AEROPORTO DI FIUMICINO, AMIANTO ALLA CASERMA IAVARONE E ALTRI PERICOLI PER LA SALUTE DEGLI AGENTI DELLE FORZE DI POLIZIA, L’INTERROGAZIONE DELL’ON. MASCIA (PRC) E LA RISPOSTA IMMEDIATA DEL GOVERNO: “ECCO COME STIAMO PROVVEDENDO”

giovedì 03 gennaio 2008

Il 18 dicembre scorso l’onorevole Graziella MASCIA, unitamente agli onorevoli Franco RUSSO e Maurizio ZIPPONI hanno presentato un’interrogazione a risposta immediata sulla allarmante situazione della pericolosità per gli operatori della Polizia e della GDF della caserma Iavarone e degli ambienti di lavoro nell’Aeroporto di Fiumicino.

 

La risposta del Ministero dell’Interno è stata resa il successivo 22 dicembre.

 

Riproduciamo di seguito gli atti della Camera e ringraziamo Enzo Jorfida che ce li ha segnalati.

 

 

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-01868 sulla situazione dei lavoratori addetti alla sicurezza presso l'aeroporto di Fiumicino presentata da
GRAZIELLA MASCIA martedì 18 dicembre 2007 nella seduta n.260


MASCIA, FRANCO RUSSO e ZIPPONI. -

 

Al Ministro dell'interno.

 

- Per sapere - premesso che:

premesso che l'interrogante ha visitato l'Aeroporto di Fiumicino, incontrando le rappresentanze sindacali e i lavoratori addetti alla sicurezza raccogliendo elementi testimoniali e documentazioni;

nell'aeroporto di Fiumicino gli operatori della locale Sala Operativa prestano il loro servizio giornaliero in una struttura inidonea alle esigenze operative dello scalo, avendo inoltre attrezzature e strutture non conformi della normativa di sicurezza sul lavoro (decreto legislativo n. 626 del 1994, come schermature dei numerosi monitor presenti, esposizione massima ai campi magnetici (Cavi e condotti sotto il pavimento ed esposti alla luce), esalazioni di veleni tossici usati per disinfestazioni mensili dal sottostante, locale bar-ristorante in quanto le prese di aerazione dei locali della sala operativa assumono tali sostanze dalle condotte di dimissione aerea dei locali sottostanti. Illuminazione fatiscente, ed uscite di sicurezza non idonee a casi di evacuazione;

il nuovo ingresso delle partenze internazionali ha prodotto una serie di disagi al servizio giornaliero degli operatori di polizia, in quanto oltre all'esiguo numero (problematica affrontata al punto seguente sulla Sicurezza), i poliziotti sono costretti ad affrontare giornalieri problemi di ordine e sicurezza pubblica derivanti dalla conformazione ad imbuto di tale ingresso, che a causa degli spazi esigui, crea ingorghi interminabili di passeggeri poco gestibili in normali file, il tutto a causa del volere di ADR la quale al solo fine commerciale ha spostato l'ingresso nell'area sterile senza prima costruire una struttura idonea al continuo, ed in aumento (flusso dei passeggeri. Tale spostamento ha provocato inoltre il disagio causato dalla scarsa disponibilità di spazi di lavoro destinati agli uffici di Polizia;

gli uffici della locale Polizia Giudiziaria non sono idonei per lo svolgimento del delicato lavoro che gli agenti sono chiamati a svolgere quotidianamente, a causa della attigua vicinanza di bagni aperti al pubblico che confinano con la sala fermati (in attesa di accertamenti, arrestati, estradati, collaboratori di giustizia eccetera), che mette a repentaglio la sicurezza dei fermati e dei colleghi operanti;

da circa sei anni è stata progettata la costruzione della nuova caserma. Tale progetto è stato iniziato nel 2001 ma a causa del mancato finanziamento i lavori sono stati interrotti da circa cinque anni con il rischio evidente di sperpero dei quasi quattro milioni di euro gia spesi per la costruzione del solo scheletro che attualmente rischia il decadimento;

attualmente presso la Caserma Iavarone vi sono numerose strutture con copertura in eternit costruite da più di venti anni, quindi con probabile presenza di amianto, ove giornalmente vivono e lavorano gli ottocento poliziotti della Polaria di Fiumicino (locale mensa, alloggi ed uffici della polizia e della Guardia di Finanza). Altri studi dell'Istituto Superiore di Sanità hanno accertato che presso l'aeroporto di Fiumicino si tarda ad operare il totale smantellamento delle strutture con presenza di amianto, come previsto dall'apposita legge, accertando che sia nei locali interni a causa dei condotti di aerazione e sia nel sedime delle piste vi è una massiccia presenza di polveri sottili di amianto (innumerevoli i casi di melanomi accertati presso i lavoratori aeroportuali);

nella zona destinata all'imbarco dei voli a rischio (compagnie americane inglesi ed israeliane soggette a probabili attentati), operazioni di check-in vengono effettuate in una zona denominata «isola F» che attualmente viene messa in sicurezza esclusivamente con il controllo manuale e visivo da parte degli operatori di pubblica sicurezza senza alcun supporto meccanico e logistico (assenza di metal detector per l'ingresso nell'area);

il perimetro aeroportuale si estende per circa trentasei chilometri, e attualmente è delimitato da una rete metallica costruita nel 1961 e di facile penetrazione. A seguito dell'attentato alle torri gemelle furono inviati circa cento militari dell'Esercito italiano per il suo controllo. Dal 2001 ad oggi nonostante il continuo rischio terroristico e l'aumento del 16 per cento del traffico aereo, oltre ad aver perso i suddetti militari, la Polaria di Fiumicino si è vista diminuire l'organico di circa 140 unita passando dai circa 920 uomini all'indomani dell'11 settembre agli attuali 780, dovendo inoltre assumere nuove competenze operative come anche la vigilanza perimetrale. Tale vigilanza potrebbe essere sopperita da un adeguato sistema di sorveglianza passiva ed anti-intrusione. Attualmente a causa delle scarse risorse umane a disposizione la Polizia si è vista costretta a devolvere tale incarico a servizi di vigilanza privata, composta da una sola macchina con il conseguente abbassamento dei livelli di sicurezza;

la società ADR attualmente gode di una licenza interministeriale ottenuta nel 2002 che le permette di svolgere i servizi di Sicurezza bagaglio al posto della Polizia di Stato, tale licenza soggetta a verifiche e vincoli prevede come vincolante il reinvestimento del 20 per cento degli introiti prodotti da tale servizio in aggiornamento del personale ed interventi strutturali atti a mantenere i livelli di sicurezza aeroportuali richiesti. La società ADR percepisce circa 1,80 per cento per ogni passeggero in transito presso questo scalo (circa 5 milioni l'anno) con i quali dovrebbero assolvere alle spese di assunzione di un organico idoneo nonché alla creazione di strutture idonee ai livelli di sicurezza richiesti per uno scalo intercontinentale. Sino ad oggi la società di gestione non ha mantenuto tali vincoli avendo nello scalo circa 13,000 precari di cui circa 450 su 800 nel solo settore della sicurezza, non ha investito in infrastrutture per la sicurezza (sala operativa, perimetro, zona imbarchi, area check-in di compagnie a rischio), bensì ha fatto prevalere solo la politica del business ad ogni costo, anche a discapito della sicurezza dei passeggeri (vedasi problematica dei bagagli nei mesi di luglio-agosto) -;

le principali esigenze sono le seguenti:

a) la creazione di un tavolo di confronto sulle problematiche aeroportuali che permetta di avere un contatto diretto con l'ente di gestione;

b) l'instaurazione di un rapporto tra le organizzazioni sindacali e le rappresentanze delle forze di polizia, da una parte, e l'ENAC e la società Aeroporti di Roma, dall'altra, al fine di avere una visione complessiva delle questioni riguardanti l'intero distretto di Fiumicino e di cercare così risposte coerenti ed efficaci per migliorare la condizione di lavoro di migliaia di lavoratori;

c) una redistribuzione degli utili derivanti dal transito dei passeggeri, con la destinazione di una piccola parte di essi alle forze di polizia, in modo da incrementare gli investimenti attraverso un fondo da amministrare autonomamente, nonché con la introduzione di una indennità per gli operatori -:

se non ritenga che le succitate problematiche potrebbero trovare soluzione attraverso un sistema di relazioni diretto tra le parti e con la costruzione della caserma progettata nel 2001 e mai ultimata, nonché di una nuova sala operativa, promessa da anni dall'ente di gestione ADR. (5-01868)

 

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

I problemi segnalati dagli Onorevoli interroganti sono ben presenti al Ministero dell'Interno, che sta operando per il loro superamento nei limiti delle proprie competenze e delle risorse concretamente disponibili, tenuto conto delle concorrenti responsabilità della società di gestione dell'Aeroporto Leonardo da Vinci.
Preciso, in primo luogo, che alla giusta esigenza di creazione di un tavola permanente di confronto sulle problematiche aeroportuali, composto dall'ente di gestione e da tutti i soggetti responsabili della sicurezza e della funzionalità dello scalo, si è corrisposto in sede di definizione del Programma Nazionale di Sicurezza Aerea (PNSA), con la costituzione di un Comitato di Sicurezza presso ciascun aeroporto nazionale. Questo organismo è composto da rappresentanti delle Amministrazioni e degli Enti coinvolti nella gestione della sicurezza aeroportuale, dai referenti delle Associazioni dei vettori aerei e, ove necessario, dagli esperti di altre Amministrazioni ed Enti, competenti per le questioni di volta in volta poste all'ordine del giorno del Comitato in parola.
Conformemente a quanto disposto da un Regolamento comunitario del 2002, il Comitato coordina l'applicazione delle misure di sicurezza e propone ogni utile iniziativa in materia. Esso rappresenta perciò la sede istituzionale preposta ad affrontare tutti i problemi relativi alla security dell'aeroporto, compresi quelli cui fanno cenno gli Onorevoli interroganti.
Quanto alle singole problematiche segnalate, effettivamente fa Sala Operativa della Polaria di Fiumicino risente di carenze strutturali che hanno determinato la necessità di una nuova struttura, tra l'altro da allocare in una posizione di maggiore centralità rispetto ai terminal aeroportuali e con una maggiore visibilità sulle piste di decollo. Il relativo progetto è stato approvato dalla società «Aeroporti di Roma» nello scorso mese di novembre ed è stato stipulato il contratto per l'esecuzione dell'opera, per un importo di quasi 2 milioni di euro, a totale carico di detta società. I lavori dovrebbero essere ultimati entro il prossimo mese di giugno.
La nuova sala operativa prevede l'impiego di oltre 1.000 telecamere per la video sorveglianza attraverso una gestione informatizzata dei controlli, delle trasmissioni radio e dei sistemi di accesso alle banche dati del Dipartimento della pubblica sicurezza.
Quanto ai locali attualmente in uso, è stato assicurato il periodico svolgimento di tutti i controlli previsti per assicurare adeguate condizioni di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, secondo le disposizioni del decreto legislativo n. 626/1994. In particolare, le misurazioni effettuate dai tecnici non hanno rilevato criticità né in fatto di illuminazione né in fatto di inquinamento elettromagnetico, che si mantiene su livelli inferiori a quelli massimi consentiti dalla normativa vigente. È stata, invece, rilevata l'immissione di odori, certamente fastidiosi, ma non nocivi, provenienti dal bar sottostante. Il fastidio è ovviamente destinato ad essere superato con il prossimo trasferimento della sala operativa.
Relativamente ai disagi che gli operatori di polizia dovrebbero affrontare nello svolgimento dei servizi giornalieri al nuovo
ingresso delle partenze internazionali, debbo riferire che essi non hanno trovato conferma presso gli stessi operatori e presso i responsabili dell'Ufficio di Polizia di frontiera dello stesso scalo.
Gli uffici della sezione di polizia giudiziaria sono stati oggetto di lavori di ristrutturazione nello scorso mese, soprattutto per evitare l'ingresso di volatili nei condotti di aerazione. Inoltre, nel muro di separazione tra gli stessi uffici ed i bagni pubblici è stata inserita una lastra di acciaio, che dovrebbe risolvere i problemi di sicurezza lamentati dalla S.V. On.le.
Quanto alla Caserma Iavarone, è stata effettivamente, rilevata la presenza di amianto nella copertura in Eternit del tetto. Devo anche dire che, pure in questo caso, i valori, costantemente monitorati, risultano inferiori ai limiti di legge.
Quanto alla costruzione di una nuova caserma, si rileva che i relativi lavori, che si sarebbero dovuti concludere entro il settembre del 2003, sono stati sospesi dal mese di marzo di quell'anno e sino al maggio del 2004 per consentire l'effettuazione di indagini archeologiche sull'area interessata.
A causa del mancato finanziamento da parte dei Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, dovuto alle previsioni contenute nella legge finanziaria del 2005, il completamento dell'opera è stato rinviato.
Nel novembre scorso il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha autorizzato l'accensione di un mutuo quindicennale in favore dell'impresa appaltatrice per un importo di circa 3,5 milioni di euro. Lo stanziamento sarà integrato, con fondi del Ministero dell'Interno, che ha già inserito nella programmazione finanziaria per il 2008, un finanziamento per la somma di 500 mila euro, cui dovrebbero aggiungersi anche gli analoghi stanziamenti del Ministero delle Infrastrutture. L'acquisizione di dette risorse consentirà la ripresa dei lavori.
L'introduzione di ulteriori misure di controllo preventivo nell'area di imbarco dei voli a rischio viene sconsigliata dai responsabili della Polizia di Stato, poiché, considerate le caratteristiche dell'attuale struttura, ne risulterebbe congestionato l'accesso dei passeggeri, creando pericoli ancor maggiori, poiché questi ultimi sarebbero costretti ad attendere all'esterno dell'aerostazione senza alcuna protezione. Peraltro, è già in corso di realizzazione un nuovo Terminal (T5) per i passeggeri statunitensi, che sarà pronto entro il prossimo mese di maggio e che viene realizzato secondo specifiche misure tecniche richieste dallo stesso Ufficio di polizia di frontiera dello scalo romano.
Corrisponde al vero, infine, che il personale di tale Ufficio ha subito, rispetto al 2001, un decremento, pur e fronte di un forte incremento del numero dei passeggeri intervenuto nello stesso periodo.
Complessivamente, infatti, risulta un deficit, rispetto alla pianta organica prevista per il personale della Polizia di Stato di tale Ufficio, pari a circa 30 unità. Peraltro, la stessa Sezione dispone di 7 tiratori scelti, di un nucleo composto di 7 artificieri e di una squadra cinofila composta da 14 dipendenti. Va poi considerato che alla funzionalità della struttura concorrono 11 appartenenti ai ruoli tecnici della Polizia di Stato, non previsti dalla pianta organica, e 19 appartenenti all'Amministrazione Civile dell'Interno, che consentono di «sollevare» il personale di polizia da compiti amministrativi e burocratici. Inoltre, nell'ambito aeroportuale e presente una Sottosezione della Polizia Ferroviaria, che dispone di 18 operatori.
Anche in ragione della limitatezza organica cui si è fatto cenno, e stato richiesto alla società «Aeroporti di Roma» di impiegare guardie particolari giurate nel controllo del perimetro aeroportuale interno.
Si assicura comunque l'impegno del Ministero dell'Interno di potenziare l'organico dell'Ufficio Polaria in occasione delle prossime immissioni in ruolo di personale della Polizia di Stato, tenuto conto anche delle previsioni al riguardo della Legge finanziaria per il prossimo anno.
Aggiungo, infine, che dopo il completamento della nuova sala operativa, è in progetto un ulteriore investimento da
parte della stessa società di gestione per la realizzazione di un sistema perimetrale anti-intrusione da attestarsi nella nuova sala, per il quale sono già in corso da parte della Polizia di frontiera aerea gli studi di fattibilità e la verifica sul campo di tecnologie all'avanguardia.
Per completezza di informazione, ricordo che tale intervento integrerà quelli recentemente effettuati dalla stessa società di gestione aeroportuale per l'ammodernamento della rete informatica di controllo dei passaporti e dei varchi di sicurezza, per l'ampliamento del numero delle telecamere a circuito chiuso, per il monitoraggio con telecamere speciali delle porte allarmate e delle uscite di sicurezza e l'adozione di un sistema informatico che consente alle Forze di polizia di effettuare il controllo integrato dei requisiti richiesti per il rilascio dei permessi di accesso aeroportuale.

Graziella MASCIA (RC-SE), replicando, si dichiara molto soddisfatta per la puntualità con cui sono state affrontate tutte le questioni sollevate nell'interrogazione.


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