SICUREZZA: ARRIVA 112 NUE, NUOVO NUMERO EMERGENZE - ELEZIONI:OSAPP,BENE 400 AGENTI PENITENZIARI A PRESIDIO SEGGI - COMMISSIONE VENEZIA: MONITORAGGIO SU 'POTERE' FORZE ARMATE

domenica 16 marzo 2008

SICUREZZA: ARRIVA 112 NUE, NUOVO NUMERO EMERGENZE

PROGETTO PARTE DA PROVINCIA SALERNO, POI ESTESO A TUTTA ITALIA

 

   (ANSA) - ROMA, 10 MAR - Arriva il numero unico per le emergenze in Italia. E' stato infatti emanato il decreto - informa il Dipartimento della Pubblica sicurezza - che introduce il servizio 112 Nue (Numero unico emergenze), un sistema di gestione unificata delle chiamate al 112 e 113 che impone ai gestori telefonici di rete fissa e mobile di rendere fruibile in tempo reale l'identificazione e la localizzazione del chiamante. Per ora, comunque, i numeri delle emergenze attivi non andranno in pensione.

   Quando sara' attivato il nuovo servizio - che partira' sperimentalmente dalla provincia di Salerno, presumibilmente entro fine luglio - il servizio convogliera' le chiamate ricevute al 112 Nue ai numeri di emergenza gia' esistenti (112, 113) delle forze di polizia; esse verranno quindi ripartite, attraverso un sistema di instradamento automatico garantito dalla Telecom, tra le Sale operative della Polizia e dei Carabinieri per arrivare al presidio piu' vicino (commissariato Ps, compagnie o stazioni Cc). Nei comuni dove esiste sia un presidio della polizia che dei carabinieri, la ripartizione delle chiamate di emergenza sara' suddivisa al 50% tra le due forze di polizia, mentre nei comuni senza presidi la chiamata sara' instradata a quello piu' vicino.

   Il nuovo servizio sara' introdotto in maniera graduale e progressiva. Entro il 120/o giorno dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale il numero 112 Nue sara' attivato nella provincia di Salerno; entro 150 giorni seguiranno le province di Imperia, Sassari, Perugia, Padova, Como, Torino, Crotone e Matera; entro 180 giorni Caltanissetta, Caserta, Nuoro, Reggio Emilia e Varese. Successivamente, il servizio sara' esteso a tutto il territorio nazionale attraverso l'attivazione di otto province al mese.

   In attesa che il sistema venga adottato su tutto il territorio nazionale, si potra' comunque continuare a chiamare i numeri di emergenza ormai consolidati quali il 112, 113, 115, 116, 117, 118, 1515 e 1530, che non saranno aboliti.(ANSA).

 

ELEZIONI:OSAPP,BENE 400 AGENTI PENITENZIARI A PRESIDIO SEGGI

 

   (ANSA) - ROMA, 13 MAR - Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha disposto, su richiesta del Ministero dell'Interno, un contingente di 400 uomini della Polizia penitenziaria a presidio dei seggi elettorali per le consultazioni del 13 e 14 Aprile. Lo rende noto il sindacato Osapp che si compiace della decisione.

  ''E' una vittoria degli agenti per i quali ci battiamo - sottolinea il segretario generale dell'Osapp, Leo Beneduci - erano anni che lo chiedevamo. Una decisione rilevante, lì dove il presidio s'impone come necessario per restituire spazi urbani ai cittadini. Un segnale importante - aggiunge - per il contributo che la polizia penitenziaria potra' dare, a questa come ad altre iniziative di salvaguardia del territorio''.

  Le unità, reperite da ogni provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria, , riguarderanno le Marche (12 unita'), la Puglia (48), Sardegna (22), Calabria (31), Campania (84), Sicilia (82), Umbria (15), Abruzzo e Molise (30), Basilicata (8), Lazio (68). (ANSA).

 

COMMISSIONE VENEZIA: MONITORAGGIO SU 'POTERE' FORZE ARMATE

 

   (ANSA) - VENEZIA, 14 MAR - Il terrorismo internazionale prima e l'Iraq poi hanno aperto a nuovi scenari l'impiego delle forze armate e con essi la necessita' di trovare strumenti adeguati di controllo condivisi. Per cercare una soluzione la Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto - nota come ''Commissione di Venezia'' - del Consiglio d'Europa ha lanciato  un monitoraggio per studiare, in questa direzione, il modo d'agire dei singoli Paesi membri. Uno studio - se ne e' parlato oggi a Venezia nella 74/a sessione plenaria della Commisione - unico al mondo che studia, compara e mette a nudo pregi, difetti e debolezze di sistemi che, pur in ambito democratico, si sono dimostrati insufficienti. La spinta - e' stato detto - e' stata prodotta dalla stessa popolazione che ha cambiato la propria coscienza vedendo i militari partire per missioni di pace, antiterrorismo e protezione civile con il semplice fante che diviene soldato ipertecnologico e che, nei servizi di intelligence, assume un ruolo chiave anche in termini di potere. Un potere che va controllato ed analizzato e su cui, come emerge dalla relazione della Commissione realizzata da Carolin Martin, non propone eccellenze. Un 'vuoto' di regole sentito dai Paesi - secondo la Martin - anche in relazione al peso dei costi nella finanza pubblica ed etico quando emergono dubbi sulla liceita' degli interventi. Sotto questo aspetto la ricerca della Martin mette in luce il buon lavoro del Regno Unito che ha varato un'apposita commissione per riformare il controllo sull'attivita' militare. Un controllo che i vari paesi fanno in modo articolato, attraverso il governo o il parlamento - positiva l'esperienza italiana e del nord Europa - ma anche con i tribunali militari e una sorta di difensore civico proprio per le questioni militari. Esperienze - e' stato evidenziato – che vanno coniugate, incrociate per armonizzare un sistema a livello europeo che potrebbe diventare una garanzia sull'impiego ed il lavoro dei militari a tutela dei singoli Paesi ma anche dei cittadini delle aree di crisi in cui intervengono. (ANSA).


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