BOMBA STRAORDINARI, PROCEDURE DI RECUPERO PER CENTINAIA DI FINANZIERI IN SERVIZIO E IN CONGEDO. COBAR PIEMONTE: SI TROVI IN FRETTA UNA SOLUZIONE. D'ARRIGO GIA' INVESTITO DAL COCER

mercoledì 05 marzo 2008

Starebbe per scoppiare per molte centinaia di finanzieri la "bomba" del recupero delle somme (anche ingenti) pagate dalla Guardia di finanza a titolo di straordinari non recuperati.

Come molti lettori sanno, negli scorsi anni sono stati intrapresi una serie di ricorsi giurisdizionali da militari del Corpo per ottenere il pagamento delle ore di straordinario non retribuite e non recuperate.

La problematica, che è stata anche oggetto dell'ultimo contratto normativo, è stata tra l'altro affrontata con alcuni articoli di approfondimento su questo sito (da ultimo vgs. approfondimento del 26 novembre scorso dal titolo "Straordinario e riposo compensativo, le nuove circolari GdF scivolano ancora una volta sulla decadenza" di Gianluca Taccalozzi e Simone Sansoni).

La giustizia amministrativa, dopo una serie di decisioni favorevoli ai ricorrenti in sede TAR , ha riconsiderato la questione e, con le sentenze del Consiglio di Stato nr. 279, 280 e 281/07, ha in parte rigettato le richieste di pagamento dello straordinario avanzate dai militari.

Senonché, nelle more delle decisioni del Consiglio di Stato, molti finanzieri avevano ottenuto la corresponsione, per decreto ingiuntivo, delle somme oggetto dei ricorsi. È il caso di alcune centinaia di Fiamme gialle piemontesi ai quali oggi l'Amministrazione, in forza delle citate pronuncie del Consiglio di Stato, starebbe per chiedere la restituzione delle somme riscosse, attivando una procedura di recupero che inevitabilmente interesserà molti altri militari nel resto d' Italia, sia in posizione di servizio attivo che di quiescenza.

Ma rimane più d'un punto controverso.

Innazitutto, nella richiesta di recupero l'Amministrazione sembra non consideri ciò che il Consiglio di Stato ha stabilito per le relative ore di straordinario prestate ma non pagate, ossia il diritto del militare al recupero in ogni caso delle ore mediante riposo compensativo.

Per il Piemonte si tratterebbe di oltre 85mila ore di lavoro, corrispondenti a quasi 14mila 13.900 giornate/persona, con una incidenza media dell'assenza di 51 giorni lavorativi per ciascuno dei finanzieri interessati, con conseguente ricaduta anche su alcuni servizi essenziali.

Che succederà, inoltre, per i finanzieri ormai in pensione, per i quali non è certamente ipotizzabile nessun riposo sostitutivo?

Il Cobar GdF Piemonte, con la delibera che riportiamo di seguito, ha affrontato la delicatissima tematica chiedendo che si soprassieda al recupero delle somme in forza del disposto del Consiglio di Stato.

La questione è stata sottoposta dal COCER, nell'incontro avuto il 21 febbraio u.s., all'attenzione del Comandante Generale, che ci risulta si sia riservato di prendere, in merito, una decisione in tempi brevi. Nel frattempo restano pendenti le procedure di recupero da parte dell'Amministrazione.

 

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Guardia di Finanza

COMANDO REGIONALE PIEMONTE

Consiglio di Base di Rappresentanza

DELIBERA NR. 5/27/X

 

OGGETTO: Vertenza tra i Militari in forza al Comando Regionale Piemonte e il Ministero delle Finanze – Ore di straordinario tagliato e non retribuito – sentenze del Consiglio di Stato 279 – 280 – 281/07 – Recupero somme.

 

IL COBAR

 

PREMESSO che oltre 360 militari del Comando Regionale Piemonte hanno a suo tempo intrapreso un’azione collettiva, mediante ricorso giurisdizionale, tendente ad ottenere il pagamento dello straordinario eccedente il monte ore effettuato, non retribuito e non recuperato con l’istituto del riposo compensativo;

 

LETTE le sentenze del TAR che davano ragione ai militari ricorrenti intimando all’Amministrazione il pagamento delle ore non retribuite;

 

LETTA la richiesta di sospensiva al pagamento richiesta dall’Avvocatura generale dello Stato al Consiglio di Stato non accolta;

 

LETTA altresì la definitiva sentenza del Consiglio di Stato che fa prevalere gli interessi dell’Amministrazione a quelli del personale;

 

RILEVATO che la citata sentenza, nell’excursus della disamina del ricorso, evidenzia che i militari avendo percepito le somme ““sarà cura dell’Amministrazione valutare nell’interesse pubblico e di servizio”” se procedere al recupero delle somme avendo i Militari di contro il diritto a procedere al riposo compensativo (a tal riguardo la Corte sancisce il principio che il recupero non ha scadenza temporale);

 

ATTESO che le sentenze vanno rispettate da tutti così come vanno rispettati i diritti di tutti;

 

EVIDENZIANDO ancora una volta che, come sancito dalla Costituzione, il lavoro svolto deve essere retribuito e che nulli sono gli istituti alternativi, anche se formalizzati da sottoscrizione di accordi collettivi di lavoro;

 

APPRESO che il Comando Generale - I Reparto – Ufficio Trattamento Economico Personale in Servizio - IV Sezione Contenzioso, con propria lettera ha disposto, con procedura burocratica, il recupero delle somme con carenza di motivazione e senza tenere presente che:

- antecedentemente al citato ricorso, un altro congruo numero di militari aveva ottenuto dal TAR Piemonte un Decreto Ingiuntivo di pagamento, a fronte del quale l’Amministrazione ottemperava senza intraprendere alcun contenzioso;

- degli iniziali ricorrenti, nr. 273 militari prestano servizio ancora in Piemonte, un’altra parte è stata nel frattempo trasferita in altre Regioni, altri ancora congedati (senza possibilità, nei confronti di quest’ultimi, di procedere al recupero delle somme);

- un’azione di questo tipo andrebbe ad inficiare anche l’attività di servizio, tenendo conto che l’ammontare complessivo delle ore da recuperare è di oltre 85.500, corrispondenti, considerata una media quotidiana di 6 ore, ad oltre 13.900 giornate/uomo, con una incidenza dell’assenza di 51 giorni lavorativi per ciascuno dei 273 ricorrenti nel corrente anno (corrispondenti a circa il 10 % della forza effettiva a livello Regionale);

 

FACENDOSI interprete e portavoce del disagio che patirebbe il personale rappresentato in questo momento, anche a causa della grave crisi economica in cui versa il Paese, e, quindi, della ricaduta che tale recupero avrebbe sul sostentamento economico familiare (nella considerazione che i militari hanno già fatto affidamento sulle predette somme e le hanno già utilizzate, con la conseguenza che a nulla varrebbe il recupero dilazionato), e che potrebbe portare a clamorose e ventilate forme di protesta che questo Organismo vuole prevenire;

 

ESPRIMENDO con forza il proprio disappunto di fronte alla negazione dei diritti dei lavoratori della Guardia di Finanza;

 

RAVVISANDO che attuare la procedura di recupero delle somme farebbe emergere una disparità di trattamento rispetto ai ricorrenti nei cui l’Amministrazione, benché obbligata, non ha intrapreso un’azione legale nell’interesse pubblico, nonché rispetto ai militari ricorrenti attualmente in pensione, nei cui confronti non è possibile procedere al recupero delle somme;

 

RIBADENDO che, a questo punto, l’Amministrazione, se dovesse persistere nell’azione, dovrà rispettare anche la parte della sentenza in cui si evidenzia che il recupero delle ore non ha scadenza temporale (con conseguente, inimmaginabile ricaduta, anche a livello nazionale, sulla sicurezza dei cittadini);

 

AVENDO il Consiglio di Stato offerto la sponda della discrezionalità dell’Amministrazione nel poter evitare la procedura di recupero delle somme per esigenze di servizio (motivazioni precedentemente illustrate),

 

DELIBERA

 

di chiedere al Comandante Regionale di:

- farsi portavoce delle istanze del personale, invitando le competenti articolazioni del Comando Generale a valutare compiutamente tutti gli aspetti connessi la problematica in esame e l’azione intrapresa, anche emanando un provvedimento che motivi il mancato recupero delle somme, onde inoltrare, alternativamente:

• richiesta di formale parere alla Ragioneria Generale dello Stato;

• richiesta di registrazione alla Corte dei Conti;

- di trasmettere la presente alle SS.GG.;

di inoltrare con urgenza la presente delibera al Co.Ce.R., per tramite del Co.I.R., affinché si faccia promotore, presso le competenti articolazioni del Comando Generale, per l’assunzioni di tutte le iniziative finalizzate alla risoluzione della problematica.

 

La presente delibera, approvata “all’unanimità” in data 11/02/08, viene inviata a stralcio del verbale.


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