SILP CGIL: IL TEMA PREVIDENZA SEMPRE PIU' LEGATO AL MONDO DELLA SICUREZZA

venerdì 01 dicembre 2017

SILP CGIL: IL TEMA PREVIDENZA SEMPRE PIU' LEGATO AL  MONDO DELLA SICUREZZA

Il tema della previdenza è strettamente legato al mondo della sicurezza. A pochi giorni dalla mobilitazione della Cgil, che vedrà anche i poliziotti in piazza, non possiamo non chiederci che tipo di sicurezza i cittadini devono aspettarsi da operatori delle forze dell'ordine che sono sempre più anziani - in alcune questure si raggiungono i 50 anni di età media - e sempre meno come numero. Le divise italiane sono le più vecchie d'Europa e questo pone, tra l'altro, la necessità di proseguire sulla strada di nuovi e più veloci concorsi in polizia. Il punto, però, è che in quasi tutti gli stati europei e negli Usa esistono formule che permettono agli agenti, con 30 o 35 anni di servizio operativo, di poter beneficiare di un trattamento pensionistico. Da noi nei fatti oggi un poliziotto o un carabiniere lavorano fino a 60 anni e oltre - con la possibilità che un domani qualcuno pensi d'inserire anche il mondo delle divise nel previsto innalzamento sino a 67 anni - e nel futuro, con l'attuale sistema contributivo privo di qualsiasi paracadute (leggasi mancato avvio della previdenza complementare), rischieranno seriamente di far parte dei nuovi poveri con pensioni che saranno ben lontane dall'ultima retribuzione percepita.

È un problema a cui la politica non guarda, interessata com'è al "qui e adesso". Le soluzioni, sostenibili coi conti pubblici, possono e debbono essere trovate. Della previdenza complementare si è già detto, assieme alla necessità di costituire un fondo di settore: chi oggi ha una prospettiva di lavoro davanti di almeno 15, 20 anni deve poter avere la possibilità di costruirsi un secondo pilastro per garantire il tenore di vita attuale. Inoltre, occorre prevedere un accesso al pensionamento con 35 anni utili di servizio: dopo una vita passata in strada, in volante, a fare ordine pubblico o indagini, rischiando la vita, penalizzando le proprie famiglie e sconvolgendo i ritmi circadiani, con conseguenze sulla propria salute, non è possibile davvero chiedere di più a un poliziotto. Infine, ma non meno importante, va ribadita in nome della "specificità" l'inapplicabilità per le forze dell'ordine dell'incremento dell'età di permanenza al lavoro in relazione alla cosiddetta "aspettativa di vita". Non si tratta di privilegi, ma di diritti. Quei diritti per i quali, oggi come ieri, la Cgil e chi orgogliosamente come noi ne fa parte non rinuncerà mai a lottare.

La posizione del Silp Cgil  su Huffington Post.

 


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