RIFIUTI: SIULP NAPOLI, I POLIZIOTTI SONO ESAUSTI - ROMA:SINDACATO VIGILI, SPOGLIATOI SENZA RISCALDAMENTO - CARCERI: SUICIDI 4 AGENTI, SAPPE A MASTELLA 'SERVE INCHIESTA' - AUGURI DEL CAPO DELLA POLIZIA A MILANO -ESPULSIONI,LE NUOVE REGOLE VARATE DA GOVERNO

domenica 06 gennaio 2008

RIFIUTI: SIULP NAPOLI, I POLIZIOTTI SONO ESAUSTI

 

   (ANSA) - NAPOLI, 4 GEN -  ''I poliziotti sono esausti per i continui turni di lavoro nelle varie discariche, gli agenti sono stufi di fare da parafulmine per qualsiasi situazione''. Lo afferma in una dichiarazione Liberato Del Mastro, segretario provinciale di Napoli del sindacato di polizia Siulp.

  ''Anche ieri sera a Pianura - ha aggiunto Del Mastro - si sono verificati momenti di tensione con le persone che protestavano per la riapertura della discarica, sperando che, questa protesta, non sia l'ennesima occasione per aggredire le forze dell'ordine soprattutto da parte di coloro che, con la sofferenza civile, nulla ha da condividere con la gente di Pianura''.

  Il Siulp di Napoli ''auspica una soluzione immediata per evitare che un' eventuale degenerazione del malcontento sottragga la Polizia dal compito sempre attivo del controllo del territorio''. ''L' impiego di poliziotti in situazione d'emergenza - conclude la nota - e' ormai continuo e costituisce la regola, ma non vorremmo che la professionalita' dei poliziotti napoletani sia vista da qualcuno come una dote da sfruttare senza regole''.(ANSA). 

 

COMUNE ROMA:SINDACATO VIGILI, SPOGLIATOI SENZA RISCALDAMENTO

 

   (ANSA) - ROMA, 5 GEN - ''I Vigili Urbani del 'Gpit' (Gruppo Pronto Intervento Traffico) sono costretti a lavorare in borghese, a causa del mancato funzionamento dei riscaldamenti negli ambienti adibiti a spogliatoi maschili e femminili. Sono anche intervenuti alcuni tecnici inutilmente''. La denuncia e' di Roberto Pardo, Segretario romano aggiunto del 'Sulpm' (Sindacato unitario lavoratori di polizia municipale) e agente in servizio proprio al 'Gpit'.

''Abbiamo presentato un esposto alla Asl - dice Pardo – anche percha' la nostra sede confina con altri locali, in stato di abbandono, che sono invasi da piccioni e topi. Ci chiediamo, noi che spesso siamo chiamati a contravvenzionare e denunciare i datori di lavoro  che non rispettano la sicurezza dei lavoratori, se dobbiamo continuare a lavorare in sedi fatiscenti dove la legge 626 non entra mai''. (ANSA).

 

CARCERI:SUICIDI 4 AGENTI, SAPPE A MASTELLA 'SERVE INCHIESTA'

 

   (ANSA) - ROMA, 1 GEN - In dieci giorni quattro appartenenti alla polizia penitenziaria si sono suicidati; ''una vera e propria emergenza'', sostiene il Sappe che chiede percio' al ministro della Giustizia di intervenire, e sollecita come prima iniziativa l'istituzione ''con urgenza'' di un tavolo interministeriale per comprendere le cause di questa ''drammatica realta''.

   In una nota, che sara' inviata oltre che a Mastella al ministro della Salute, ai presidenti delle Commissioni parlamentari Giustizia e Affari sociali e, per conoscenza, anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Sindacato autonomo della polizia penitenziaria esprime ''grave preoccupazione'' per i tragici fatti accaduti negli ultimi giorni. Ai primi tre, avvenuti  a Modena, Verbania e Imperia,si e' aggiunto due giorni fa il suicidio a Tempio Pausania di un sovrintendente di Polizia Penitenziaria.

    L'inchiesta dovra' servire ad ''accertare quanto hanno inciso le difficili condizioni lavorative dei colleghi suicidi nel tragico gesto estremo posto in essere'', sostiene il sindacato, che ritiene ''fondamentale'', approfondire se anche tra gli appartenenti alla polizia penitenziaria vi sia la sindrome del ''burn-out'', una forma di disagio professionale derivato dalla discrepanza tra gli ideali e la realtà della vita lavorativa.  Tra le richieste del sindacato, l'istituzione Centri specializzati in grado di fornire un buon supporto psicologico e interventi istituzionali per ''privilegiare maggiormente l'aspetto umano ed il rispetto della persona nei rapporti gerarchici e funzionali che caratterizzano la Polizia Penitenziaria''. (ANSA).

 

SICUREZZA: AUGURI DEL CAPO DELLA POLIZIA STASERA A MILANO

 

  (ANSA) - MILANO, 31 DIC - Il prefetto Antonio Manganelli, da alcuni mesi a capo della polizia di Stato, augurera' il buon anno nuovo questa sera a mezzanotte agli agenti impegnati sulle 'volanti' dalla centrale operativa della Questura di Milano. Insieme a lui ci saranno il suo vice, Nicola Cavaliere, e il questore Vincenzo Indolfi.

   L'arrivo di Manganelli in via Fatebenefratelli (lui e' gia' a Milano per motivi privati) e' previsto per le 23,30: dalla centrale (che e' in collegamento video con l'analoga centrale dei carabinieri) parlera' agli agenti in servizio non solo a Milano, ma anche a quelli di Agrigento, della polizia di frontiera di Fiumicino, della stradale di Lucca. (ANSA).

 

SICUREZZA:ESPULSIONI,LE NUOVE REGOLE VARATE DA GOVERNO

CITTADINI UE ALLONTANATI PER MOTIVI IMPERATIVI E DI TERRORISMO

 

   (ANSA) - ROMA, 28 DIC - Un decreto legge di cinque articoli per regolare le espulsioni immediate dall'Italia  dei cittadini comunitari per ''motivi imperativi di pubblica sicurezza'' e di prevenzione del terrorismo; un decreto legislativo di 22 articoli che disciplina gli altri casi di allontanamento. Questo il nuovo pacchetto di norme sulla sicurezza varato dal Consiglio dei ministri che va a sostituire il decreto approvato alla fine dello scorso ottobre all'indomani dell'omicidio di Giovanna Reggiani ad opera di un romeno. Quel provvedimento e' stato lasciato decadere per un 'pasticcio' tecnico-giudirdico (un riferimento errato relativo alla norma anti-omofobia, ora stralciata) che ne aveva impedito la promulgazione.

   Ecco, in sintesi, le principali novita' dei due provvedimenti (il dl dovra' essere convertito in legge entro 60 giorni, mentre il decreto legislativo andra' al parere delle commissioni parlamentari prima di un definitivo via libera da parte del consiglio dei ministri).

   ESPULSIONE CITTADINI EUROPEI ANCHE PER TERRORISMO - L'allontanamento immediato e' previsto per chi sia sospettato di agevolare organizzazioni o attivita' terroristiche, anche internazionali. In questo modo il governo ha deciso di rendere permanenti, ed estese non soltanto agli extracomunitari, le misure antiterrorismo del 'decreto Pisanu' del 2005, che scadra' il prossimo 31 dicembre. Se il destinatario del provvedimento è sottoposto a procedimento penale, serve il nulla osta del giudice competente entro 15 giorni dalla richiesta del questore. Nel frattempo, il cittadino comunitario e' trattenuto in uno dei Centri di permanenza temporanea ed accoglienza (Cpta). Quanto alla competenza sulla convalida dell'esecuzione dei provvedimenti di espulsione e allontanamento, il decreto la attribuisce al giudice ordinario anziche' al giudice di pace.

  ESPULSIONI IMMEDIATE PER 'MOTIVI IMPERATIVI'- I motivi imperativi di pubblica sicurezza sussistono quando lo straniero ha tenuto ''comportamenti che costituiscono una minaccia concreta, effettiva e grave alla dignità umana o ai diritti fondamentali della persona ovvero all'incolumità pubblica''. L'allontanamento dei cittadini comunitari o dei loro familiari per ''motivi imperativi di pubblica sicurezza'' e' di competenza del prefetto, salvo che i destinatari siano minorenni ovvero abbiano soggiornato nel territorio dello Stato nei dieci anni precedenti: in tali casi la competenza è del ministro dell'Interno. L'allontanamento è  immediatamente esecutivo e necessita della convalida dell'esecuzione da parte del giudice ordinario (non piu' del giudice di pace). Il divieto di reingresso dura 5 anni e in caso di violazione il trasgressore è punito con il carcere fino a 3 anni.

  RICORSO NON SOSPENDE ESPULSIONE - All'allontanamento per motivi imperativi si può far ricorso al Tar del Lazio, se il provvedimento è stato adottato dal ministro dell'Interno, o al giudice monocratico territorialmente competente se l'espulsione è stata decisa dal prefetto. Assieme al ricorso può essere presentata istanza di sospensione dell'esecutorietà del provvedimento che, tuttavia, non ne sospende l'efficacia fino all'esito della decisione del giudice sull'istanza cautelare.

 ALLONTANAMENTI PER MINACCIA ALL'ORDINE PUBBLICO E ALLA PUBBLICA SICUREZZA. Si tratta di tutte le altre espulsioni che non rientrano tra i ''motivi imperativi''. In caso di minaccia all'ordine pubblico la competenza e' del ministro dell'Interno che, con atto motivato, fa notificare il provvedimento contenente le modalita' di impugnazione; il divieto di reingresso non può essere superiore a 10 anni. Le espulsioni per motivi di pubblica sicurezza sono invece adottate con atto motivato dal prefetto. In questo caso il divieto di reingresso è al massimo di cinque anni. La trasgressione e' punita con il carcere fino a tre anni.

   COMUNICAZIONE DI INGRESSO - In base alla prevista durata del suo soggiorno, il comunitario o un suo familiare può notificare la sua presenza sul territorio ad un ufficio di polizia. Se non viene fatta questa dichiarazione si presume, salvo prova contraria, che il suo soggiorno duri da oltre tre mesi.

   FONTI DI REDDITO LECITE - Per evitare l'allontanamento il comunitario immigrato deve indicare anche ''risorse economiche sufficienti derivanti da fonti lecite e dimostrabili''. Condizione, questa, per il diritto di soggiorno in Italia di oltre tre mesi.

   TRATTENIMENTO - Nel caso in cui il comunitario da allontanare sia sottoposto a un procedimento penale l'espulsione è sospesa fino al nulla osta dell'autorità giudiziaria (giudice ordinario) che deve emanarlo entro 15 giorni, altrimenti si considera concesso. Nel frattempo il questore può disporre il trattenimento della persona in un Centro di permanenza temporanea e assistenza. (ANSA).


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