APPALTI PUBBLICI CON REGOLARITA' E SICUREZZA SUL LAVORO. UN BUON CERCHIO SI CHIUDE. VA APPLICATO IN TUTTI I CASI - di Franco Zavatti

lunedì 28 maggio 2018

Torniamo a battere sullo stesso chiodo delle garanzie per la trasparenza, regolarità e sicurezza del lavoro, a partire dalle gare pubbliche per l'esecuzione di opere e servizi. 
Sopratutto quando notevoli appalti pubblici - vedi a Vignola nei lavori in una scuola per oltre 2,5 milioni - procedono col massimo ribasso! 

Come Cgil avevamo recentemente valorizzato la delibera di metà aprile scorso della Regione Emilia Romagna, che definisce l'Elenco regionale dei Prezzi 2018per gli appalti, con un'ampia e dettagliata definizione dei costi - con circa 8.000 voci - a partire dalla manodopera, materiali, noleggi, misure per la sicurezza, ecc…
Insistiamo: l'esplicito riferimento all'elenco regionale dei prezzi, perché non metterlo in tutte le delibere che approvano i bandi pubblici degli appalti? 

Sarebbe un incontestabile riferimento per le imprese concorrenti nel definire le loro offerte, ma anche una sponda solida per i tecnici degli uffici pubblici addetti a verifiche e controlli. 
Il tutto, ovviamente, a vantaggio della regolarità del lavoro, delle giuste retribuzioni dovute, delle misure di sicurezza nei cantieri, della affidabilità e trasparenza delle imprese. Specialmente per quei lavori che poi si scompongono in tanti subappalti: vedi l'ultima delibera dell'Anticorruzione –ANAC - di metà aprile che insiste sulle "...maggiori criticità riscontrate negli affidamenti dei lavori, specie nei subappalti". 

Ma adesso c'è di più. Si allarga e rinforza il cerchio delle buone norme a sostegno della legalità, con opportune norme nazionali, che certamente rafforzano quelle emiliano-romagnole. 
Il 2 maggio scorso, l'Autorità Nazionale Anticorruzione ha deliberato in merito ai "costi della mano d'opera" nei lavori pubblici, chiarendo il decreto n°50/Codice dei Contratti e, finalmente, esplicitando senza più alcun dubbio, alcuni pilastri sui quali il sindacato si batte da sempre

- "Nei contratti di lavori e servizi, la Stazione appaltante pubblica, al fine di determinare l'importo messo a base            della gara, individua i costi della manodopera;

- "I costi della sicurezza sono scorporati e non soggetti alle proposte di ribasso";

- "Nell'offerta economica, l'impresa deve indicare i propri costi della manodopera e gli oneri aziendali per la salute       e  sicurezza". Citando a tale proposito anche una sentenza del TAR Emilia Romagna del gennaio '18. 

Come dire?

Le coordinate fondamentali per rinforzare la trasparenza e regolarità dei bandi pubblici, sono ben presenti. 
Vanno assolutamente introdotte nelle deliberazioni sui lavori/servizi pubblici. 
Potrebbero essere, per di più, un utilissimo riferimento e sponda normativa e comportamentale anche per i lavori privati. La Cgil batterà su questo utile aspetto in tutte le sedi istituzionali e tavoli di confronto territoriali con gli Enti pubblici e,sopratutto,le rappresentanze delle imprese. 


Franco Zavatti, coordinamento legalità e sicurezza Cgil Emilia Romagna - Vice Presidente Direttivo Nazionale Ficiesse.


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