IL CONTRATTO MINUTO PER MINUTO, ORE 00.03: TRATTATIVA SENZA SOSTE IN FUNZIONE PUBBLICA. IL COCER-GDF NON MOLLA SUI DIRITTI INSIEME A MARINA E AERONAUTICA. ARRIVANO SUL POSTO ANCHE I CAPI DI SM DI FINANZA E CARABINIERI
La trattativa per il contratto va avanti senza soste in queste ore della notte a Palazzo Vidoni, Roma, sede della Funzione Pubblica.
Presenti tutti i sindacati delle forze di polizia civili e i Cocer delle Forze armate e della Guardia di finanza. I delegati delle Fiamme gialle sono praticamente al completo.
Moltissime le questioni da affrontare e cercare di risolvere. Tra le quali, per la GDF il riconoscimento normativo della specialità di polizia economica e finanziaria. Diversi anche i punti sui quali si sono evidenziate difficoltà di accordo.
Tra questi spicca la richiesta dei delegati di Finanza, Aeronautica e Marina di inserire nella parte normativa il riconoscimento di diritti sindacali o almeno libertà di associazione per il personale militare. Insomma, i NUOVI ORGANISMI DOVRANNO ESSERE ESTERNI e non più interni alle amministrazioni: i delegati dovranno rispondere soltanto ai rappresentati e non più alle gerarchie.
Una richiesta che, come ribadito all’unisono e ripetutamente dai dieci finanzieri presenti, NON E’ NEGOZIABILE: se non ci saranno aperture sui diritti non ci sarà alcuna firma dei rappresentanti dei 65mila finanzieri.
Grande imbarazzo su questo e su altri punti per la parte governativa, rappresentata dal sottosegretario Gian Piero SCANU. “Non ho una delega così ampia”, avrebbe affermato l’esponente della Margherita.
Ma chi potrebbe non essere d’accordo nella maggioranza per una riforma sera della vecchia legge del 1978 che sta scritta chiaramente nel programma dell’Unione e ancor più chiaramente nel programma del principale partito della maggioranza, i DS?
Sembra che le resistenze non vengano soltanto dal ministro della Difesa Parisi, notoriamente freddo per non dire ostile ad aperture dal sapore sindacale per le forze armate (molti ricorderanno le parole pronunciate sul punto dal neo ministro nell’audizione alle Commissioni Difesa di Camera e Senato poco dopo aver assunto l’incarico). Ma da voci raccolte sembra che una chiusura forte venga anche da ambienti dei Carabinieri.
Che la faccenda sia seria è dimostrato dal fatto che si sono precipitati sul posto i massimi vertici civili e militari delle amministrazioni. Sarebbero giunti in piena notte a Palazzo Vidoni, evidentemente per cercare di trovare soluzioni, anche il vicecapo della Polizia e i capi di stato maggiore di Finanza (Poletti) e dei carabinieri. Oltre a un numero imprecisato di ammiragli e generali delle altre forze armate.
Nel momento in cui scriviamo (sono le 00.03 di venerdì 27 luglio) i partecipanti alla trattativa sono appena stati riuniti e ha cominciato a parlare il sottosegretario SCANU.