COCER GDF, GIUSTO ALLARME GEN.SPECIALE SU SUICIDI. "BISOGNA CAPIRE RAGIONI E PORRE RIMEDIO". SUICIDI, SEMINARIO GDF A TORINO, MA IN PIEMONTE NON E' ALLARME

martedì 21 novembre 2006

GUARDIA FINANZA:COCER,GIUSTO ALLARME GEN.SPECIALE SU SUICIDI

'DA TEMPO PREOCCUPATI, BISOGNA CAPIRE RAGIONI E PORRE RIMEDIO'

 

   (ANSA) - ROMA, 20 nov - ''Siamo da tempo allarmatissimi per questo fenomeno ed e' positivo che il generale Speciale abbia sollevato il problema''. Cosi' Maurizio Dori, delegato del Cocer della Guardia di finanza , commenta la lettera aperta inviata a tutti i finanzieri dal comandante delle Fiamme Gialle per sensibilizzarli sui suicidi tra gli appartenenti al corpo (74 in 10 anni).

   ''E' una situazione drammatica - spiega Dori - siamo allibiti ogni volta che arriva la notizia del suicidio di un finanziere. Gia' dal 1998, anno in cui si verificarono 13 suicidi, sollevammo l' argomento. Noi abbiamo il tasso di suicidi piu' alto rispetto agli altri corpi di polizia: bisogna capire perche' e porre rimedio''.

   Secondo il delegato del Cocer, ''una maggiore attenzione dei comandanti periferici puo' evitare che accadano queste cose: dovrebbero dialogare di piu' con il personale, mentre spesso il risultato conta piu' del benessere delle donne e degli uomini in divisa. Bisogna ricordarsi che si ha a che fare con esseri umani, prima che finanzieri''.

   Fin dal 2004, ha ricordato Dori, ''il comandante Speciale ha cominciato a riflettere sul problema, ha contattato studiosi ed ha incaricato lo psichiatra Antonino Andreoli di studiare il fenomeno. Adesso nelle sedi periferiche ci sono incontri con le universita', si fanno seminari sul tema, si stanno allertando tutti i comandi, ci sono psicologi che lavorano, corsi di formazione. Insomma, finalmente sembra che ci sia la giusta attenzione ad un tema cosi' delicato''.

   E maggiore attenzione viene riservata anche al profilo psicologico degli aspiranti finanzieri, che verranno sottoposti ad attente analisi per verificare se sono in grado di reagire positivamente ad un lavoro che puo' anche essere stressante.

   Nella lettera inviata ai suoi uomini, il generale Speciale, in riferimento ai suicidi, parla di ''dato impressionante sul quale non e' possibile non soffermarsi a riflettere. Come voi tutti mi sono chiesto 'perche'?''. Il comandante ricorda che ''non siamo mai soli, abbandonati a noi stessi. C' e' sempre qualcuno disposto ad aiutarci''. ''Ricordatevi - prosegue – che la Guardia di finanza e' una grande famiglia, un grande paracadute su cui e' sempre possibile contare nei momenti in cui ci si sente 'in caduta libera'''. (ANSA).

 

 

SUICIDI:SEMINARIO GDF A TORINO,MA IN PIEMONTE NON E' ALLARME

INIZIATIVA DOPO LA LETTERA DEL COMANDANTE GENERALE A FINANZIERI

 

   (ANSA) - TORINO, 20 NOV - Troppi suicidi tra i finanzieri? Il dibattito e' aperto. ''Il dato non e' allarmante'', e' l'opinione di Giuseppe Mango, comandante regionale della Guardia di Finanza del Piemonte, che oggi ha organizzato un seminario sul  ''disagio psicologico'' all'interno del corpo. Di diverso parere sembra essere il comandante generale, Roberto Speciale, che sul fenomeno aveva inviato nel marzo scorso un accorato messaggio ai 63 mila militari delle Fiamme Gialle.

   A livello nazionale la percentuale e' leggermente superiore a quella che si registra nella societa' civile: 74 casi negli ultimi dieci anni. Tra la popolazione italiana, la media e' di 10 all'anno ogni 100 mila abitanti.

   ''Cosa spinge a interrompere la vita persone ricche di energie? Questi eventi luttuosi mi hanno profondamente scosso e turbato'', ha scritto Speciale, che ha istituito una commissione presieduta dallo psichiatra Vittorino Andreoli e invitato i comandi regionali a organizzare seminari.

   E oggi, a Torino, i finanzieri si sono interrogati sulle complicanze psicologiche del loro lavoro. Alla presenza di alcuni esperti, si e' sviluppata una riflessione a partire

proprio dai dati contenuti nella lettera di Speciale: ''Dal 1996 a oggi - e' scritto nella missiva - 74 militari si sono tolti la vita, nella maggior parte dei casi utilizzando la pistola d' ordinanza''.

   ''Speciale e' stato coraggioso - commenta Antonio Crosignani, luminare della psichiatria piemontese, presente all' incontro - di fronte a questa iniziativa bisogna levarsi il cappello. In altri corpi non succede cosi'''. Il numero dei suicidi, spiega, e' significativo soprattutto se si considera che si consumano in un ambiente di persone sane, fortemente motivate e non psicotiche. Ma nello specifico del Piemonte, riferisce il comando regionale, negli ultimi dieci anni si sono registrati solo due suicidi, uno nel 2001 e un altro nel 2002. ''Non si tratta di numeri allarmanti - osserva Mango - la Guardia di Finanza e' tra i rami piu' virtuosi della pubblica amministrazione''. E continua: ''Noi, comunque, siamo attenti e sensibili e, anche di fronte alla limitatezza dei numeri, abbiamo ritenuto opportuno aprire un dibattito su un tema tanto delicato e complesso,come hanno fatto altri comandi regionali''.

   ''Dietro a questi suicidi ci sono sofferenze che forse devono preoccupare ancora di piu' - afferma lo psichiatra Crosignani - Per questo sarebbe opportuno istituire servizi di supporto psicologico, come gia' esistono negli Stati Uniti, dove c' e' maggior attenzione per questo tipo di problemi''.

   Una ricerca condotta per conto dei vigili urbani piemontesi rivela che, sul territorio regionale, tra il 1981 e il 2001 tra tutte le forze di polizia si sono avuti quattro casi di

suicidio. ''Ma i dati - confessa Crosignani - sono sempre sottostimati perche', come accade in molte categorie professionali, i corpi militari spesso tendono ad attribuire la causa di morte a qualche accidente naturale''.

   Auspicabile, secondo Crosignani, che si avviino indagini conoscitive per monitorare la reale condizione psicologica dei militari delle Fiamme Gialle. Magari con un questionario anonimo. Per poi mettere in moto la ''macchina dei soccorsi'', che potrebbe prevedere appositi corsi di formazione e percorsi di coinvolgimento dei familiari.(ANSA).

 


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