IL COCER GDF A PADOA SCHIOPPA: LEI E VISCO FINORA INSENSIBILI AI PROBLEMI DEI FINANZIERI, LA INCONTRIAMO SOLO PER CORRETTEZZA ISTITUZIONALE. CHIESTI INCENTIVI ANTIEVASIONE (ANCHE DA VERSARE AL FAF) E ANNUNCIATO PIENO APPOGGIO ALLA MOBILITAZIONE DELLA P.S.
Il ministro dell’economia ha fatto visita ieri, 15 ottobre 2007, al Comando generale della Guardia di finanza. Nell’occasione, Padoa Schioppa ha finalmente incontrato il Cocer delle Fiamme gialle: ed è stata la prima volta da quando il ministro ha assunto la responsabilità del dicastero.
I delegati hanno iniziato con una garbata ma decisa osservazione critica all’illustre ospite, affermando di aver deciso di essere presenti soltanto per cortesia istituzionale, ma che avrebbero dovuto disertare l’appuntamento in segno di protesta per essere stati ricevuti una sola volta, e senza alcun risultato, nonostante le ripetute richieste d’incontro con l’autorità politica.
I delegati hanno letto e consegnato il documento che riportiamo di seguito e in allegato, nel quale l’organismo esprime una profonda delusione per quanto riguarda le risorse stanziate nel disegno di legge finanziaria per i rinnovi contrattuali 2008/2009 e sul mancato rispetto di quanto promesso dal governo nel cosidetto “Patto per la sicurezza”. Sul punto è stato annunciato il massimo possibile appoggio alla mobilitazione dei sindacati di polizia e del pubblico impiego per il 26 ottobre.
Inoltre, si è tornati con forza sullo scandalo dei premi antievasione ancora una volta accordati soltanto ai dipendenti civili dell’amministrazione finanziaria. Il Cocer chiede che si ponga rimedio al grave pregiudizio arrecato ai finanzieri, che forniscono un apporto determinante e maggioritario alla lotta all’evasione, con il pagamento di incentivi "ad personam" oppure trasferendo i relativi importi al Fondo Assistenza Finanzieri.
Argomenti certamente di grande interesse e rilevanza, che dovranno essere approfonditi e sviluppati nelle prossime settimane.
Intanto, un primo risultato sembra sia stato raggiunto. Il ministro infatti avrebbe fissato un nuovo e più approfondito incontro con il Cocer già per il 25 ottobre prossimo.
TESTO DEL DOCUMENTO LETTO E CONSEGNATO DAI DELEGATI DEL COCER GUARDIA DI FINANZA AL MINISTRO DELL’ECONOMIA, TOMMASO PADOA SCHIOPPA, IL 16 OTTOBRE 2007 IN OCCASIONE DELLA VISITA AL COMANDO GENERALE DEL CORPO
Signor Ministro dell’Economia e delle Finanze,
a nome della Rappresentanza militare della Guardia di Finanza, le rivolgiamo un saluto formale e rispettoso.
Tuttavia, ci corre l’obbligo di rappresentarLe che se avessimo dovuto riservare al Ministro dell’Economia la stessa sensibilità rivolta al Co.Ce.R. ed al personale che esso rappresenta, avremmo dovuto disertare questo incontro.
Nonostante ciò, la correttezza ed il grande senso di ospitalità che contraddistingue ogni appartenente al Corpo e l’Istituzione stessa, ci hanno imposto di essere presenti per rivolgerLe, in serenità, il nostro benvenuto.
Nel contempo, però, con la dovuta fermezza e criticità che il momento richiede, dobbiamo evidenziare che a seguito delle numerose richieste di incontro con Ella, in un periodo caratterizzato da forti turbolenze per il Corpo, finalmente solo oggi possiamo manifestarLe i sentimenti, le ragioni, le perplessità e le preoccupazioni degli uomini e delle donne che rappresentiamo.
1. I RAPPORTI CON L’AUTORITA’ POLITICA.
Lo scorso 7 giugno Le abbiamo indirizzato una lettera aperta con la quale Le manifestavamo la profonda amarezza che aveva generato in tutto il personale della Guardia di Finanza la crudezza dei contenuti del dibattito parlamentare svoltosi il giorno prima.
Un personale che, non di rado attingendo alle proprie risorse per colmare i limiti dell’Amministrazione, ha sempre assicurato il pieno raggiungimento degli obiettivi, anche nell’ultimo periodo nel quale, a fronte di un costante trend decrescente delle risorse messe a disposizione, è stato richiesto un impegno eccezionale in materia di lotta all’evasione, i cui risultati hanno contribuito a determinare il punto di forza dell’azione di questo Governo.
Sino ad oggi si è dovuta riscontrare l’estrema difficoltà nell’instaurare un’efficace relazione fra l’Autorità politica ed il COCER. Difficoltà certamente maggiore rispetto a quella di coloro che devono rappresentare il personale di altre Forze di Polizia o Forze Armate.
A riprova di ciò corre l’obbligo segnalarLe che da quando il Governo si è insediato si è svolto un solo incontro con il Viceministro Visco, a cui, peraltro, non hanno fatto seguito concreti risultati, mentre sono ben cinque le richieste di audizione che sono state nel frattempo formulate da questo Consiglio.
Altresì, mentre le altre rappresentanze e le organizzazioni sindacali hanno la possibilità di confrontarsi direttamente e costantemente con l’Autorità politica di riferimento - oltretutto sempre presente ai tavoli di concertazione a sostegno degli interessi del proprio personale - tale opportunità a noi è negata.
2. RINNOVI CONTRATTUALI.
Lo scorso 31 luglio questo COCER, unitamente alle altre rappresentanze militari e alle organizzazioni sindacali delle Forze di Polizia, ha sottoscritto, con un ritardo di oltre diciotto mesi, l’accordo per il rinnovo del contratto per il biennio economico 2006/2007 e per il quadriennio normativo 2006/2009 pur in presenza di risorse certamente non adeguate e sicuramente inferiori a quelle messe a disposizione in occasione dei precedenti rinnovi.
La ragione di questa scelta va ricercata nella richiesta di fiducia, con forza avanzata dal Governo, volta a definire congiuntamente un piano strategico di legislatura, capace di migliorare il livello di servizio reso ai cittadini e valorizzare gli operatori del comparto sicurezza-difesa.
Una rilevante opportunità per l’intera collettività, da noi accettata con responsabilità e disponibilità, nella prospettiva di coniugare l’incremento dei livelli di efficienza con il miglioramento delle condizioni di vita del personale, le cui retribuzioni reali e le condizioni lavorative, nel corso degli ultimi anni, sono state fortemente erose dalle dinamiche economiche.
La garanzia della solidità del patto per la sicurezza era stata testimoniata, in fase di sottoscrizione delle linee guida dall’Autorevole presenza del Presidente del Consiglio.
Così non è stato ed alla ripresa delle trattative presso il Ministero della Funzione Pubblica è emersa, chiaramente, l’indisponibilità del Governo a mantenere gli impegni assunti.
Eppure, al fine di ottenere un segnale concreto sulla solidità della pre-intesa le rappresentanze militari e sindacali si erano limitate a richiedere lo stanziamento di 200 mln di euro per la specificità del Comparto e circa 120 mln di euro sul riordino delle carriere, ad incremento delle somme già stanziate.
Risorse, queste ultime, che non avrebbero determinato un immediato esborso di cassa.
Per di più, in sede di presentazione del disegno di legge finanziaria, è emerso l’appostamento di fondi, pari a soli 150 mln di euro, necessari esclusivamente a sanare alcune evidenti e ingiustificabili lacune quali:
• l’incremento della retribuzione del lavoro straordinario (pagato meno di quello ordinario);
• la rivalutazione del buono pasto per parificarlo a quello corrisposto agli altri dipendenti statali;
Manca, persino, lo stanziamento dei fondi necessari a procedere, nei tempi dovuti, al rinnovo del contratto di lavoro per il biennio 2008/2009.
Per queste ragioni, Signor Ministro, il ruolo che rivestiamo ci impone di esprimerLe tutta la nostra delusione per la fiducia mal riposta in questo Governo che, al momento giusto, non ha saputo cogliere la grande opportunità che pur aveva proposto e contribuito a costruire mettendoci, oltretutto, in seria difficoltà con il personale rappresentato ed esponendoci ad aspre critiche.
Ci riserviamo, compatibilmente con il nostro status giuridico, di attuare tutte le iniziative necessarie per aderire alla mobilitazione preannunciata dai sindacati delle forze di polizia ad ordinamento civile e, in assenza di risposte concrete, non potremo che riconoscerci nelle ragioni poste a base dello sciopero del pubblico impiego, proclamato per il prossimo 26 ottobre.
3. PREMIO INCENTIVANTE LEGGE 140/97
Questa nostra amarezza, è ancor più accentuata se consideriamo che Lei, Signor Ministro, lo scorso anno, con specifico decreto, ha fissato l’importo complessivo degli incentivi previsti dalla Legge 140 del 1997 in 410 mln di euro attribuendoli al solo personale civile dell’Amministrazione economico –finanziaria ed escludendo, ancora una volta, la Guardia di Finanza.
I suoi appartenenti, senza alcun dubbio, hanno diritto ai predetti benefici economici sotto un duplice profilo:
• dal punto di vista normativo, in quanto la Legge 140/97 individua in modo inequivocabile beneficiario degli incentivi tutto il personale dell’Amministrazione economico-finanziaria;
• dal punto di vista dell’equità, nell’ambito di un rapporto in cui ad analoghe prestazioni devono necessariamente corrispondere le medesime incentivazioni. La Guardia di Finanza svolge, in primis, il ruolo di Polizia economico-finanziaria, dalla cui attività deriva buona parte del recupero delle somme introitate a titolo definitivo dall’Amministrazione economico-finanziaria.
Per questi motivi, siamo fermamente convinti che l’attuale quadro normativo Le consenta di riconoscere, ad personam, gli incentivi anti-evasione, anche al personale della Guardia di Finanza. Se così non fosse, Le chiediamo, in alternativa, di veicolarli nel Fondo Assistenza Finanzieri.
Signor Ministro, confidiamo in una nuova stagione, caratterizzata dall’apertura di un effettivo canale di comunicazione, che possa sviluppare un confronto, anche aspro se necessario, ma certamente chiaro e leale, nell’esclusivo interesse delle Istituzioni e del personale che in esso opera.
In questa prospettiva, Le chiediamo di concordare, sin da subito, le modalità ed i tempi con cui questo confronto potrà svilupparsi.
Roma, 15 ottobre 2007
Cordialmente
IL COCER DELLA GUARDIA DI FINANZA
(Le sottolineature sono della redazione del sito, NDR)