SALONE NAUTICO: LA RIFORMA DEL COMPARTO AERONAVALE DELLA GDF - MOBY PRINCE: DOPO OLTRE 10 ANNI SI TORNA A INDAGARE

domenica 15 ottobre 2006

SALONE NAUTICO: LA RIFORMA DEL COMPARTO AERONAVALE DELLA GDF

 

   (ANSA) - GENOVA, 11 OTT - L'articolazione in una componente alturiera, come linea di difesa avanzata nel Mediterraneo, ed in una regionale sono il cuore della riforma del comparto aeronavale della Guardia di Finanza, che a breve si dotera' di 22 nuovi Guardacoste e di 70 vedette. La riforma, approvata nel gennaio scorso, e' stata illustrata dal sottocapo di stato maggiore della Gdf, ge. Paolo Poletti, in una conferenza stampa al 46/mo Salone nautico internazionale.

   La componente alturiera, articolata su cinque gruppi navali (a Spezia, Cagliari, Trapani, Messina e Taranto) e uno di esplorazione aeromarina, si occupera' del controllo del Mediterraneo e delle autostrade del mare, compresi, ad esempio, i monitoraggi sulla raccolta e lo smistamento dei rifiuti che transitano in mare. Quella regionale invece ha compiti di sicurezza nelle acque territoriali e di polizia economica-finanziaria, tipici della Guardia di Finanza, compresi gli abusi delle aree demaniali e le operazioni commerciali.

   Attualmente con 516 mezzi navali a livello nazionale, il Servizio aeronavale della Guardia di Finanza ha eseguito, tra gennaio e agosto di quest'anno, oltre 13 mila crociere per un totale di oltre 560 mila miglia percorse, in cui sono stati controllati 10 mila natanti e comminate 533 violazioni, con oltre 500 sequestri di mezzi.

   In futuro la flotta, alla quale si aggregano anche alcuni velivoli, sara' affiancata da nuovi acquisti: 22 Guardacoste da 22 metri attrezzati ed equipaggiati per rispondere alle ultime esigenze e 70 vedette tra mezzi veloci classe 5000 e Vedette classe 2000, come illustrato dal Capo ufficio navale del comando generale della Guardia di Finanza, colonnello Virgilio Giusti.

    Alla conferenza stampa e' intervenuto anche il comandante regionale Liguria, Generale di brigata, Walter Peruzzo. Erano presenti anche i campioni della vela delle Fiamme Gialle, Piero e Gianfranco Sibello (bronzo ai mondiali Isaf 2006); Diego Negri campione europeo di Star; Giorgio Poggi, due volte campione italiano di classe Laser.(ANSA).

 

MOBY PRINCE: DOPO OLTRE 10 ANNI SI TORNA A INDAGARE

PROCURA LIVORNO AVVIA NUOVE INDAGINI DOPO ESPOSTO FAMILIARI

 

   (ANSA) - LIVORNO, 13 OTT - Il caso-Moby Prince torna a essere al centro di indagini giudiziarie. Non accadeva da oltre dieci anni. Da quando cioe' erano cominciati i processi per la piu' grande sciagura della marina mercantile con i suoi 140 morti nella collisione tra il traghetto della Moby Lines e la petroliera Agip Abruzzo avvenuta nella rada del porto di Livorno la sera del 10 aprile 1991.

   La procura di Livorno, ricevendo la memoria-esposto dell' avvocato Carlo Palermo, su incarico dei figli del comandante del Moby Prince, Carlo e Luchino Chessa, e di Maurizio Giardini, padre di Priscilla, una delle 140 vittime del traghetto, ha deciso di avviare nuove indagini, come ha spiegato il procuratore Antonio Giaconi, ''relativamente alle vicende dirette e in parte connesse alla tragedia''. In sostanza, i magistrati (si occuperanno del caso, oltre allo stesso procuratore, anche i sostituti Carmen Santoro, Carla Bianco e Massimo Mannucci) lavoreranno su ipotesi di reato non ancora prescritte come la sottrazione di atti e l' importazione illecita di armi, ma cercheranno anche di spiegare quali sono state le cause dirette della collisione. ''Al momento – ha precisato il procuratore Antonio Giaconi - nessuno e' ancora iscritto nel registro degli indagati''.

   L' istanza di riapertura delle indagini prodotta da Palermo pero' evidenzia alcune circostanze di fatto assai significative ed in particolare, individua condotte illecite nell' allora comandante della Guardia di Finanza per ''avere soppresso, in parte decisiva e determinante, atti e documenti (le relazioni di servizio del tenente Cesare Gentile, uscito in mare con due motovedette per prestare soccorso subito dopo l'incidente e la successiva nota di trasmissione alla procura) che, in relazione al proprio contenuto (riguardante l' introduzione illecita di armamenti militari americani nel territorio dello Stato), sono concernenti la sicurezza pubblica dello Stato''.

   La tesi sostenuta da Palermo, infatti, riguarda la ''distrazione di armi di ritorno dall' Iraq e destinate alla base di Camp Darby, ma che qui non sono mai arrivate per finire in mano a terzi ancora sconosciuti''. ''E' Gentile la smagliatura di questo dispositivo teso a nascondere le operazioni militari illegali - ha spiegato il legale - perche' e' lui che in Tribunale dichiara di aver visto navi americane che scaricano armi. E lo scrive in una relazione di servizio inviata alla procura, ma qui mai arrivata. Ora sappiamo, perche' lo abbiamo acquisito solo recentemente, che il registro del Comune di Pisa sull' apertura del ponte sul canale dei Navicelli non annota alcun passaggio notturno verso Camp Darby. Se le armi non sono andate alla base, sono rimaste in rada e allora vale la pena cercare navi mai individuate, ma la cui presenza in qualche modo e' anche agli atti del dibattimento''.

   Plauso dal sindaco di Livorno Alessandro Cosimi per l' iniziativa della procura: ''L' avvio di nuove indagini rispetto a reati non prescritti - ha dichiarato - non puo' che essere valutato come un elemento positivo per il raggiungimento di una verita' alla quale le famiglie delle vittime hanno diritto''. (ANSA).


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