FISCO: -2,1% ENTRATE 2005; AUMENTA IRPEF, CALANO CONDONI - 730/UNICO; LE ENTRATE,ECCO GLI ERRORI DA EVITARE - FISCO: SLITTANO A SETTEMBRE CONTROLLI BANCARI PIU' VELOCI

venerdì 05 maggio 2006

FISCO: -2,1% ENTRATE 2005; AUMENTA IRPEF, CALANO CONDONI

GIU' RENDITE FINANZIARIE, SALE IRES; SCENDE ADDIZIONALE LOCALE

 

   (ANSA) - ROMA, 4 mag - Il 2005 per il fisco si e' chiuso con un ''buco'' del 2,1%, pari a circa 7.734 milioni di euro e il gettito complessivo si e' fermato a 368.910 milioni di euro.

   A fare i conti e' stato il dipartimento per le Politiche Fiscali del ministero dell' Economia che, per la prima volta da molti mesi, ha pubblicato sul proprio sito Internet i dati delle entrate tributarie calcolati secondo il metodo della competenza giuridica, che vale per il calcolo del deficit ai fini europei.

    Ma a diminuire non sono stati gli incassi delle imposte sui redditi di persone e societa', interessate dalle riforme introdotte. L' Irpef ha dato 4.484 milioni in piu' (+3,4%) e l'Ires pagata dalle societa' ha alimentato la cassa con 5.583 milioni in piu' (+19,7%). A venir meno sono invece stati i condoni che nel 2004 avevano dato 8.968 milioni e che nel 2005 hanno visto una coda di versamenti pari a 832 milioni di euro.

   Calano anche le imposte sulle rendite finanziarie: nonostante le guerre azionarie che hanno riempito le cronache dello scorso anno sono stati incassati 2.390 milioni in meno rispetto all' anno precedente.

   Un buon segnale per i cittadini arriva invece dagli enti locali: dopo anni di crescita, talvolta a due cifre, sono diminuiti gli incassi sia dell' Irpef comunale (-3,7%) sia dell'Irpef regionale (-4,6%). A salire e' stata invece l'Irap (+7,8%, con un maggiore incasso di 2.611 milioni).

Ecco i principali dati contenuti nel bollettino delle entrate tributarie:

  - VENGONO MENO I CONDONI: Le entrate tributarie risentono del venir meno della maxi-posta dei condoni tributari che hanno alimentato le casse pubbliche fino al 2004: in quest' ultimo anno il gettito era stato di 8,9 miliardi contro gli 832 incassati nel 2005. Cosi, senza considerare le sanatorie, le entrate fiscali segnano una stasi: +0,1%, pari ad un incremento di 402 milioni.

   Registra una riduzione anche l' incasso di un' altra misura una-tantum, l' imposta sulla rivalutazione dei beni d' impresa: si e' passati dai 3.675 milioni del 2004 ai 728 del 2005, con una riduzione di quasi 3 miliardi di euro (-80,2%). Anche nel 2006 e' previsto il pagamento di una rata che dovrebbe essere pari a quella del 2005.

  - PIU' IRPEF: Il gettito delle imposte sui redditi delle persone e' aumentato di circa 4,5 miliardi in un anno. L'incremento e' superiore sia all' andamento della crescita economica, che nel 2005 si e' fermata a zero, sia all' andamento dell' inflazione (+1,9% in media d' anno). In pratica gli italiani hanno versato piu' di quanto era ipotizzabile in rapporto alle grandezze macro economiche che possono spiegare un incremento di gettito.

  - PIU' TASSE DALLE SOCIETA': Le imprese e le societa' sono tra i contribuenti che piu' hanno dato nel 2005. L' Ires (la nuova Irpeg) non ha portato sconti ma ha fatto versare circa 5,6 miliardi in piu': il gettito e' salito da 28,3 a 33,9 miliardi di euro, con un incremento del 19,7%. A spiegare una gran parte dei maggiori versamenti (circa 4,2 miliardi) e' pero' la nuova misura dell' acconto al 102,5% che quindi dovra' essere recuperata quest' anno con un effetto boomerang sulle entrate 2006.

   - SCALATE FINANZIARIE NON AIUTANO: l' imposta sui redditi da capitale e sulle plusvalenze, in pratica anche sui capital gain realizzati acquistando e vendendo in borsa, ha fruttato solo 1.361 milioni nel 2005 contro i 3.751 milioni dell' anno precedente: e' una riduzione del 63% da 2,4 miliardi. Calano anche le imposte che si applicano sugli interessi (ad esempio quelli pagati dalle banche sui rendimenti, sempre piu' a lumicino, riconosciuti sui conti correnti): sono calate di 53 milioni, dello 0,8%.

   - CORRE L' IVA, EFFETTO PETROLIO: Nonostante la crescita piatta l' Iva ha segnato nel 2005 un maggior gettito di 4.469 milioni di euro (+4,4%). Il maggior importo - spiega l' analisi del dipartimento delle politiche fiscali del ministero dell'Economia - potrebbe essere legato alla revisione degli Studi di settore. Di fatto anche l' aumento del costo dei carburanti, sui quali non e' stato attivato alcun bonus da parte del governo, ha avuto impatto positivo su questa imposta. Basta poi guardare anche le accise per scoprire che hanno dato un maggior gettito compreso tra il 2,3% (imposta di fabbricazione sugli oli minerali) al 10% (imposta di consumo sul gas metano).

   - CALA L' IRPEF LOCALE: Per la prima volta da qualche anno le tasse locali sono diminuite. Gli incassi dell' Irpef comunale hanno perso 60 milioni (il 3,7%) fermandosi a quota 1.555 milioni. L' addizionale regionale e' invece diminuita di 311 milioni (-4,6%) con un gettito finale di 6.430 milioni. Le regioni hanno pero' chiesto di piu' con l' Irap: l' imposta pagata da tutte le attivita' produttive, ha dato un maggiore gettito di 2,6 miliardi (+7,8%): l' incasso finale di 35.995 milioni ha visto un forte apporto proprio delle societa' private (26.293 milioni, +10%) mentre piu' limitato e' il gettito versato dal settore pubblico (9.702 milioni, +1,3%)

   - LOTTO; MENO RITARDATARI, MENO INCASSI: l' appeal dei numeri ritardatari aveva gonfiato le entrate fiscali del 2004. Il boom non si e' ripetuto nel 2005 e il gettito de lotto ha perso ben 4.346 milioni (-37%) scendendo a 7.343 milioni. Calano anche gli incassi fiscali degli altri giochi (-255 milioni) mentre l'incremento dei video-giochi da bar ha dato 845 milioni in piu', non tanto da compensare le perdite degli altri settori.

   - DIVIETO FUMO NON PESA: i piu' rigidi divieti introdotti per il fumo non hanno inficiato gli incassi erariali dovuti al tabacco. Grazie agli aumenti dei prezzi la contrazione di consumo non ha pesato sulle entrate fiscali che sono state pari a 8,9 miliardi, segnando un incremento del 2,1%.  (ANSA).

 

FISCO: 730/UNICO; LE ENTRATE,ECCO GLI ERRORI DA EVITARE

PICCOLE DISTRAZIONI POSSONO 'COSTARE' CARE

 

   (ANSA) - ROMA, 25 apr - Il fisco avverte i contribuenti: piccole distrazioni nella compilazione della dichiarazione dei redditi possono costare care. La mancata indicazione di alcuni dati possono far saltare gli sconti richiesti, far aumentare il reddito oppure portare ad una cartella esattoriale.

   Cosi' l' Agenzia delle Entrate ha messo a punto un piccolo vademecum. Spazia dal quadro dei familiari a carico a quello relativo ai reddito immobiliari e indica i punti su cui fare maggiore attenzione; anche perche' il sistema di controlli automatizzati, nel caso di incoerenza, fa scattare correzioni e sanzioni.

  * FAMILIARI A CARICO: Il campo relativo ai familiari a carico va compilato nella sua completezza. Non solo va indicato il codice fiscale, ma anche il numero di mesi e la percentuale relativa alla suddivisione del ''carico'' dei figli. La mancata compilazione di una di queste due caselle comporta, in sede di controllo automatizzato, la cancellazione dello sconto riconosciuto per i figli a carico. Attenti anche, nel caso se ne abbia diritto, a barrare le caselle per chi ha un figlio disabile o al di sotto dei tre anni: chi non lo fa perde uno sconto piu' sostanzioso.

   * LA CASA: La dichiarazione dei redditi degli immobili e' tra i passaggi piu' complessi della dichiarazione dei redditi. I problemi iniziano gia' dalla prima casella, quella del reddito catastale: nel 730 va indicato senza la rivalutazione del 5% (che viene poi applicata da chi presta l' assistenza fiscale) mentre va calcolata dal contribuente se si compila Unico. Cosi' bisogna fare attenzione se tra un anno e l' altro si cambia tipo di dichiarazione. Il fisco poi richiede la compilazione ''obbligatoria'' dei tre spazi dedicati alla tipologia di immobile (1 per la prima casa, 2 per le case tenute a disposizione, e cosi' via), ai giorni, e alla percentuale di possesso. Anche in questo caso bisogna fare attenzione. Non sara' possibile indicare piu' di una prima casa (codice 1), tranne che nel caso di acquisto e vendita, ma i giorni complessivi di possesso non potranno superare i 365. Inoltre, se si da' una casa in uso ad un familiare, bisogna contrassegnarla con il codice 9.

   * REDDITO DA LAVORO: Non basta indicare il reddito guadagnato. Ma per ottenere le deduzioni riconosciute a lavoratori dipendenti e pensionati e' necessario che sia compilata anche la casella con i giorni di lavoro (o pensione) in base ai quali si calcola lo sconto. In caso contrario si perde il maggior 'bonus' di 4.000 euro sui redditi. Attenzione anche a compilare i dati relativi alle ritenute subite per l' Ire (la nuova Irpef) e le addizionali su Comuni e Regioni: se non vengono indicate non vengono riconosciute anche le ritenute e le addizionali riportate nel quadro di calcolo finale, con il rischio di un notevole aggravio.

   * SCONTI A RISCHIO: Il quadro relativo alle detrazioni e deduzioni e' di decisa importanza per abbattere le imposte. Ma basta non inserire un codice per vedersi completamente cancellare una detrazione. Alcune righe (da Rp15 a Rp17) prevedono infatti l' indicazione della tipologia di ''sconto''. Altro errore frequente riguarda le spese mediche: nel 730 vanno indicate nella loro interezza, mentre su Unico bisogna ricordarsi di togliere la franchigia di 129,11 euro, valore sotto il quale il fisco non riconosce alcuno sconto. Attenti poi al bonus per le ristrutturazioni: lo sconto e' notevole e il fisco lo cancella se non vengono compilati correttamente i campi relativi all' anno di inizio dei lavori e alla rata che si chiede di scontare.  (ANSA).

 

FISCO: SLITTANO A SETTEMBRE CONTROLLI BANCARI PIU' VELOCI

E' LA SECONDA PROROGA DECISA

 

   (ANSA) - ROMA, 28 apr - Slitta ancora la possibilita' di combattere l' evasione fiscale con controlli bancari piu' rapidi, utilizzando meccanismi informatizzati. Le nuove e piu' celeri modalita' di controllo, che sarebbero dovute scattare il 2 maggio, scatteranno solo dal primo settembre. La decisione e' stata adottata con un provvedimento oggi del direttore dell'Agenzie delle Entrate, Raffaele Ferrara.

Bisognera' attendere ancora quattro mesi per l' arrivo dei nuovi controlli fiscali su conti correnti e operazioni finanziarie. E questo proprio mentre si parla della lotta all' evasione come fonte di entrate per coprire interventi di riduzione fiscale. Ma l' Agenzia delle Entrate rassicura: ''Naturalmente - e' scritto nel comunicato che annuncia lo slittamento - le proroghe non comportano l' interruzione dei controlli e delle procedure ordinarie. Infatti, le attuali disposizioni che regolano le indagini finanziarie in modalita' non telematica resteranno in vigore fino al prossimo 31 agosto''.

    Nonostante una prima proroga di due mesi, chiesta dagli intermediari, lo slittamento si e' reso necessario per problemi tecnici. Cosi' lo spiega il dispositivo del provvedimento. La proroga - viene spiegato - consentira' la risoluzione delle residue problematiche di carattere tecnico dovute alla complessa realizzazione delle procedure di dialogo, consentira' di completare l' acquisizione delle caselle di posta elettronica certificata degli intermediari, nonche' di eseguire la sperimentazione, prima dell' avvio al regime del nuovo sistema di interscambio informativo''. Proprio per questo e' stata riaperta - la nuova scadenza e' del 30 giugno 2006 - la scadenza inizialmente fissata al 15 aprile entro la quale banche e finanziarie dovevano comunicare al fisco l' indirizzo di posta elettronica al quale inviare le richieste di controllo.

   Con il nuovo sistema - che scattera' solo da settembre – al fisco bastera' una e-mail per chiedere alle banche, e in generale agli intermediari finanziari, dati e informazioni sui contribuenti, tutte le volte che avra' dei dubbi sulla reale capacita' fiscale. Sta dunque per diventare operativo il sistema deciso con la Finanziaria del 2005. Questo servira' per archiviare le lunghe procedure cartacee, che ancora fino a settembre richiederanno per ogni controllo 3-4 mesi di verifica. Poi arriveranno i 'carteggi on line' che renderanno immediate le richieste e piu' rapide le risposte: non si potranno superare i 30 giorni. Si trattera' comunque per le banche sempre di risposte a richieste specifiche sul singolo contribuente e non a comunicazioni inviate in via autonoma o periodicamente.

   Per il contribuente, nella pratica, cambiera' poco. La novita' sostanziale, ovvero la registrazione dei dati anagrafici e del codice fiscale per ogni operazione di cassa, e non solo dunque per i titolari di conto corrente o depositi titoli, e' gia' entrata in vigore dall'inizio dell'anno. Esenti da queste procedure solo i versamenti in conto corrente postale inferiori a 1.500 euro.

   Cambiera' molto invece per l' efficacia dei controlli. Si calcola infatti che siano circa 30.000 le pratiche all' anno per lo scambio di informazioni tra amministrazione fiscale e intermediari finanziari. Resta comunque per gli istituti finanziari la necessita' di mantenere in piedi anche il vecchio sistema, per esempio, per le richieste che arrivano dalla magistratura.(ANSA).

 


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