LETTERA A UN COLLEGA MILITARE DOPO LA DECISIONE DELLA CORTE COSTITUZIONALE: ATTENTO, ORA INIZIANO ALTRI PROBLEMI – di Vittorio Berti

sabato 14 aprile 2018

Di seguito, un intervento di Vittorio Berti tratto da una discussione FB. Il titolo è della redazione del sito.

Caro Collega,

la recente sentenza della Corte Costituzionale che ti ha riconosciuto, dopo 40 anni di rivendicazione, il diritto a fruire concretamente dei diritti sindacali (seppur con qualche limitazione) è un risultato storico che richiama quello vissuto nell'aprile del 1981 dall'allora appartenenti al Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, i quali passarono dallo status militare a quello civile. Scusa la crudezza dei modi, ma ora iniziano i problemi..........non certo per tua colpa né tantomeno per coloro che, con coraggio almeno pari alle difficoltà e rischi a cui si sono volontariamente esposti, hanno creduto e reso possibile e rivendicabili questi diritti.

Il cambiamento, la svolta, è molto più grande di quanto tu possa immaginare e l'entusiasmo che giustamente ti accompagna è pari alle preoccupazioni di quel mondo "interno" che fino ad oggi ha contrastato i diritti che da oggi potrai godere. E come nella fisica esiste il principio secondo il quale ad ogni azione corrisponde una reazione di forza uguale e contraria e nella chimica la legge che nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma, cosi a questa rivoluzione corrisponderà un tentativo di controrivoluzione, una reazione.

Come si manifesterà questa reazione?

Vedrai, improvvisamente, ufficiali di grado minore (magari capitani) proporsi come sindacalisti, addirittura qualche colonnello parlare come non hai mai sentito; vedrai delegati Cocer,  Cobar  ecc. inondarti di messaggi, telefonate, promesse e proposte che in tutti questi anni non hai mai sentito, vedrai il proliferare di riunioni, arriverai a sentirti addirittura più conservatore dei nuovi rivoluzionari....forse arriverai ad illuderti che tutto sia finalmente vero.

Resisti, conta fino a 10 e prova a chiederti: "ma dove eravate prima?" cosa avete fatto fino ad oggi? Quello che abbiamo ottenuto porta in qualche modo il vostro nome?". Divide et impera..... se non puoi combatterlo fattelo amico ....questi sono gli strumenti della controrivoluzione, dei reazionari.

Prova a ricordare il giorno, il luogo, il momento in cui hai sentito per la prima volta parlare di diritto ai diritti sindacali, di diritto alla rappresentanza ...... prova ora a ricordate quella voce, quel volto......prova ora a riconoscerlo tra le mille voci e volti che ora senti.

Per ultimo, ti prego, rifuggi dal pericolo più grande....quello di chi ti parlerà del tuo diritto ad essere riconosciuto un lavoratore/lavoratrice diversa dal resto del mondo del lavoro, che proverà a raccontarti la storia che quello che fai tu non è come quello che fa un infermiere, un insegnante, un operaio o un poliziotto come me.

Non credergli...i diritti sono universali, il diritto ai diritti ci rende uguali, la Corte Costituzionale questo ti ha riconosciuto, quello di avere il diritto di un insegnante, di un infermiere, di un operaio e di un poliziotto come me.

Ricordati, la rivoluzione non e arrivata, non è compiuta, è solo iniziata......sta per muovere i primi passi, ha bisogno di aiuto, ha bisogno di te, del tuo entusiasmo, delle tue incertezze anche delle tue paure, perché il sindacato è stare insieme perché insieme si è qualcosa di più grande, più completo, complesso ..... vero.

E, soprattutto, non credere a chi ti promette rivalse o vendette, il sindacato insegue diritti non vendette.

Buon viaggio.

Vittorio Berti.


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