POKER DI POLITICI IN LIECHTENSTEIN. TENSIONE ALLE STELLE TRA AGENZIA E GUARDIA DI FINANZA (da L’ESPRESSO)
POKER DI POLITICI IN LIECHTENSTEIN
Sono in tutto 157 le persone della lista di Vaduz. Tensione alle stelle tra Agenzia e Guardia di Finanza
Sono solo quattro i politici italiani che compaiono nella lista dei presunti evasori con il conto a Vaduz. E tra loro non c'è nessun big: solo seconde e terze file. Nel poker c'è almeno un esponente dell'Udc, ma non si tratta di Rocco Buttiglione, che ha fatto outing ammettendo di avere solo un piccolo deposito in Liechtenstein. L'ormai famoso elenco comprende sì 400 'voci', ma spesso corrispondono a sigle, fondazioni, prestanome e società riconducibili agli stessi soggetti: a conti fatti, sono solo 157 le persone fisiche su cui indagano gli ispettori dell'Agenzia delle entrate e i pm di Roma.
Il valore complessivo dei conti incriminati è di circa un miliardo e 200 milioni, e comprende ricchezze accumulate da piccoli e medi imprenditori del Centro-Nord: alcuni - ma si contano sulle dita di una mano - hanno un conto superiore ai cento milioni di euro. Pian piano la cortina fumogena che circonda la lista, comprata dai servizi segreti tedeschi e poi consegnata al fisco italiano dalle autorità inglesi, sta dunque svaporando.
Quello che tutti vogliono tenere segreto è invece il furioso scontro istituzionale che si sta consumando tra l'Agenzia presieduta da Massimo Romano e
L'episodio è solo una cartina tornasole. L'arrivo di Visco modifica infatti i rapporti di forza tra militari ed ispettori civili: fondi e assunzioni vengono dirottati sull'Agenzia. Le scelte del diessino sono dovute anche al duello con il generale Roberto Speciale: i due non si tollerano, non si fidano. Secondo i vertici delle Fiamme gialle, però, l'atteggiamento di Visco non muta nemmeno quando Speciale è sostituito dal nuovo comandante Cosimo D'Arrigo. Lontano dai riflettori il braccio di ferro tra Agenzia e Gdf raggiunge il culmine all'inizio del 2008. Prima con il caso Mithos Arkè (una presunta centrale dell'evasione), poi con l'affaire-Liechtenstein. La prima operazione porta all'arresto di professionisti e al coinvolgimento di ex dipendenti (infedeli) dell'Agenzia.
Il blitz è affidato alle Fiamme Gialle di Milano, ma fonti dell'Agenzia sottolineano che l'indagine in realtà era partita proprio dalla loro direzione centrale Audit. I rapporti istituzionale toccano il fondo quando il dvd con la lista di Vaduz, conservato nella cassaforte di Romano, viene acquisito dalla Finanza per conto della Procura di Roma. Qualche giorno prima il sindacato dei militari, il Cocer, aveva contestato la scelta di escludere
P.B e E.F.
(06 marzo 2008)