GLI “80 EURO” NON SONO SPARITI. SARANNO “DIVERSAMENTE STABILIZZATI”. di Gianluca Taccalozzi
GLI “80 EURO” NON SONO SPARITI. SARANNO “DIVERSAMENTE STABILIZZATI”. di Gianluca Taccalozzi
Il d.p.c.m. di spacchettamento del “Fondone P.A.” della Legge di Bilancio 2017 libererà (quasi tutte: mancano 110 milioni di euro rispetto a quelle promesse: 977 milioni rispetto a 1.087 milioni) le risorse per “stabilizzare” il bonus e finanziare il progetto di riordino ipotizzato a grandi linee già lo scorso novembre.
Il Governo ha quindi mantenuto (al 90%) gli impegni.
Con queste premesse, ci si attendeva che:
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nel 2017, fosse partito (magari con qualche mese di slittamento il progetto di riordino già impostato lo scorso novembre: (riparametrazione, accorciamento di carriere, superamento dell’omogeneizzazione, ecc.) e venisse prorogato il bonus con le attuali modalità;
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nel 2018, parallelamente al riordino, il bonus fosse ”stabilizzato” mantenendo gli stessi percettori e lo stesso grado di equità e, per questo, sul tavolo del riordino si stavano studiando soluzioni idonee: “defiscalizzazione accessorio per 960 euro l’anno”.
Purtroppo, per tanti motivi (ma il Governo non c’entra un fico secco!), non è stato possibile attuare questa soluzione e gli “80 euro” saranno sì stabilizzati, ma con forme e strumenti che non consentiranno una distribuzione “equa" come quella del bonus.
Dal 2018, infatti, i 480 milioni di euro del bonus saranno stabilizzati ed utilizzati:
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in parte (110 milioni di euro circa) per coprire il deficit di risorse della Legge di Bilancio 2017 rispetto al fabbisogno del progetto ipotizzato a novembre;
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in parte (260 milioni di euro circa) per incrementare la Tabella parametrale ipotizzata lo scorso novembre, ovvero a concretizzare la nuova Tabella parametrale uscita qualche giorno fa che, a questo punto, partirà da gennaio 2018.
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in parte (110 milioni di euro circa) per finanziare una serie di “altri interventi”, sia chiaro "legittimi e corretti", che però non erano previsti o comunque non erano finanziariamente coperti nel progetto dello scorso novembre: una tantum per gradi apicali di tutti i ruoli non direttivi, “ricostruzioni giuridiche per App. Sc., Brig + 5 e Brig. Capo ) da ed altre misure perequative.
Il risultato è che gli “80 euro” ci sono, ma saranno “diversamente” stabilizzati. Non più 80 euro netti a tutti, ma 50/70 euro lorde (nei parametri) a taluni e “50/70 euro” più qualche decina di euro (assegni “una tantum” o misure perequative o ricostruzioni giuridiche) ad talaltri.
Si poteva fare meglio?! Forse sì… ma è andata così ed oggi non è più tempo per pensare al “sarebbe stato meglio se…”, è tempo di chiudere.
Gianluca Taccalozzi – Delegato Co.Ce.R. Guardia di Finanza