CONTRATTO DI LAVORO, COMUNICATO STAMPA DEL COCER-GDF: “SI PASSI DALLE DICHIARAZIONI AI FATTI O NON FIRMEREMO”. RICHIESTE: ADEGUAMENTO STRAORDINARI E BUONI PASTO, SEPARAZIONE COMPARTI, DIRITTI SINDACALI, RIORDINO, PREVIDENZA COMPLEMENTARE E TUTELA DELEGATI
Continuano gli incontri presso
Il Cocer della Guardia di finanza ha appena diffuso il comunicato stampa che pubblichiamo di seguito e in allegato, nel quale esprime delusione per l’andamento dei lavori e subordina la firma a un DECISO CAMBIO DI COMPORTAMENTO della parte governativa. Questa, infatti, a parole sostiene l’esigenza di una lotta serrata all’illegalità (comune, tributaria e finanziaria), mentre dall’altra NON FA PASSI CONCRETI PER REPERIRE RISORSE AGGIUNTIVE da investire nella Guardia di finanza.
Nel comunicato vengono anche indicati i principali ambiti dove il Consiglio chiede di intervenire: adeguamento degli straordinari e dei buono pasto, pagamento delle indennità di comando, riconoscimento della specificità del comparto sicurezza rispetto al resto del pubblico impiego, separazione del comparto sicurezza dal comparto difesa, riconoscimento legislativo di effettive tutele sindacali per i lavoratori a status militare, riordino delle carriere, avvio della previdenza complementare, parificazione delle lavoratrici madri delle istituzioni militari alle colleghe delle forze di polizia civili, applicazione uniforme delle norme del contratto in tutte le amministrazioni interessate, tutela della maternità e della paternità.
COMUNICATO STAMPA DEL COCER GDF
POSIZIONE IN MERITO ALLA BOZZA DI NUOVO
CONTRATTO DI LAVORO
QUADRIENNIO NORMATIVO 2006/2009 – BIENNIO ECONOMICO 2006/2007
Il COCER della Guardia di Finanza apprezza la visione del Governo volta a porre il tema della sicurezza al centro della strategia di crescita del Paese delineata con il DPEF. Questo Consiglio è altresì cosciente che gli ambiziosi obiettivi fissati nel DPEF potranno essere conseguiti solo se, in primo luogo, sarà assicurata la sicurezza economica e finanziaria, vale a dire sarà ridotto il tasso d’illegalità:
· nel comparto tributario, attraverso una serrata lotta all’evasione fiscale che consenta di recuperare le risorse necessarie a sostenere l’azione pubblica e di ripartire in modo più equo il peso delle imposte fra tutti i cittadini e le imprese;
· nel settore della spesa pubblica, combattendo le frodi, individuando le responsabilità derivanti dalla cattiva gestione dei fondi pubblici e contrastando la corruzione che costituisce uno dei massimi fattori di distorsione;
· nel mercato dei capitali, contrastando le manipolazioni di mercato e le altre pratiche fraudolente, a tutela degli investitori e dei risparmiatori;
· nel mercato dei beni e servizi, garantendo il sistema delle imprese e i consumatori dalle condotte fraudolente e dal mancato rispetto o dall’aggiramento delle regole di legge e di quelle fissate dalle autorità di regolazione.
In questa prospettiva appare pertanto decisivo l’apporto della Guardia di Finanza e investire sulla Guardia di Finanza significa oggi avere un ritorno economico che consente di generare risorse da porre a disposizione dello Stato e delle Autonomie locali per il perseguimento dei complessivi obiettivi pubblici, non ultimo quello della sicurezza interna ed esterna.
Sottolineato il ruolo strategico che
· dei percorsi e delle tempistiche per attuarli;
· delle risorse finanziarie disponibili e nemmeno delle modalità per reperirle.
Ciò non consente a questo Consiglio di poter sottoscrivere al momento il contratto.
Chiediamo quindi al Governo uno sforzo di concretezza, assumendo sin da subito chiari impegni per reperire con la nuova legge finanziaria risorse aggiuntive, da rendere disponibili a partire dal prossimo anno, per:
· Straordinari. Adeguamento del costo orario del lavoro straordinario al fine di evitare che lo stesso venga retribuito in modo inferiore rispetto a quello ordinario. Fissazione di monte ore preassegnati a ciascuna amministrazione in ragione delle funzioni da ciascuna svolte, anche al fine di rendere tale imputazione coerente rispetto alla riforma della struttura del bilancio dello Stato;
· Buoni pasto e mense. Adeguamento del valore del buono pasto a quello attualmente riconosciuto al pubblico impiego. A ciò va aggiunto, in un contesto generale la necessità di affermare, in via definitiva, il pari trattamento tra tutte le Forze di Polizia, ispirandosi al principio di equità ed adeguatezza, provvedendo a stanziare in bilancio le somme necessarie a superare le evidenti disparità che oggi si registrano e che non consentono di assicurare il pasto a tutti gli aventi diritto;
· Indennità di comando. Garantire il dovuto pagamento di quest’emolumento, mai corrisposta dall’Amministrazione al personale pur in presenza di precise disposizioni normative e in relazione alla quale è oramai in fase evoluta un ampio contenzioso;
· Specificità. Un ulteriore, effettivo, impegno è atteso per definire, anche attraverso l’attivazione di tutte le iniziative necessarie – sia sul piano normativo, sia su quello finanziario - l’ambito della specificità che connota il comparto sicurezza rispetto al pubblico impiego.
Peraltro
Resta piena disponibilità al confronto al fine di definire contestualmente al contratto un piano strutturato e concretamente attuabile, che preveda definitivamente la separazione del comparto sicurezza da quello della difesa e l’introduzione di effettive tutele sindacali attraverso la creazione di un organismo esterno all'Amministrazione, il riordino delle carriere e l’avvio della previdenza complementare.
Sulla bozza di contratto consegnata con riserva dei necessari ulteriori approfondimenti, sin da subito si formulano le seguenti osservazioni:
· occorre parificare le tutele delle lavoratrici madri tra le Forze di Polizia ad ordinamento civile e quello a ordinamento militare, prevedendo per queste ultime l’astensione della disciplina di cui all’art. 8 della bozza di contratto delle FF.PP. ad ordinamento civile, ritenendosi ingiustificatamente discriminatoria la soluzione proposta;
· si ribadisce la necessità che sia
Infine, si richiede di inserire una previsione che consenta di tutelare la maternità e la paternità attraverso l’applicazione dell’articolo 42 bis del testo unico sulla tutela della maternità e paternità approvato con D.L.vo 26 marzo 2001, n. 151, anche al personale appartenente al comparto difesa e sicurezza, come mobilità interna, anche in condizioni di soprannumero, rispetto alla forza organica o effettiva dei reparti richiesti.
Roma, 26 luglio 2007
IL COCER DELLA GUARDIA DI FINANZA