SICUREZZA/COCER FINANZA: MILITARI CITTADINI A LIBERTA' LIMITATA
"No al testo su riforma rappresentanza militare ad esame Senato"
Roma, 1 dic. (Apcom) - "I militari sono cittadini a libertà limitata!". Così i delegati del Cocer della Guardia di finanza affermano in una nota, dopo aver deciso di non parlare direttamente, rispetto alla manifestazione del comparto sicurezza contro la legge Finanziaria. "La negazione dei diritti costituzionali che limitano, ancora oggi, la libera partecipazione a manifestazioni come questa - spiegano - democraticamente organizzate e riconosciute quale diritto di ogni cittadino".
"Con questi presupposti appare ancor più avvilente che anche in tali occasioni non possono pacificamente e con libera espressione del pensiero tutelare i propri diritti e quelli di migliaia di finanzieri che rappresentano, così come stanno facendo i colleghi sindacalisti delle forze di polizia ad ordinamento civile - si sottolinea - Appare singolare che nell'era della globalizzazione e dell'Europa unita, la classe politica italiana continui ciecamente ad ignorare l'esigenza di dover riconoscere, anche a coloro che sono chiamati a garantire la sicurezza dello Stato e della collettività il diritto ad avere un proprio sindacato, così come avviene negli altri paesi dell'Unione".
A fronte di ciò il Cocer della Gdf "rigetta il testo unificato in itinere al Senato sulla riforma della rappresentanza militare che risulta involutivo atteso che gli organismi continuerebbero ad essere interni all'istituzione e quindi privi di effettiva autonomia rappresentativa". I continui tagli operati in finanziaria, dai governi che si sono succeduti, alle risorse sulle spese di funzionamento crea enormi difficoltà all'operato dei finanzieri, si ribadisce.
E gli uomini delle Fiamme gialle "sono una grande risorsa per il paese e la lotta che conducono all'evasione fiscale ed al sommerso, le somme verbalizzate se introitate sono pari a manovre finanziarie (quest ann0 solo nei confrontidi una nota società e stato elevato un verbale pari a circa otto miliardi di euro). Maggior attenzione e pari dignità nel dicastero dell'economia è il minimo che si chiede al ministro".