ANSA: SICUREZZA:GASPARRI-VITO,IMPEGNO GOVERNO SU RIORDINO CARRIERE -KILLER PARIGI: POLIZIOTTO RIFIUTA STRINGERE MANO A HOLLANDE -TORTURA:ANSELMO, DIFFICILE PARLARE DI ABUSI FORZE DI POLIZIA
SICUREZZA:GASPARRI-VITO,IMPEGNO GOVERNO SU RIORDINO CARRIERE
ROMA, 16 GIU
"Nel corso dell'incontro si e' affrontato il tema del riordino delle carriere e si e' ribadita la necessita' di un confronto diretto tra i rappresentanti del comparto sicurezza-difesa e il governo, come avveniva spesso in passato. poi emerso il problema dell'allineamento delle distinte deleghe tra Forze Armate e Forze di Polizia, per un'effettiva equiordinazione tra gli operatori e che rispetti il principio di specificita' del settore". E' quanto affermano in una nota congiunta Maurizio Gasparri ed Elio Viti, esponenti di Forza Italia, che questa mattina hanno preso parte alla consulta sicurezza di FI alla quale ha partecipato una numerosa rappresentanza del Cocer Interforze (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri, Guardia di Finanza e Guardia Costiera). "Infine - proseguono - si e' discusso della necessita' di fare chiarezza sulle risorse che appaiono ampiamente insufficienti ad un qualsivoglia riordino delle funzioni e delle carriere del personale, ferme all'ultimo stanziamento fatto da FI all'epoca del governo Berlusconi del 2003. Ci siamo impegnati a presentare una risoluzione nelle Commissioni Difesa che impegni il governo su tutti questi punti. Non possiamo poi rilevare con rammarico che, per quanto riguarda l'Aeronautica Militare, i rappresentanti sono stati costretti a intervenire a titolo personale, liberi dal servizio e senza poter esprimere posizioni e opinioni del consiglio centrale. Aspetto, questo, che rimette al centro il tema dell'urgenza della riforma della rappresentanza militare".(ANSA).
KILLER PARIGI: POLIZIOTTO RIFIUTA STRINGERE MANO A HOLLANDE STESSO ATTEGGIAMENTO CON VALLS. PRIMO MINISTRO, "POSSO CAPIRE"
PARIGI, 17 GIU
Dritto, accigliato, lo sguardo fisso davanti a se', le mani strette sull'impugnatura delle stampelle, un poliziotto francese ha rifiutato oggi di stringere la mano al presidente Franois Hollande durante la cerimonia di omaggio ai poliziotti uccisi dal 'killer di Parigi', Jean-Baptiste Salvaing e Jessica Schneider, a Versailles, vicino a Parigi. La scena si e' svolta durante il passaggio in rassegna da parte di Hollande, Valls e del ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, di numerosi agenti in uniforme e in abiti civili. Valls e' rimasto fermo e ha fissato negli occhi il poliziotto che si rifiutava di stringergli la mano, poi gli ha rivolto alcune parole. L'agente sembra rispondergli: "Non ho nessuna voglia di stringergliela, al contrario". Intervistato al termine della cerimonia, il poliziotto ha spiegato cosi' il suo gesto: "Ci sono troppi problemi nella polizia, non ne possiamo piu', chiediamo fatti. A Mantes-la-Jolie (la cittadina del killer Larossi Abballa, ndr) abbiamo tre macchine per 40 poliziotti". Valls ha successivamente affermato di "poter capire" quanto accaduto, aggiungendo che l'atteggiamento del poliziotto non era "per niente irrispettoso". "Mi ha detto che e' dura - ha aggiunto Valls - gli ho risposto semplicemente che e' difficile per tutti, per le famiglie. Che mai un governo aveva fatto tanto per sostenere le forze dell'ordine e della sicurezza, che noi abbiamo bisogno di loro". (ANSA).
TORTURA:ANSELMO, DIFFICILE PARLARE DI ABUSI FORZE DI POLIZIA
FIRENZE, 17 GIU
"Parlare in Italia di tortura e abusi delle forze di polizia e' difficile. Al di fuori dei convegni questi problemi vengono bistrattati, irrisi, parlare di tortura vuol dire instillare insicurezza nei cittadini. Questo e' il modo in cui la questione viene proposta". Lo ha detto oggi a Firenze, in un convegno di Amnesty international e Arci, l'avvocato Fabio Anselmo, legale delle famiglie Magherini, Cucchi e Aldrovandi, casi giudiziari diversi di persone decedute mentre erano nella custodia delle forze dell'ordine. "Ci sono non solo i negazionisti dell'uso della tortura, cioe' coloro che negano l'effettivita' di queste pratiche - ha aggiunto Anselmo - ma ci sono anche i fautori dell'uso della tortura in determinate situazioni. Si e' consentito impunemente alle sigle delle polizie di lanciare il messaggio 'attenzione se passa la legge sull'istituzione del reato di tortura non si riesce a lavorare'. Cosa significa? dobbiamo poter praticare la tortura altrimenti non riusciamo a garantire la sicurezza dei cittadini. Questo e' terribile, ci lascia senza parole".(ANSA).