RISTRETTI.ORG: CIRCOLARE GABRIELLI. IL CSM DIFENDE IL SEGRETO INVESTIGATIVO: "LA POLIZIA RIFERISCA AI PM" - Sara Menafra per Il Messaggero

sabato 10 giugno 2017

di Sara Menafra

Il Messaggero, 10 giugno 2017

Il Consiglio superiore della magistratura non sembra intenzionato a tornare indietro. Anzi, mercoledì prossimo, il plenum potrebbe votare ad ampia maggioranza la delibera che chiede al Parlamento di cancellare la norma accusata di aver messo in pericolo il segreto investigativo. La risoluzione, che invita formalmente il ministro della Giustizia Andrea Orlando a farsi portavoce di una proposta di legge, ha toni molto duri e non è sfuggita all'attenzione del capo della Polizia Franco Gabrielli.

Ieri, in un'intervista a Repubblica, il prefetto ha detto di essersi sentito "offeso" da quel testo. Ha poi spiegato che la norma che ora palazzo dei Marescialli vuole cancellare ha messo in chiaro una regola che Carabinieri e Finanza hanno già previsto con un regolamento interno: "La differenza è che ora, grazie alla legge, questo flusso informativo di notizie riservate è trasparente, regolamentato".

L'argomento è molto tecnico, anche se da mesi negli uffici delle Procure distrettuali se ne parla con sempre maggiore insistenza e c'è chi dice che la nuova norma abbia facilitato la fuga di notizie che ha danneggiato irrimediabilmente l'inchiesta Consip delle procure di Roma e Napoli. Ad agosto, nell'accorpare Guardia forestale e Carabinieri, il Parlamento ha deciso di intervenire sui passaggi del codice che regolano la riservatezza delle indagini e vincolano al segreto gli ufficiali di Polizia giudiziaria.

L'articolo 18 della legge 125 dice infatti che, indipendentemente dagli obblighi prescritti dalle norme del codice di procedura penale, "i vertici delle forze di polizia adottano apposite istruzioni attraverso cui i responsabili di ciascun presidio interessato trasmettono alla propria scala gerarchica le notizie relative all'inoltro delle informative di reato all'autorità giudiziaria". Finora, il codice di procedura penale, facendo riferimento a un'esplicita norma costituzionale, prevedeva che la polizia giudiziaria (ovvero i membri delle varie forze di polizia che hanno compito di Pg, un ruolo che non riguarda mai i vertici) dovesse riferire soltanto ai Pm i risultati delle indagini.

Anni fa, i Carabinieri e la Guardia di finanza hanno scritto delle circolari interne per chiedere ai sottoposti di essere informati delle attività in corso. Il tema è stato affrontato nei mesi scorsi durante un'accesa riunione dei capi degli uffici giudiziari italiani. Al plenum i procuratori hanno spiegato che, dal loro punto di vista, la legge attuale va oltre quelle circolari, perché dice esplicitamente che il codice di procedura può essere superato e che gli ufficiali devono riferire anche sulle attività sottoposte al vincolo del segreto investigativo. Di qui, la richiesta ai consiglieri perché prendessero esplicitamente posizione.

La linea più dura è quella del procuratore capo di Torino, Armando Spataro. A febbraio ha firmato una circolare, poi recepita in tutto il distretto, in cui invita i magistrati a segnalargli i casi che necessitino di essere sottratti alle nuove regole. Se gli organi di polizia giudiziaria, si legge, "dovessero ritenere di non poter aderire alla richiesta di preservare il segreto investigativo dovranno comunicarlo formalmente allo scrivente".

A quel punto, prosegue Spataro, sarà valutata "ogni possibile iniziativa, non escluso il conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato", davanti alla Consulta. La sesta commissione del Csm ha quindi scritto una proposta di risoluzione ora al voto del Plenum, nella quale si chiede al parlamento di modificare quel testo e al ministro della giustizia Andrea Orlando di farsi portavoce del nuovo testo.

Difficile a questo punto che tornino indietro anche perché, nel corso degli ultimi mesi, i consiglieri avevano posto il problema sia al Guardasigilli, sia al ministro degli Interni, Marco Minniti. E entrambi avevano detto di comprendere i problemi sollevati dalle procure ed essere disposti ad intervenire. Il punto sarà chiarire che questo "obbligo di riferire le attività" ai superiori non è applicabile alle sezioni di polizia giudiziaria.

Il rischio è alto, scrivono i consiglieri: "L'espressione "indipendente dagli obblighi prescritti dalle norme del codice di procedura penale" è stata intesa come introduttiva, nei confronti dei soli responsabili dei presidi di polizia tenuti alla menzionata comunicazione, di una deroga all'obbligo del segreto investigativo".

http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/circolare-gabrielli-il-csm-difende-il-segreto-investigativo-qla-polizia-riferisca-ai-pmq


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