8 MARZO: VOLANTE SI FERMA PER PERMESSO PATERNITA' AGENTE - POLIZIA: AGENTE INDOSSA MASCHERINA CONTRO GAS, PUNITO - CASSAZIONE: NON VALIDE MULTE FATTE DA VIGILI IN BORGHESE - SICUREZZA: PENATI, INSERIRE AGENTI DI ORIGINI STRANIERE

domenica 09 marzo 2008

8 MARZO: VOLANTE SI FERMA PER PERMESSO PATERNITA' AGENTE

 

   (ANSA) - SANREMO (IMPERIA), 8 MAR - La ''volante'' si ferma dopo tre ore di servizio perche' uno dei due agenti di pattuglia gode del permesso di paternita' e deve correre a casa per cambiare i pannolini ed allattare suo figlio. Accade a Sanremo ed il sindacato di Polizia Siulp, pur plaudendo all'opportunita' offerta dalla legge 8 marzo 2000, chiede al questore di Imperia di cambiare mansioni all'agente evitando cosi' che la citta' sia privata per le successive tre ore della rassicurante presenza della ''Volante''.

   L'agente con permesso di paternita' viene impiegato in servizio di controllo del territorio con turno 8-14/14-20. ''Detta scelta operativa, che di certo non rappresenta una violazione palese ai vigenti accordi sindacali - scrive Laura Galtieri, segretario generale regionale del Siulp e componente Comitato nazionale Pari opportunita' - appare pero' quantomeno inusuale per i seguenti motivi: la pattuglia oltre ad essere composta dal collega in questione e' composta da un secondo elemento il quale si vede costretto a trascorrere le tre ore restanti del servizio in operativo, creando, pertanto nocumento al controllo del territorio ed alla conseguente sicurezza dei cittadini che si vedono privare di una pattuglia per ben tre ore''.  (ANSA).

 

POLIZIA: AGENTE INDOSSA MASCHERINA CONTRO GAS, PUNITO

 

(ANSA) - PALERMO, 6 MAR - Per evitare di respirare il gas discarico dei mezzi in uscita dalla nave proveniente da Tunisi durante i controlli contro gli ingressi di clandestini, un poliziotto in servizio nel porto di Palermo ha indossato una mascherina acquistata con soldi propri ma si e' visto notificare dal suo dirigente della frontiera marittima un provvedimento disciplinare ''per difformita' nell'uso di uniforme''. Lo rivela il Silp, il sindacato di polizia della Cgil che contesta il provvedimento disciplinare.

''In un triste momento in cui si piange per l'ennesima tragedia sui luoghi di lavoro e le piu' alte cariche dello Stato sollecitano soluzioni - si legge in una nota della segreteria provinciale del Silp per la Cgil - e' inspiegabile e imbarazzante il comportamento del dirigente del locale ufficio di polizia di frontiera marittima che invece di assolvere ai propri obblighi quale datore di lavoro dotando il personale di idonei dispositivi di protezione individuale, avvia un procedimento disciplinare nei confronti di quel lavoratore che ha ritenuto doveroso salvaguardare la propria salute''. (ANSA).

 

CASSAZIONE: NON VALIDE MULTE FATTE DA VIGILI IN BORGHESE

 

   (ANSA) - ROMA, 4 MAR - Non sono valide le multe fatte dai vigili che sono in borghese e fanno le contravvenzioni anche quando non sono in orario di servizio. Lo sottolinea la Cassazione annullando il verbale fatto ad una automobilista di Reggio Emilia multata da un vigile troppo zelante che l'aveva colta in flagrante e non aveva resistito alla tentazione di multarla anche se era il suo giorno libero dal lavoro. La nullita' del verbale fatto dal vigile in borghese era stata dichiarata, il 29 ottobre 2003, dal giudice di pace di Reggio Emilia che aveva dato ragione alla signora Sandra S. che aveva contestato la contravvenzione del vigile fuori servizio facendo presente che ''gli agenti preposti alla regolazione del traffico, quando operano sulla strada, devono essere visibili a distanza mediante l'uso di appositi capi di vestiario o dell'uniforme''. Contro il verdetto del giudice di pace ha fatto ricorso, in Cassazione, il comune di Reggio Emilia desideroso di incassare anche i soldi delle multe elevate dai vigili fuori servizio. Ma i supremi giudici hanno replicato che ''gli appartenenti alla polizia municipale hanno la qualifica di agenti di polizia giudiziaria soltanto nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza e limitatamente al tempo in cui sono in servizio e cio' a differenza di altri corpi (polizia, carabinieri, guardia di finanza) i cui appartenenti operano su tutto il territorio nazionale e sono sempre in servizio''. In sostanza, per la Cassazione, la qualifica di agenti di polizia giudiziaria, nel caso dei vigili, ''e' subordinata alla limitazione spaziale che i detti agenti si trovino nell'ambito

territoriale dell'ente di appartenenza e alla condizione che siano effettivamente in servizio''. Il vigile che aveva multato la signora Sandra era ''in abiti civili e fuori dal servizio di vigilanza e si trovava a bordo della propria autovettura nel flusso del traffico'': la sua multa non vale, ha stabilito la sentenza 5771 degli 'ermellini'. (ANSA).

 

SICUREZZA: PENATI, INSERIRE AGENTI DI ORIGINI STRANIERE

 

   (ANSA) - MILANO, 5 MAR - L'aumento della fiducia nella giustizia e un maggior rispetto dell'ordinamento nazionale da parte degli immigrati potrebbe passare attraverso la presenza negli organici della polizia - a partire da quelli della polizia municipale - di agenti di origine straniera ma con cittadinanza italiana. A lanciare la proposta, nel corso di un incontro a Palazzo Isimbardi, e' il presidente della provincia di Milano, Filippo Penati.

   Permettere ''l'assunzione nelle forze dell'ordine, a partire da quelle di polizia municipale, di agenti provenienti da altri Paesi divenuti cittadini italiani - ha osservato – renderebbe piu' efficace la prevenzione e la repressione dei crimini compiuti da stranieri di diverse etnie e - ha aggiunto - premetterebbe di far rispettare meglio l'ordinamento'' italiano.

   Una soluzione di questo genere, ha concluso Penati, oltre a favorire ''la comprensione delle diverse etnie e i processi di dialogo con loro'' potrebbe sancire ''in maniera evidente la realizzazione del processo di integrazione delle comunita' straniere'' nel tessuto del Paese. (ANSA).


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