LA RISPOSTA DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Il vice capo di Gabinetto
Roma 19 dicembre 2003
Al Sig. G.B. dott. Paolo Poletti
Presidente del COCER Comando Generale della Guardia di Finanza Roma
Signor Generale
In relazione alla sua nota in data odierna relativa al rincrescimento da Ella rappresentato per l'oggetto di una delle prove degli ultimi esami per avvocato, voglia consentirmi di esprimerLe il rammarico del Ministero della Giustizia per l'essersi verificato uno spiacevole e certamente non voluto nè immaginato equivoco.
In particolare, mi permetta di rappresentarLe che le tracce, tutte scelte da una casistica giudiziaria relativa ad episodi realmente verificatisi e predisposte dalla Direzione generale della Giustizia Civile e delle Libere professioni, vengono predisposte cercando di dotare le stesse della veste più realistica possibile, al fine di permettere il miglior espletamento di una prova teorica e pratica nella quale il candidato si cala quanto più è possibile nella veste di un vero avvocato chiamato, nel caso di specie ad assumere una difesa.
Il caso specifico, ed il fatto che si sia fatto riferimento ad un appartenente alla Guardia di Finanza ( nella specie un Maresciallo ) lungi dal voler avere una finalità in alcun modo denigratoria, muoveva unicamente dall'esigenza di parametrare nella massima verosimiglianza la prova teorico - pratica al caso giudiziario in riferimento.
Se ciò ha potuto ingenerare risentimenti, voglia allora sinceramente gradire scuse non formali ma di vera sostanza, soprattutto alla luce dei rapporti che da sempre ed ancor più nei tempi recenti, vedono assidua collaborazione tra il ministero della Giustizia e l'onorato Corpo della Guardia di Finanza, specie in relazione alla comune partecipazione in tavoli di studio internazionali ed in iniziative interministeriali.
Mi permetta infine di ritenere inutile soffermarsi poi sull'antico e consolidato rapporto che lega la Guardia di Finanza tutta, specie attraverso i suoi sottufficiali distaccati presso le Sezioni di Polizia Giudiziaria di tutte le Procure della Repubblica, con la Magistratura italiana.
Sperando così di aver chiarito questo equivoco e sicuro che in nulla potrà risultare modificato il riferito antico e proficuo rapporto, basato proprio ed essenzialmente sul reciproco compito di lotta alle forme di criminalità di carattere fiscale, economico e tributario, voglia pertanto gradire i più cordiali saluti ed auguri per un sereno Natale, nonché i sensi più alti della considerazione e stima per il nobile Corpo Specialistico di Polizia e Militare che Ella, nella sua qualità rappresenta.
Suo, mi creda
Alfonso PAPA