PARTE QUINTA: LA PARTENZA DEI PERCORSI DALL’ALTO E IL “TERREMOTO DELLO SPECCHIO”

lunedì 15 giugno 2020

CORSO DI FORMAZIONE 2020 PER “ATTIVISTI ETPL”

 

PARTE QUINTA: LA PARTENZA DEI PERCORSI DALL’ALTO E IL “TERREMOTO DELLO SPECCHIO”

Eccoci arrivati ai passi che il vertice di una Pubblica Amministrazione deve compiere per una gestione basata sul miglioramento continuo e certo dell’efficienza, della trasparenza e della produttività.

 

[18:04] AMICO 1 – Giuseppe, ok. Ma adesso andiamo sul pratico. Che deve fare “di concreto” il dirigente di vertice di una pubblica amministrazione per avviare questi percorsi dall’alto?

 

Il terremoto dello specchio

 

[18:34] GIUSEPPE FORTUNA

Deve seguire i passaggi spiegati nella Parte terza (pagina 54 e seguenti) del Manuale Etpl del Progetto Italia trasparente, versione del 4 marzo 2019. Deve innanzi tutto incaricare un team interno:

1) di individuare in un elenco le TIPOLOGIE DI OUTPUT A CLIENTI ESTERNI che l’istituzione è incaricata (generalmente dalla stessa legge istitutiva) di produrre, cioè i servizi per i quali l'organizzazione è stata costituita ed esiste. Ad esempio, per la Guardia di finanza, l'art. 1 della legge 189/1959 (il Corpo """ha il compito di: a) prevenire, ricercare e denunziare le evasioni e le violazioni finanziarie""", ecc.);

2) di verificare l’EFFETTIVITA' DEGLI ORGANIGRAMMI (la cui pubblicazione in internet è obbligatoria per legge) rappresentativi di tutte le unità organizzative interne dei livelli nazionali e territoriali dell’Opc rette sia da dirigenti che da funzionari;

3) di distinguere in tali organigrammi le UNITÀ DI PRODUZIONE DIRETTA (quelle che producono almeno una tipologia di output a clienti esterni) dalle UNITÀ DI FUNZIONAMENTO (quelle che svolgono funzioni strumentali e di supporto alla produzione diretta come le attività di segreteria, di gestione del personale, di amministrazione delle risorse, di stampa e relazioni esterni, di vigilanza e controllo, di servizi generali, quelle impiegate presso organizzazioni esterne all’Opc, ecc.);
4) di attribuire nell’organigramma, a fianco di ciascuna unità organizzativa interna di produzione diretta, le ESATTE TIPOLOGIE DI OUTPUT a clienti esterni che è incaricata di realizzare.

Contemporaneamente, il dirigente di vertice VERIFICA PERSONALMENTE:

5) quali siano i PRODOTTI A CLIENTI ESTERNI (output) rilevati dai sistemi informativi al momento in uso e se la loro lista è completa o sono assenti alcune tipologie;

6) se gli OBIETTIVI DI PRODUZIONE DIRETTA ASSEGNATI annualmente ai livelli territoriali dell’organizzazione siano, o non, COLLEGATI AGLI OUTCOME DEI MEDESIMI TERRITORI, cioè agli andamenti effettivi dei fenomeni socioeconomici di competenza istituzionale dell’organizzazione;

7) se nell’organizzazione esiste UN SISTEMA INFORMATIVO SUGLI IMPIEGHI EFFETTIVI DELLE ORE/PERSONA LAVORATE da tutto il personale: ore “REALI” per chi beggia in entrata e in uscita (come in genere per esecutivi, operativi e funzionari) e ore “CONVENZIONALI”, in genere otto al giorno, per i dirigenti che beggiano una sola volta o producono autodichiarazioni di presenza;

8) se il sistema sugli impieghi effettivi in uso distingue o non le ore/persona lavorate quanto meno nelle due semplicissime macrotipologie delle ore impiegate IN ATTIVITÀ DI PRODUZIONE DIRETTA e delle ore impiegate IN ATTIVITÀ DI FUNZIONAMENTO.

Quindi, sempre il dirigente generale:

9) se il sistema sugli impieghi effettivi è assente, incarica un team apposito di PROCEDERE ALLA SUA REALIZZAZIONE con tempi, per organizzazioni di grandi dimensioni e limitandosi inizialmente alla sola “macrodistinzione” tra ore/persona impiegate in processi di lavoro di produzione diretta e in processi di lavoro strumentali e di supporto, NON SUPERIORI AI SEI MESI anche per organizzazioni di grandi dimensioni;

10) se il sistema sugli impieghi effettivi è presente fa individuare dai suoi collaboratori le articolazioni territoriali (effettivamente) eccellenti (ecco il BENCHMARKING di cui parleremo nel nostro prossimo intervento) e fissa per l’anno immediatamente successivo, per ciascun “secondo livello” dell’Opc i primi OBIETTIVI NUMERICI ETPL di graduale avvicinamento alle performance operative dei best in class.

 

[18:39] AMICO 1

Che succede quando il sistema sugli impieghi effettivi è assente?

 

[19:12] GIUSEPPE FORTUNA

Quando si vengono a conoscere per la prima volta I VERI TOTALI NAZIONALI delle ore/persona EFFETTIVAMENTE “versate” nei processi di lavoro di produzione diretta e delle ore versate nei processi strumentali e di supporto l’impatto spesso è moltO pesante. Talvolta, un vero e proprio terremoto.

 

[19:13] AMICO 1

Come un terremoto?

 

[19:19] GIUSEPPE FORTUNA

Un sistema informativo sugli impieghi effettivi è come l’invenzione dello SPECCHIO. Tutti vedono per la prima volta L'IMMAGINE VERA dell’organizzazione. Con le sue rughe, le sue cicatrici, le antiesteticità.

 

[19:24] AMICO 1

Ma il vertice, anzi “i vertici”, non si spaventano?

 

[19:26] GIUSEPPE FORTUNA

A chi nell’organizzazione lavora da anni questa novità in genere non piace e si cerca di evitare che i dati siano resi pubblici.

 

[18:30] GIUSEPPE FORTUNA

In questi casi, il Numero Uno deve riuscire nel DIFFICILE COMPITO di convincere tutti gli altri dirigenti che quello ciò che importa non è come l’istituzione appare oggi allo specchio del nuovo (E IMPIETOSO) sistema informativo sugli impieghi, ma come migliorerà a partire già da domani. Insomma, quello che conta è il processo di miglioramento.

 

[19:31] GIUSEPPE FORTUNA

E, anche per questo, i sistemi informativi sugli impieghi effettivi delle risorse umane NON POSSONO NON ESSERE RESI OBBLIGATORI DALLA RIFORMA LEGISLATIVA del sistema di contabilità economica pubblica.

 

(continua)

 


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