ANSA / CARCERI: PROTESTA FUNZIONARI CORPO SU 'RIALLINEAMENTO' -ANSA/ FISCO:TRIBUNALE UE CONFERMA, CHIESA NON DEVE PAGARE ICI -SINDACO PALERMO, CARCERE PER POSTEGGIATORI ABUSIVI

venerdì 16 settembre 2016

CARCERI: PROTESTA FUNZIONARI CORPO SU 'RIALLINEAMENTO' MARTEDI' IN VIA ARENULA, 'CI SONO FONDI MA BLOCCATI DA POLITICA'

CATANIA, 13 SET

I fondi ci sono nella legge di Stabilita', ma ciononostante il riallineamento del riconoscimento economico ai commissari della polizia penitenziaria a quello delle altre forze dell'ordine civili ancora non e' avvenuto. Per questo, martedi' prossimo, 20 settembre, alle 10.30, contro "questa sperequazione di cui non si e' mai capito il senso", il Comitato funzionari di polizia penitenziaria si riunira' davanti il ministero della Giustizia.    "La categoria dei Funzionari - spiega il Comitato in una nota - e' ancora in attesa della riforma, nonostante il ministro della Giustizia in piu' occasioni abbia palesato la ferma volonta' di darvi corso, con incontri per sollecitare il suo inserimento in un testo di rapida definizione in Parlamento, affinche' possano essere utilmente spesi i fondi a suo tempo stanziati".   Il Coordinamento si "interroga sul reale motivo" per cui, "superato lo scoglio della reperibilita' di adeguate risorse", gli "esponenti politici non sentano il dovere-morale, prima ancora che giuridico, di darvi corso".    "La protesta del 20 settembre in via Arenula - sottolineano i promotori - vuole essere occasione per mostrare vicinanza al ministro della Giustizia, cosi' fortemente osteggiato sul progetto di riforma relativo alla nostra categoria, non solo per il riallineamento, ma anche per il riordino delle carriere della legge Madia e per l'incapacita' del Dap di ridisegnare adeguatamente la geometria penitenziaria, nella quale dare ai Dirigenti penitenziari civili incarichi e funzioni di taglio e respiro superiore e - conclude la nota - diverso rispetto a quelli da affidare ai Funzionari del Corpo". (ANSA).

 

FISCO:TRIBUNALE UE CONFERMA, CHIESA NON DEVE PAGARE ICI RESPINTO RICORSO CONTRO MANCATO RECUPERO AIUTI STATO DA ITALIA

BRUXELLES, 15 SET

La Chiesa riesce a 'farla franca' un'altra volta sulla vecchia Ici, e ad evitare di pagare gli 'arretrati' allo stato italiano. La conferma viene dal Tribunale Ue, che ha respinto il ricorso presentato dalla scuola Montessori di Roma contro la decisione della Commissione Ue che di fatto 'assolveva' l'Italia dal recupero delle tasse mai pagate sugli immobili ecclesiastici, data l'impossibilita' di procedere all'operazione. Secondo i giudici di Lussemburgo, infatti, "non e' possibile contestare alla Commissione di essere incorsa in un errore di valutazione per aver dichiarato che le autorita' italiane non disponevano di alcun mezzo che consentisse loro di procedere al recupero, anche solo parziale, dell'aiuto considerato illegittimo".    La storia arriva da lontano. L'Antitrust Ue aveva aperto un'indagine nel 2010 dopo una serie di denunce, tra cui la stessa scuola Montessori, e degli interventi del deputato radicale Maurizio Turco e dal fiscalista Carlo Pontesilli. Bruxelles aveva quindi messo a nudo che il "sistema italiano di esenzioni all'Ici concesse a enti non commerciali per scopi specifici tra il 2006 e il 2011 era incompatibile con le regole Ue sugli aiuti di stato", in quanto conferiva di fatto "un vantaggio selettivo" alle attivita' commerciali svolte negli immobili di proprieta' della Chiesa rispetto a quelle portate avanti da altri operatori. Nel dicembre 2012, sotto il governo Monti, con l'abbandono della vecchia Ici per l'Imu, la questione fu chiusa in quanto l'allora nuovo sistema di tassazione prevedeva esenzioni solo per quegli immobili della Chiesa dove non venivano svolte attivita' economiche. Con una postilla non da poco: per la prima volta, a priori, la Commissione aveva riconosciuto le ragioni dell'Italia sulla "assoluta impossibilita'" di recuperare il dovuto per il 2006-2011 in quanto sarebbe stato "oggettivamente" impossibile calcolare l'importo esatto per il pregresso. Secondo stime dell'Anci, questo potrebbe ammontare ben a 4-5mld di euro.  La Montessori, sostenuta nella battaglia dai Radicali, ha quindi deciso nell'aprile 2013 di presentare ricorso contro la Commissione, al cui fianco si e' schierato anche lo stato italiano. Questo e' pero' stato respinto oggi dal Tribunale Ue. Sara' pero' ancora possibile fare appello davanti alla Corte di giustizia, l'organo di grado maggiore. Una decisione, quella odierna dei giudici di Lussemburgo, che dimostra comunque, accusa il segretario dell'Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti (Uaar) Stefano Incani, "come le istituzioni, europee e italiane, abbiano un occhio di riguardo per il Vaticano e di come il sistema di norme sia stato nel corso dei decenni adattato proprio per garantire privilegi ecclesiastici, risultando quindi difficilmente emendabile". (ANSA).

 

SINDACO PALERMO, CARCERE PER POSTEGGIATORI ABUSIVI ORLANDO MANDA PROPOSTA MODIFICA CODICE STRADA AL PARLAMENTO

PALERMO, 14 SET

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha inviato una nota ai presidenti dei gruppi parlamentari e ai presidenti delle commissioni Giustizia di Camera e Senato con cui ha avanzato una proposta di modifica del codice della strada che "permetta alle forze dell'ordine e alle amministrazioni comunali di intervenire con efficacia nel contrasto al fenomeno dei posteggiatori abusivi che, in realta' come quella palermitana, e' spesso legato al controllo del territorio e a forme di criminalita' organizzata".    La proposta avanzata dal sindaco e' scaturita da un lavoro svolto in questi mesi dal comando della polizia municipale e dall'avvocatura comunale. In sostanza, tramite una modifica all'articolo 7 del codice, si propone di prevedere che coloro che, gia' sanzionati una prima volta e diffidati dall'autorita',vengano sorpresi una seconda volta nell'esercizio abusivo dell'attivita' di parcheggiatore o guardiamacchine, siano puniti, se il fatto non costituisce un piu' grave reato, con l'arresto da sei mesi ad un anno. Nel caso in cui l'attivita' abusiva e' esercitata con l'impiego di minori, si applica l'arresto da uno a tre anni". (ANSA).

 

 


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