RAPPRESENTANZA MILITARE VS SINDACATO. IL FUTURO E’ GIA’ STATO SCRITTO DALLA CORTE COSTITUZIONALE di Emiliano Serrecchia

mercoledì 10 ottobre 2018

RAPPRESENTANZA MILITARE VS SINDACATO. IL FUTURO E’ GIA’ STATO SCRITTO DALLA CORTE COSTITUZIONALE di Emiliano Serrecchia

Il recente comunicato stampa del redivivo COCER Interforze, la presa di posizione del COCER Carabinieri ed alcune dichiarazioni di singoli delegati fanno pensare che la rappresentanza militare intende rivendicare il ruolo di attore protagonista nel confronto con la politica e le istituzioni. Quel ruolo inevitabilmente messo in discussione dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 120/2018 e più recentemente dalla direttiva Trenta sull’associazionismo professionale a carattere sindacale.

Qualche spunto di riflessione nasce spontaneo.

La rappresentanza militare in quarant’anni di storia ha fatto tanto, soprattutto a livello centrale, andando di fatto molto oltre i limiti della normativa vigente. Allora grazie alla rappresentanza, ma oggi, per fortuna, la sentenza della Corte Costituzionale ha tracciato una strada ineludibile verso il sindacato.

Ovvio che parlare di ruolo centrale della R.M., di riforma/rafforzamento della R.M. o di doppio binario nell'illusione di far rivivere l'attuale sistema risulta evidentemente anacronistico ed inutile. E’ invece il caso che la rappresentanza militare sia di stimolo verso il personale e verso la politica affinchè la transizione verso il sindacato sia quanto più veloce ed effettiva. 

Uno scontro tra una rappresentanza militare di fatto già dichiarata “a termine” dalla Corte Costituzionale ed i scalpitanti costituendi sindacati produrrebbe solo danni per il personale.

Emiliano Serrecchia

Ficiesse.it


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