UXORICIDIO-SUICIDIO NEL MANTOVANO: LA VITTIMA ERA MALATA
UXORICIDIO-SUICIDIO NEL MANTOVANO: LA VITTIMA ERA MALATA
(ANSA) - MANTOVA, 12 SET - Un maresciallo della Guardia di Finanza in servizio a Mantova ha ucciso con un colpo di pistola la moglie, inferma da anni, e poi ha rivolto l' arma contro se stesso sparandosi un colpo in bocca e morendo sul colpo.
Il fatto di sangue e' avvenuto probabilmente la notte scorsa ma i due corpi, nella camera da letto della loro abitazione a Cerese, nel Comune di Virgilio, a due passi dalla citta', sono stati trovati oggi pomeriggio alle 15 da una delle badanti che assistevano la donna.
Le vittime sono Tommaso Cammarota, 47 anni, originario di Salerno e residente nel Mantovano da piu' di 20 anni, sottufficiale in servizio nella caserma della Guardia di Finanza di Mantova, e la moglie Lorenza Luppi, 43 anni di Cerese, da otto anni inferma su una carrozzella per i postumi di un incidente stradale. E proprio questa condizione di sofferenza psicologica che l'uomo, dedito all' assistenza della moglie, manifestava da qualche tempo secondo alcuni amici, potrebbe essere all'origine della tragedia.
Il maresciallo ha lasciato una lettera in cui spiega i motivi del gesto ma ancora gli inquirenti non hanno ritenuto di renderne noto il contenuto. La coppia abitava da anni a Cerese, in un appartamento al primo piano di una palazzina in via Savonarola 38. La tragedia non ha avuto testimoni e nessuno ha udito gli spari. La donna e' stata trovata a letto, l'uomo sul pavimento. La moglie aveva un foro di proiettile nella nuca sparato dalla pistola di ordinanza del marito; il quale poi ha rivolto contro se stesso l'arma.
A segnare la vita della coppia e' stato un incidente di cui la moglie e' rimasta vittima nel novembre del 1998. La donna era impiegata in un centro commerciale; al termine del turno di lavoro doveva portare l'incasso della giornata in una vicina cassa continua. Lungo il tragitto dal centro commerciale alla banca, percorso a piedi, e' stata investita da un'auto mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali. Dall'incidente e' uscita con gravi ferite che l'hanno sprofondata in un lungo coma. Quando si e' ripresa, i danni riportati si sono rivelati molto pesanti: non riusciva quasi a muoversi e ad articolare le parole.
Questa situazione, che si e' trascinata per anni, ha prostrato il marito che secondo i colleghi di lavoro e gli amici ha comunque reagito occupandosi della moglie dopo il lavoro. Negli ultimi momenti il maresciallo ha manifestato una certa stanchezza per la situazione senza pero' mai dare la sensazione di volerla portare alle estreme conseguenze.
Anche la moglie, che nonostante l'infermita', aveva mantenuto tutta la sua lucidita' mentale, ultimamente si era lasciata andare; questo forse e' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: non e' dunque escluso, che entrambi abbiano voluto farla finita, di comune accordo. (ANSA).