DEDICATE UNA VIA AL MARESCIALLO NOVEMBRE, MILANO "CAPITALE MORALE" GRAZIE ANCHE A LUI. (dal sito repubblica.it)
Sempre al fianco di Giorgio Ambrosoli, per decenni si è impegnato nella caccia ai capitali sottratti da Michele Sindona e Roberto Calvi.
Silvio Novembre è stato un eroe umile, che ha testimoniato la normalità del rigore. Il maresciallo delle Fiamme Gialle rimasto notte e giorno al fianco di Giorgio Ambrosoli, che poi per decenni si è impegnato nella caccia ai capitali sottratti da Michele Sindona e Roberto Calvi non ha mai vissuto il suo lavoro come qualcosa di straordinario o coraggioso: per lui, era semplicemente quello che andava fatto. Aveva esordito come manovale perché a casa sua non c’erano soldi per farlo studiare, poi ha visto passare tra le sue mani miliardi di lire e ha contribuito a recuperare somme colossali ma non si è mai lasciato tentare: era il suo dovere. Lo stesso che lo aveva spinto a ignorare gli orari per tentare di proteggere Ambrosoli, senza riuscire a impedire che venisse assassinato. Lo stesso che lo aveva reso catafratto a ogni lusinga della corruzione, persino la più potente: aveva respinto anche l’offerta degli emissari di Sindona che offrivano di far curare nei migliori centri statunitensi la malattia della moglie.
L’investigatore Novembre possedeva anche una sapienza artigianale del suo mestiere, quella che rende unico ogni professionista. Un metodo d’indagine antico nella ricerca della prova e nella determinazione a “seguire il denaro” abbattendo qualunque barriera. Aveva la consapevolezza che solo facendo squadra si possono raggiungere risultati eccezionali. Come era accaduto con Ambrosoli, prima collaboratore e poi amico: «Messi insieme, non eravamo una somma ma una moltiplicazione – aveva raccontato a Repubblica in una delle rare interviste -. Senza di lui, io valevo un quarto, non la metà. E lo stesso lui senza di me. Giorgio ci metteva la grande competenza tecnica, la capacità di analisi. Io, la forza dei miei quarant’anni. La voglia di buttare giù i muri. Sempre».
Già negli anni Settanta, Novembre sfidava le ragnatele internazionali della finanza sporca segnandone le tracce a matita su un quaderno. Inconsapevolmente, era stato tra i primi nel mondo a definire le tecniche per ricostruire le rotte delle società offshore, quelle che oggi i suoi colleghi delle Fiamme Gialle individuano grazie a banche dati computerizzate ed algoritmi: la sua testa era più efficace di un software. E nonostante i modi in apparenza burberi, sapeva insegnare e trasmettere ai giovani. Costruendo futuro.
Piacentino di nascita, era diventato milanese per scelta, come la maggioranza di quelli che vivono sotto la Madonnina. E per questo è importante che oggi Milano decida di ricordarlo dedicandogli almeno una via: per far sì che la sua lezione venga riconosciuta. Ringraziando così i tanti umili e ostinati come lui che permettono alla città di sentirsi ancora “capitale morale”.
Fonte : Https://milano.repubblica.it/commenti/2019/09/29/news/dedicate_una_via_al_maresciallo_novembre_milano_capitale_morale_grazie_anche_a_lui-237278239/