FINANZIERI DI PULIZIA ALLE CASERME DEL FRIULI, UNA VERGOGNA SCONGIURATA

lunedì 16 ottobre 2006

La notizia si era diffusa un paio di settimane fa. E subito, grazie al forum della nostra associazione (www.ficiesse.it), è rimbalzata in tutta Italia: i finanzieri del Friuli avrebbero ricominciato a lavare pavimenti e a pulire gabinetti, come in un lontano passato che tutti speravano fosse definitivamente tramontato.

 

Insomma, un bel passo indietro per chi viene arruolato per combattere evasione fiscale e criminalità economica!

 

Il motivo veniva indicato in una circolare inviata dal Comandante regionale triestino, generale Fabrizio Lisi, a tutti i reparti dipendenti (la 29840 del 26 settembre 2006). Il capitolo 4285 - vi si legge -, quello delle spese per le pulizie, non ha fondi sufficienti e il servizio dovrà essere assicurato dal personale del Corpo ai sensi dell'articolo 28 del regolamento di servizio interno.

 

E' facile capire l'imbarazzo e il malcontento che si sono subito diffusi tra i finanzieri e le loro famiglie. E sembrava già di ascoltare i discorsi della gente. "Che fa tuo marito?" "Il finanziere. Passa lo straccio in terra e toglie la polvere".

 

Il disagio è stato raccolto dal Cobar e dai responsabili della sezione triestina di Ficiesse. Perché – si è chiesto – i soldi per le pulizie scarseggiano in Friuli e non negli altri comandi di corpo di analoga consistenza organica? E come mai, i soldi non ci sono per le pulizie ma si trovano per spese di rappresentanza quali, ad esempio, il noleggio di un natante alla Barcolana di cui ha riferito un giornale locale pochi giorni fa?

 

La situazione è stata sbloccata dopo appena qualche giorno. Il Comando regionale, infatti, è riuscito a ottenere maggiori stanziamenti ed è stato possibile avviare le procedure per l’esternalizzazione delle pulizie.

 

Quanto alla Barcolana, è stato chiarito che la partecipazione è stata offerta dall’organizzazione a titolo gratuito, che la Guardia di finanza ha soltanto inviato alcuni atleti delle Fiamme gialle e che sarebbe stato chiesto al quotidiano di pubblicare sul fatto una precisazione.

 

 


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