EL PAIS INTERVISTA JORGE BRAVO: "L’ASSOCIAZIONISMO NON È INCOMPATIBILE CON LA DISCIPLINA MILITARE"

sabato 08 dicembre 2007

El Pais 22.11.2007

 

(di Miguel Gonzalez)

 

MADRID - Sotto lo slogan di "Grazie, George", l'Associazione Unificata dei Militari Spagnoli (AUME) ha convocato oggi la prima manifestazione di militari nella recente storia democratica della Spagna. Si terrà presso la sede del Ministero della Difesa e ha il sostegno, tra gli altri, dell'Associazione Unificata della Guardia Civil (AUGC), i sindacati UGT e CCOO e di Sinistra Unita. Le stesse organizzazioni che hanno sostenuto la manifestazione di agenti in uniforme dello scorso 20 gennaio in Plaza Mayor a Madrid, che ha provocato una tempesta nelle Forze Armate e sbloccato la riforma del sistema disciplinare e l'adozione della legge sui diritti e doveri delle Guardie.

 

Il George a cui allude lo slogan della manifestazione, accuratamente scelto per eludere qualsiasi sfumatura di rivendicazione collettiva vietata per i militari, è niente meno che il Brigadiere Jorge Bravo, 47 anni, che dallo scorso 17 ottobre sconta un arresto di 40 giorni, il secondo finora per quest’anno, proprio per aver partecipato alla manifestazione di Guardie Civil a Madrid. Bravo non potrà partecipare alla manifestazione di oggi, perché domani non tornerà in libertà, ma EL PAIS ha chiacchierato con lui nel centro disciplinare dell'Esercito nella base di Colmenar Viejo (Madrid), dove è detenuto.

 

Domanda. Lei è accusato di aver partecipato ad una dimostrazione sindacale manifestando il suo status di militare.

 

Risposta. Io ho partecipato a una manifestazione di Guardie, autorizzata dal governo, e non ho in nessun momento manifestato il mio status di militare: sono andato nelle vesti di presidente di una associazione che è legale ed è stata registrata presso il Ministero degli Interni.

 

D. Una associazione di militari, che sembra una contraddizione in termini ...

 

R. Non vedo perché. Il diritto di associazione vale per tutti gli spagnoli, compresi i militari.

 

D. Ma la Costituzione limita dei diritti dei militari ...

 

R. L'articolo 28 della Costituzione lascia la porta aperta a limitare o vietare l'associazione dei militari, ma non lo richiede. In ogni caso, non è lo stesso il diritto di sciopero o di organizzare ed il diritto di associarsi per fini pacifici, in pace e in libertà, come ha detto il vice presidente Fernandez de la Vega, che è del tutto legittimo.

 

D. Che cosa si può fare con le associazioni dei militari?

 

R. Possono daci ciò che non abbiamo: un canale che ci permette di affrontare i nostri problemi sociali, retributivi ed anche professionali.

 

D. Le associazioni non distruggono la disciplina militare?

 

R. Alcuni vorrebbero farci credere che, se si ordina ad una compagnia di andare a combattere, sarà un'assemblea a decidere se si esegue l'ordine o no, ma questa è una ridicola caricatura. L’associazionismo non è affatto incompatibile con la disciplina. Una cosa è il funzionamento delle forze armate, il compimento della missione, e altra le parti sociali per la cura dei militari e delle loro famiglie e dei problemi connessi con la retribuzione. La prova è che la maggioranza degli Stati europei riconosce il diritto dei militari di aderire o addirittura organizzarsi in sindacati, come evidenziato da più di 500.000 affiliati in 24 paesi che formalo la federazione Euromil, senza che l'efficacia del loro eserciti diminuisca. Al contrario.

 

D. Il governo sostiene che ha già aumentato gli stipendi ai militari.

 

R. I recenti aumenti sono andati per le indennità e, nell’Esercito, questo denaro è stato diviso da una commissione che è per niente rappresentativa. Riteniamo che le associazioni possano contribuire affinché questo ripartizione sia effettuata più equamente ..

 

D. Le Guardie Civil hanno ottenuto una legge diritti e doveri. Aspirate alla stessa cosa?

 

R. Quella che hanno raggiunto la Guardie civil non è la soluzione ai loro problemi, ma il canale per la loro soluzione. Il raggiungimento di qualcosa di simile ci aiuterebbe ad affrontare molte delle difficoltà dei militari.

 

D. Quanti membri ha attualmente AUME?

 

R. Ora circa 2000, la maggior parte del personale militare attivo. É significativo che il mio arresto abbia coinciso con un netto incremento dei militari, che si sono associati, sia per solidarietà o per realizzare una parte di ciò che persegue il movimento associativo.

 

D. Si sente perseguitato?

 

R. Sono convinto che la mia condizione di presidente della AUME ha qualcosa a che fare con questi arresti e che si cerca di indebolire le associazioni.

 

D. Quando è diventato militare sapeva che non avrebbe potuto associarsi.

 

R. Quando sono entrato l'Esercito nel 1976, nemmeno la Costituzione era in vigore. E ciò non significa che si debba mantenere le disposizioni legislative che si aveva allora.

 

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