GLI INCREDIBILI STIPENDI DEL CAPO DELLA POLIZIA E DEI COMANDANTI GENERALI GDF E CC, SCOOP DEL SOLE24ORE

martedì 10 ottobre 2006

Il Sole di ieri, in un articolo un po’ nascosto a pagina 4, ha fatto un vero e proprio scoop. Ha rivelato, infatti, la "storia riservata" di una vicenda quanto meno imbarazzante per i vertici nazionali delle forze dell’ordine, i quali, grazie ad alcuni provvedimenti varati in tutta fretta alla fine della legislatura dal precedente Governo, hanno avuto una incredibile (e discutibile) impennata: 650mila euro netti per il Capo della Polizia, 390mila e 380mila per i Comandanti generali di Finanza e Carabinieri. Importi che si sta cercando ora di ridimensionare con la Finanziaria.

 

Riportiamo, di seguito, la trascrizione integrale dell’articolo.

 

 

 

 

 

IL SOLE 24 ORE, LUNEDÌ 9 OTTOBRE 2006, PAGINA 4

 

“BONUS RIDOTTI AI VERTICI MILITARI”

 

Colpo di forbici sul maxi-aumento accordato nella scorsa legislatura. Un decreto di Palazzo Chigi decurterà l'indennità da 19mila euro lordi mensili (38mila per il capo della Polizia, De Gennaro)

 

(Marco Ludovico)

 

ROMA – Un taglio agli stipendi dei vertici militari e di Polizia. Dopo il maxi-aumento deciso in gran segreto da Berlusconi alla fine del suo governo, Prodi adesso li vuole ridurre. Sarà un decreto del presidente del Consiglio – dice in sostanza il comma 2 dell’articolo 64 della Finanziaria, oscuro e zeppo di rinvii normativi – a rivedere i trattamenti. Nel labirinto dei rimandi a norme e decreti si trova l’elenco degli interessati: il capo della Polizia, i comandanti generali dei Carabinieri e della Finanza, il capo di stato maggiore e il segretario generale della Difesa, i numeri uno di Esercito, Marina e Aeronautica, il responsabile dell’Amministrazione penitenziaria e il direttore generale della Forestale.

 

Se non è ancora stata decisa l’entità della riduzione, nei ministeri è invece ben nota la storia molto riservata che ha scatenato l’intervento della Finanziaria con il pieno appoggio dei responsabili della Difesa, Arturo Parisi, e dell’Interno, Giuliano Amato.

 

Poco prima delle ultime elezioni il governo Berlusconi, come riconoscimento per i successi nella lotta al terrorismo, decide di aumentare la speciale indennità che fa parte della retribuzione del prefetto Gianni De Gennaro, portandola da 9mila a 19mila euro (lordi) mensili. Nonostante la privacy, la decisione trapela e inevitabilmente attira proteste, rivendicazioni e pretese ai piani alti della sicurezza.

 

L’aumento viene perciò esteso ai massimi vertici militari e alle figure equiparate dalle norme, come il capo della Forestale. Tutto è ratificato in sue decreti di palazzo Chigi del 17 febbraio scorso.

 

Ma non finisce qui.

 

Il capo della Polizia, in base alla legge, ottiene infatti un secondo aumento, dello stesso importo, poiché gli spetta anche l’indennità di Direttore generale della Pubblica sicurezza: il decreto Berlusconi in questo caso porta la data del 6 aprile. Risultato finale: le retribuzioni dei responsabili della sicurezza nazionale raggiungono livelli super, in qualche caso inimmaginabili nello Stato – dai 650mila euro di De Gennaro ai 380mila euro dei capi di Stato maggiore, (si veda la tabella a fianco) – alimentando polemiche, invidie e commenti sarcastici. Nessuna figura di vertice della dirigenza statale, infatti, ha ricevuto aumenti così cospicui e, per restare nel settore della sicurezza, certo è che il personale militare e di Polizia in questi anni non è stato ricoperto d’oro.

 

Anzi, da poco in commissione Difesa al senato i Cocer, gli organismi di rappresentanza dei militari, e i sindacati di Polizia stanno stanno scoprendo che per il riordino delle carriere sono finiti i pochi fondi stanziati finora.

 

Il Parlamento, insomma, si è cacciato nell’imbarazzante situazione di aver messo in fretta e furia all’ordine del giorno una riforma acclamata e auspicata da tutti, ma senza un euro.

 

Intanto sulla Finanziaria i sindacati mordono il freno. I Cocer dovranno occuparsi del taglio del 15% dei fondi destinati ai nuovi arruolamenti di professionisti, circa 12° milioni di meno all’anno. Protesta anche il capo dell’Associazione funzionari di Polizia, Giovanni Aliquò, contro “l’eliminazione delle direzioni interregionali” che provocherebbe “ingiustificate asimmetrie rispetto agli assetti di Carabinieri e Finanza”: cancellare le direzioni interregionali provaca infatti l’eliminazione di sette posti di direttore generale per la Polizia.

 

 

 

GLI STIPENDI

 

Capo della Polizia: 650.000

 

Comandante Generale Arma Carabinieri: 380.000

 

Comandante Generale Guardia di Finanza: 390.000

 

Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria: 500.000

 

Direttore Generale Corpo Forestale Stato: 360.000

 

Capo Stato Maggiore: 380.000

 

 


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