SUICIDI IN GDF: LO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE DEGLI PSICOLOGI (LA VERITÀ È CHE ALLA CATENA DI COMANDO NON FREGA PIÙ NULLA DEI PROBLEMI DEL PERSONALE) – di River76

mercoledì 30 ottobre 2019

Pubblichiamo di seguito il messaggio postato dall’utente “River76” nel Forum del sito www.ficiesse.it, topic “Suicidi in Finanza”. Il titolo è della redazione del sito.

 

MESSAGGIO DELL'UTENTE RIVER76 DEL 29 OTTOBRE 2019

Queste tragedie (il dramma dei suicidi nella GdF, NDR) vanno affrontate in maniera seria e franca, cosa che non si vuole fare dal Comando Generale alla Rappresentanza militare per paura di ammettere la verità.

Diciamo le cose come stanno e non nascondiamoci dietro un dito. Una visita psicologica annuale non risolve nulla.

Ovvio che una terapia psicologica per una persona fa tanto, ma si tratta di una cosa ben diversa, un po' come paragonare una visita per svolgere attività agonistica ad un semplice controllo della pressione e qualche domanda di rito.

Andiamo per gradi.

Esiste in seno al Corpo, come in tutte le altre Forze dell’Ordine e Forze Armate, un totale "disinteresse" alle problematiche del personale che, a parte l'interesse di facciata, si traduce sempre in nulla.

Guardate i nostri uffici, ammassati come animali; neppure in un canile; siamo tanti essere umani per metro quadro; qualcuno, Rappresentanza militare in testa, dice qualcosa? Non mi pare.

Ci sono militari che fanno continuamente domande di trasferimento, domande per i corsi più disparati ... forse stanno male dove prestano servizio? A nessuno frega nulla di ciò. Questo dovrebbe essere un campanello d'allarme, ma ... parliamo di psicologi e spostiamo l'attenzione.

Un militare si separa e chiede di essere alloggiato in Caserma, ma non c'è posto, a qualcuno frega nulla di ciò? No. L'importante è l'alloggio di servizio per ogni singolo NH.

Anche qui, qualcuno si preoccupa di parlare ed ascoltare? No. ... ma per qualcuno serve uno psicologo. Forse servirebbe un aiuto economico, esiste il FAF si aiutino le persone piuttosto che sprecare soldi. 

La mensa è chiusa ed i buoni pasto non li accetta nessuno. A qualcuno interessa? No. Qualcuno si pone la domanda dei problemi che ciò crea? No.

Si chiede di non lavorare un determinato giorno la settimana e puntualmente si è messi di servizio. A qualcuno frega? No. Forse quel militare in quel giorno ha degli impegni importanti, ma nessuno chiede ... lo psicologo è la risposta a tutto per alcuni.

Ciò che nel Corpo è venuto meno in maniera talmente evidente è la catena di comando, non si formano più "Comandanti di uomini" ma "Comandanti delle proprie carriere".

Mi mancano pochi anni per la pensione però ricordo come se fosse ieri il mio primo Tenente che quando un giorno ero sull'incazzato andante, mi disse: “problemi di donne?” ... parlammo per un po'.

Oggi tutto ciò non esiste. A nessuno frega nulla dei problemi del personale, poche eccezioni ci sono, ma regola è un'altra, pertanto ciascuno di noi è lasciato al proprio destino: chi è più forte, chi meno ma la GdiF è un perfetto estraneo.

Non comprendere questa "tangibile" realtà vuol dire vivere sulla luna.

Una valida catena di comando può risolvere tantissimi problemi, semplicemente facendo il proprio dovere per l'incarico ricoperto. Invece, specchietti per le allodole con la storia degli psicologi, supporto psicologico e menate del genere che vanno bene per "chi si vuole far curare" ma per chi non ne vuol sapere e/o maschera bene i propri problemi non servono a nulla, semplicemente a nulla.

Per queste ragioni non credo nella visita annuale psicologica. Soldi buttati e non si risolve il problema.

 


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