SULL'ENNESIMA TRAGEDIA ORRIBILE CAUSATA DA APPARTENENTI ALLE FORZE DELL'ORDINE– Vittorio Berti su Facebook

venerdì 02 marzo 2018

Riportiamo il post pubblicato sul profilo Facebook di Vittorio Berti. Il titolo è della redazione del sito.

 

Oggi la cronaca ci travolge con il dramma consumatosi a Cisterna di Latina dove un carabiniere si è suicidato dopo aver tentato di uccidere la moglie ed aver ucciso le due figlie.

Una tragedia, quella dei suicidi "in divisa" che ne nasconde un'altra che sempre più si sta manifestando, ovvero quella che precede questi suicidi.

Della triste ed ignorata sequenza si trova traccia nelle cronache. Torino 2003: uccide moglie, cognato poi si suicida. Padova maggio 2013: uccide la moglie e si suicida. Palermo maggio 2013: uccide il figlio e si suicida. Latina novembre 2014: uccide la moglie poi si suicida. Albano (Rm) ottobre 2015: uccide la moglie e si suicida. Città di Castello (Pg) marzo 2015 : uccide la moglie e si suicida. Genova novembre 2016: uccide la moglie, due figli e si suicida. Montalto (Cs) giugno 2017: uccide la moglie e si suicida. Porto S.Stefano luglio 2017: uccide il figlio e si suicida. Mira (Ve) agosto 2017: uccide la moglie e si suicida.

Davanti queste tragedie quali soluzioni, quali azioni, cosa fare, cosa tentare? Il colpevole (ma facile) silenzio delle amministrazioni delle Forze di polizia, delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanze militari è la soluzione migliore?

Non credo, ma posso parlare di me. Ho quasi 51 anni, 31 anni di servizio, sono armato, hanno valutato la mia personalità ed il mio equilibrio psicologico 31 anni fa.

Chi ero allora, chi sono oggi? Tolta la divisa cosa sono, cosa provo, come mi sento, come mi vivo? Deve interessare a qualcuno? Deve fare così paura?

VITTORIO BERTI


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