BOCCIATA A CONCORSO PS PER TATUAGGIO - GAY: POLIZIOTTO OLANDESE INVITA COLLEGHI ITALIANI AD OUTING - DIFESA: CASADIRITTO; MILITARI NON LASCIANO ALLOGGI, ASSOLTI

domenica 04 novembre 2007

BOCCIATA A CONCORSO PS PER TATUAGGIO, PENSAVO A SCHERZO

PARLA RAMONA, CHE HA FATTO RICORSO AL TAR CONTRO LA DECISIONE

 

   (ANSA) - LA SPEZIA, 2 NOV - ''Quando la dottoressa che mi visitava mi ha detto che il tatuaggio alla caviglia poteva essere un problema, ho pensato che stesse scherzando. Invece mi ha detto di accomodarmi fuori e di aspettare. Dopo quasi due ore, e' uscito un altro membro della commissione, composta da sette persone, e mi ha consegnato il foglio con il quale mi si escludeva dal concorso in Polizia''. Ramona Angiolini, 22 anni appena compiuti, dimostra anche meno della sua eta'. Non ha un filo di trucco, sgrana due occhi nocciola che tradiscono una profonda tristezza: e' spaventata dal clamore per la sua bocciatura alla prova medica di ammissione al concorso per 1507 allievi della polizia di stato, riservato a chi ha fatto servizio di leva, ma determinata a far valere le sue ragioni ricorrendo al Tar del Lazio.

   Lei, la leva volontaria, l'ha fatta a Chiavari un anno fa, al centro telecomunicazioni, e ne e' uscita con un elogio: ''Avrei potuto fermarmi ancora un anno, ma poiche' e' uscito il concorso, mi sono subito iscritta. Eravamo 19mila. Poi siamo rimasti in 3500, dopo la prima prova scritta e quella fisica. Mai avrei pensato di incagliarmi alla visita medica''. E invece il 26 settembre, nell'ex caserma Ferdinando di Savoia di Roma, e' stata riconosciuta non idonea al servizio di polizia, per carenza dei requisiti fisici previsti dal Decreto Ministeriale del 30 giugno 2003, numero 198. Nel dettaglio, ''tatuaggio in zona sovramalleolare esterna destra, non coperta dall'uniforme''.

   La sua farfallina tatuata sulla caviglia, appunto. Quando l'aveva fatta? ''Sette anni fa''. Aveva appena 15 anni: ''Si', ma per me aveva e ha un significato. Niente a che vedere con la moda. E' qualcosa di personale''. Ora, quella farfallina rischia di minare il suo sogno: ''Io ci voglio entrare, in polizia'', ripete la ragazza, che in famiglia e' l'unica a nutrire questo sogno.

   La norma citata dalla commissione medica (articolo 3 comma 2, riferimenti 1 punto 2 lettera b), vede come causa di non idoneita' ''tatuaggi sulle parti del corpo non coperte dall'uniforme'', oppure tatuaggi che ''per loro sede o natura siano deturpanti'', oppure ''per il loro contenuto siano indice di personalita' abnorme''.

   Ramona si guarda il tatutaggio, sotto le calzette corte. Indossa un paio di sneakers, calzoni sportivi beige con i tasconi, una t-shirt bianca, una giacca di lana grossa marrone. E' sorpresa, amareggiata, ferita: ''Non ci credo, non riesco a crederci'', ripete. E a chi le chiede cosa fara', se il ricorso al Tar dovesse darle torto, ammette desolata: ''Io piuttosto rinuncero' al tatuaggio, alla mia farfalla. Se proprio devo farlo, lo faro': ma spero di riuscire ad entrare anche cosi'''.    L'avvocato spezzino Piergiorgio Leoni ha chiesto al Tar del Lazio una sospensiva urgente, che consenta a Ramona una ammissione con riserva. ''Contestiamo il fatto che la caviglia sia una parte scoperta rispetto all'uniforme - spiega il legale - Ramona indossera' i pantaloni, e solo in rare occasioni, dovra' mettere la gonna. In quei casi, indossera' delle calze coprenti. Non ci pare poi che la sua farfalla sulla caviglia possa ricadere nelle altre due definizioni dell'articolo b, citato come causa di non idoneita': di certo non e' deturpante per sede o per natura, ne' ha un contenuto che sia indice di personalita' abnorme. A me una farfallina fa pensare alla liberta', al massimo, o alla fantasia'.

   L'avvocato si limita a sorridere, quando un   cronista gli fa notare che ci sono esponenti delle forze dell'ordine che hanno dei tatuaggi ben visibili. ''Forse - ipotizza - li hanno fatti dopo. O forse, con loro si e' applicata la ragionevolezza che ritengo sia mancata in questo caso''.

   I tempi sono stretti, perche' il concorso si concludera' entro novembre, con i test psico attitudinali, ma l'avvocato e' ottimista: ''Ce la faremo: al massimo la mia cliente sosterra' la prova orale da sola, anziche' insieme a tutti gli altri. E poi il Tar entrera' nel merito. Solo in questo modo, non perderemo l'occasione''. (ANSA).

 

GAY: POLIZIOTTO OLANDESE INVITA COLLEGHI ITALIANI AD OUTING

 

   (ANSA) - FIRENZE, 27 OTT - ''I gay presenti all'interno delle forze dell'ordine italiane abbiano il coraggio di fare outing''. Lo ha detto Jan Snijder, sovrintendente e ufficiale di alto rango della polizia olandese che in passato ha dichiarato la sua omosessualita'.

   Snijder e' intervenuto alla due giorni di Ready, la nuova Rete di Comuni, Province e Regioni italiane impegnate contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identita' di genere, che nell'ambito del Festival della creativita' ha organizzato il convegno 'Diritti, discriminazioni, violenza'.

   Snijder, presidente della associazione europea gay della polizia, ha raccontato l'esperienze delle polizie del nord Europa e la sua funzione di coordinatore per la comunicazione con le associazioni gay locali e dei dipendenti della polizia. (ANSA).

 

   (ANSA) - ROMA, 30 OTT - Il gup del tribunale militare di Palermo ha assolto oggi ''perche' il fatto non sussiste'' alcuni militari, accusati di ''disobbedienza aggravata'' per non aver lasciato libero l'alloggio della Difesa occupato. Lo riferisce, con un comunicato, il coordinatore dell'associazione Casadiritto, Sergio Boncioli.

   Secondo l'ipotesi di reato, i militari - complessivamente sarebbero circa 150, ma le sentenze di oggi hanno riguardato solo quattro casi - non avrebbero obbedito ''all'ordine attinente al servizio e alla disciplina di lasciare libero l'alloggio da persone e cose'' intimato loro dall'autorita' militare ''a seguito di revoca della concessione'' per la scadenza del termine.

   Casadiritto esprime ''gioia per la sentenza del gup'' e ribadisce la ''giustezza dei comportamenti'' dei militari coinvolti nell'inchiesta, ''sempre rispettosi delle disposizioni e regole che riguardano i nostri alloggi''. (ANSA).


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