VII CONGRESSO FICIESSE. IL MOMENTO DELLA CONSAPEVOLEZZA.

martedì 17 giugno 2025

Cari soci e simpatizzanti,

ogni storia ha un inizio e una fine: è il ciclo naturale delle cose. Le comunità, come pure le organizzazioni e le aggregazioni sociali nascono, si sviluppano e, ad un certo punto, si estinguono.

Senza ombra di smentita possiamo affermare che negli ultimi vent’anni abbiamo vissuto momenti caratterizzati da un vitalismo che ha portato FICIESSE a contare 30 sezioni territoriali attive che proponevano iniziative, sviluppavano dibattiti, organizzavano convegni e attiravano proseliti. C’era fermento perché lo scopo che aveva l’associazione era concreto, tangibile, era diretto a soddisfare le esigenze lavorative (e non) del personale della Guardia di Finanza e si sognava di sindacalizzare il Corpo. A volte si lavorava in concorrenza con la rappresentanza militare, altre volte in supporto ad essa, ma con l’avvento dei sindacati che era il principale obiettivo di Ficiesse, la spinta propulsiva dell’associazione si è prima affievolita e poi esaurita.

La sindacalizzazione della Guardia di finanza, come era naturale, ha assorbito soci, dirigenti e idee svuotando di fatto l’associazione dal suo interno. Non meraviglia il fatto che l’ultimo congresso, il più alto ed importante momento associativo e di partecipazione attiva, ha segnato un -49% delle presenze da parte dei delegati!!!

Negli ultimi due anni l’associazione si è ristretta a poco più di 200 iscritti, distribuiti in tre sezioni territoriali: Cagliari, Bologna e Bari, con una netta prevalenza della prima sezione (80% degli iscritti totali) rispetto alle altre due. Sezioni per lo più orbitanti attorno all’assistenza dei colleghi collocati in congedo e non più in servizio attivo nel Corpo.

Ma Ficiesse non è nata per essere un patronato, e non lo è, né potrebbe esserlo, essendo sprovvista dei requisiti di legge. Fornire servizi di consulenza, senza averne titolo, quand’anche sotto forma di volontariato, perché di questo si tratta, è sicuramente inopportuno ma anche rischioso.

Pertanto, è giunto il momento di fare una chiara scelta di campo: garantire al personale in quiescenza quell’assistenza e quel supporto che possono dare solo le organizzazioni a ciò deputate, INCA e SPI-CGIL prima di tutti. Sul punto è bene chiarire che gli attuali iscritti continueranno ad essere seguiti anche attraverso le due organizzazioni della CGIL e mentre coloro che hanno aderito a ricorsi collettivi continueranno ad essere “tutelati” dallo studio legale a cui hanno, a suo tempo, conferito delega.

Sul fronte dell’attivismo civico, come rilevato dalla Commissione nominata dal Direttivo Nazionale lo scorso 26 marzo 2025 (preleva qui la relazione), fatta eccezione per la breve pausa imposta dal covid, i risultati del progetto Efficienza Trasparenza Partecipazione e Legalità (ETPL) sono stati esigui e non hanno costituito la base per successive iniziative politiche. I dati importanti che si prefiggeva di ottenere, ovvero quelli relativi all’impiego del personale della Guardia di Finanza, sono stati negati prima dall’Amministrazione, poi dal T.A.R. Lazio, a seguire dal Consiglio di Stato ed infine dalla CEDU. Mentre sul fronte di altri FOIA (accesso civico generalizzato) effettuati nei confronti del Comune di Roma, Agenzia delle Entrate e di buona parte delle autorità nazionali (ANAC, CNEL, AGCOM…) questi non hanno costituito la base, né dato la spinta per dibattiti o approfondimenti politici volti a migliorare le performance della P.A. Qui non ci resta che annotare che l’idea e la finalità di tale progetto, condivisibile e apprezzabile, sono risultati irrealizzabili e l’attuale “forza” di Ficiesse non permette di perseverare, in concreto, nella direzione utopica di una rivoluzione epocale delle PP.AA. organizzate militarmente e su una forte e consistente base normativa primaria, che rendono l’ambito amministrativo impermeabile agli obiettivi ficiessini.

Il Congresso appena concluso non ha discusso, come anticipato, tanto la bontà o l’importanza del progetto (ETPL), piuttosto la concreta possibilità che un impianto di tale portata possa essere promosso da una piccola realtà come Ficiesse e possa portare a un qualche risultato di segno positivo.

Il “carotaggio” delle pubbliche amministrazioni può trovare sponda solo attraverso grandi organizzazioni o partiti politici, anche se il punto di caduta riguardo l’efficienza della macchina pubblica non è da imputare tanto ai leveraggi interni delle amministrazioni, quanto al disinteresse cronico e alla mancanza di una robusta coscienza civica tra i cittadini che guardano alla macchina pubblica con apatia e sofferenza, senza partecipazione attiva e con consistente disillusione: e questo non lo può risolvere FICIESSE, tanto meno nell’attuale composizione e organizzazione.

Dalla relazione allegata emerge chiaramente che “FICIESSE ha esaurito sia il combustibile che il comburente, sia i soci che la progettualità. Oggi dove c’è l’uno manca l’altro, segno che dopo 26 anni forse è il caso di tracciare un punto.” Il Congresso, lo scorso 10 giugno ha preso atto dello stato delle cose ed ha posto la parola fine.

La società, gli interessi, la spinta sotto la quale Ficiesse nacque 26 anni fa, non esiste più. La generazione attuale non guarda più al ruolo storico di Ficiesse, ma ha altri scopi, altri interessi, altri obiettivi. Una generazione figlia di questa società liquida che si muove su altre frequenze e i congressisti hanno avuto la responsabilità di consegnare FICIESSE alla Storia proteggendola persino dall’idea amarcord sedimentata più nel sentimento che nella ragione.

Quale Presidente dell’assemblea congressuale, sul finire del mio intervento ho chiosato: “Cari Amici, oggi siamo chiamati a saldare il contratto firmato il 14 maggio del 1999, e forse per alcuni di voi serve più coraggio oggi di quanto ne aveste 26 anni fa, ma la storia si scrive alla fine del percorso e se non la scriviamo oggi, rischiamo di disperdere la memoria di ciò che siamo stati.”

Il Congresso, a maggioranza, ha approvato la nomina di un liquidatore, al quale sono stati affidati - oltre che i consueti compiti attinenti alla gestione della fase liquidativa, venuti meno gli organismi sociali, e di devoluzione del patrimonio materiale dell’associazione - anche l’obiettivo di non disperdere il patrimonio ideale dell’associazione, mediante il compimento delle seguenti attività:

  1. Capitalizzare tutti gli articoli pubblicati sul sito internet e predisporre un volume, o libro ricordo, chiedendo al Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri (SILF) di promuovere la divulgazione della storia di FICIESSE, nelle scuole del Corpo, con coloro che l’hanno resa celebre;
  2. Organizzare una cerimonia di chiusura per il 27ennale di Ficiesse, ovvero il 14 maggio 2026 presso l’NH Hotel (all’epoca hotel Jolly) di Roma e presentare il libro, con una rassegna storica dei momenti salienti di Ficiesse, con il Comandante Generale della Guardia di Finanza;
  3. Favorire l’inserimento degli esperti e degli attivisti di FICIESSE in quiescenza nello SPI-CGIL, INCA-CGIL e nella Ficiesse San Matteo ETS;
  4. Stampare il libro ricordo come memoria storica di un’associazione che ha da raccontare una grande storia;
  5. Devolvere le risorse economiche e i beni materiali alla Ficiesse San Mattero ETS.

Interpretando il pensiero degli oltre 6700 soci che in oltre 4 lustri hanno fatto grande Ficiesse, i miei ringraziamenti più profondi a:

  • Antonio Roberti (Presidente Onorario);
  • Franco Solinas (Ulisse)
  • Giuseppe Fortuna (già Segretario generale e direttore dello sportello ETPL),
  • Carlo Germi (già segretario generale),
  • Cleto Iafrate (Omero, l’ideatore del cavallo di Troia della sindacalizzazione)
  • alla memoria di Emilio Ammiraglia (ASSODIPRO),
  • ASSODIPRO,
  • Susanna Camusso (CGIL, reclamo al CEDS)
  • Gianna Francassi (già Segretaria nazionale CGIL)
  • alla memoria di Luciano Silvestri (CGIL),
  • Giuseppe Cerchio (già Segretario Generale),
  • Antonella Manotti (già direttore del nuovo Giornale dei militari),
  • Gianluca Taccalozzi (firma storica del sito)
  • Rosario Leonardo (firma storica del sito)
  • Francesco Scarlino (storico segretario di Bologna)
  • Leonardo Cera (storico presidente di Cagliari)
  • Ernesto Cattolico (storico segretario di Cagliari)
  • Antonio Giannuzzi (storico segretario di Bari)
  • tutti i presidenti e segretari nazionali e locali che nel tempo hanno dedicato tempo, risorse e sforzi per rendere grande Ficiesse;
  • i soci tutti che hanno permesso di realizzate gli obiettivi dell’Associazione senza i quali niente sarebbe potuto possibile,
  • tutta la Confederazione Generale Italiana dei Lavoratori (CGIL) senza la quale oggi non esisterebbero i sindacati militari. 

Francesco Zavattolo

Presidente dell’assemblea congressuale


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