SILP CONTRO SALVINI: INACCETTABILE INVITO A DISOBBEDIRE da Rassegna.it

sabato 29 ottobre 2016

Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, continua a solleticare la “pancia” di certi italiani sul tema immigrazione. Nelle  ultime dichiarazioni,  ha nuovamente parlato di “pulizia etnica” una volta al governo e  ha addirittura invitato poliziotti e militari a disobbedire ai propri superiori perché i lavoratori in divisa sarebbero “stufi di portare in casa quelli che poi devono inseguire”, ed hanno suscitato numerose polemiche e prese di posizione.

“Salvini ormai lo conosciamo – dice Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil – e la frequenza con cui ultimamente si lascia andare a dichiarazioni inaccettabili rappresenta, credo, la necessità o, meglio, la speranza, di tentare di risalire nei consensi che evidentemente sta perdendo. Perché demagogia e populismo non pagano mai”. Il segretario dei poliziotti Cgil giudica grave l’invito di Salvini a “disobbedire a ordini sbagliati”, come per altro qualche anno fa affermava anche Beppe Grillo: “Una affermazione grave – dice  Tissone – che denota anche poca conoscenza delle norme e delle leggi. Un conto è un ordine illegittimo, che eventualmente può essere disatteso, un conto  un ordine ‘sbagliato’ che rientra in una categoria soggettiva di giudizio. Al di là  di queste finezze, che forse Salvini non può cogliere, ci tengo a dire che la solidarietà non è un vestito alla moda, da indossare solo in occasione di un evento o di una festa. La solidarietà, la stessa che chiediamo ai Paesi più ricchi del nostro per le popolazioni terremotate o che abbiamo preteso per i nostri emigrati all’estero in passato, non funziona a corrente alternata.

Ma questo lo sa anche il segretario leghista, le cui posizioni servono solo a raccogliere consensi. Posizioni che in polizia, al di là  dei vertici di qualche sindacato ‘autonomo’ che puntano a candidarsi in Parlamento, non trovano alcuna accoglienza”. Il numero uno del Silp Cgil conclude poi ricordando a Salvini una amara verità: “Se questo governo si trova nelle condizioni di dover fronteggiare con pochi fondi l’emergenza immigrazione e a discutere con le potenze europee in condizioni di debolezza, lo si deve proprio alla scriteriata gestione del sistema della sicurezza quando la Lega Nord era al governo: 3,5 miliardi di euro di tagli, turn over al 20 per cento, blocco stipendiale e molto altro. Salvini forse ha dimenticato. Noi no”.

Da rassegna.it


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