faranno lavorare.

 

E rispetto al diritto associativo, quale è il suo pensiero?

 

Mi  creda, il COCER è quanto di meglio si possa avere dal punto di vista democratico. La rappresentanza è fatta bene, mentre le associazioni o i sindacati, che esistono negli altri Paesi  europei, qui da noi porterebbero lo stesso caos e sarebbero un fardello, così come lo sono i tanti sindacati esistenti nella Polizia! Invece la linea democratica del COCER non è in discussione.

E poi, come si porrebbero le Associazioni rispetto al COCER? Chi avrebbe diritto di essere creduto e chi no? In base agli iscritti? Ed il COCER, a questo punto, a cosa servirebbe? Solo ad ascoltare  i “desiderata” del popolo? Sarebbe il CAOS, mi creda.

 

La penso in modo diverso, ma è il personale militare che dovrà  esprimersi su tale questione. Mi dica, on Ramponi, il COCER dovrebbe o no avere un ruolo contrattuale?

 

Ma se sono io l’inventore di questa proposta! Fin da quando ero in servizio e l’allora Ministro della Funzione Pubblica era Gasparri. I contratti erano fatti dai sindacati e noi militari andavamo a rimorchio. Io dissi al Ministro che non andava bene e gli chiesi di ascoltare i militari.

Da allora ho fatto una lunga battaglia, anche con il Comitato dei Capi di S.M., per ottenere il diritto di far partecipare  alla concertazione,  una delegazione composta dai rappresentanti del COCER e degli  SS.MM.

 

Una formula non molto gradita da chi deve rappresentare le istanze del personale.

 

Ma, se Lei legge il testo approvato dal Comitato ristretto, vedrà che è specificato che la concertazione si fa tra  COCER e Ministro, mentre gli SS.MM. possono svolgere un ruolo di consulenza.

 

Se volesse concludere con una Sua valutazione su come si è chiusa questa legislatura, rispetto alle aspettative della categoria, cosa vorrebbe dire?

 

Che se avessimo avuto più risorse avremmo potuto fare di più, soprattutto investendo sulla operatività delle Forze Armate.

 

 

 


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