KATAWEB SALUTE: TROPPO COMPUTER? ATTENZIONE ALLA SALUTE (di Adele Sarno)

giovedì 17 aprile 2008

È come una canna di bambù. La nostra colonna vertebrale si flette e si piega senza mai spezzarsi. Ma può accadere che subisca dei danni, specie se si assume una posizione sbagliata. E il nemico numero uno della postura è il computer. Tutti lo usano, ma molti lo fanno in modo scorretto, provocando così dei danni alla propria salute. “Dolore cervicale, dorsale o lombosacrale, problemi al gomito, alla spalla e alla mano – spiega il professor Salvatore Giaquinto, capo-dipartimento di riabilitazione neuromotoria dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma – sono le prime conseguenze di una posizione errata. Bisogna rispettare le regole dell’ergonomia, la disciplina che studia il lavoro compiuto dal corpo in rapporto alle macchine e agli oggetti che usa, perché i problemi posturali si possono risolvere ma anche prevenire”.

La colonna vertebrale e lo schermo del computer. Sono le curvature della spina dorsale a consentire i piccoli movimenti che di volta in volta facciamo per adattarci all’ambiente. “La colonna – spiega il professor Giaquinto - ha una curva a livello cervicale (parte alta), una dorsale (parte medio-alta), una ad altezza lombare (parte centrale) e una sacrale (parte bassa). Queste sostengono e ammortizzano il carico della testa, del torace, e quello che genera il contatto dei piedi col suolo. Se la postura è scorretta si sovraccarica eccessivamente la cerniera lombo-sacrale, la muscolatura si irrigidisce e viene meno l’elasticità della spina dorsale”. In pratica non riusciamo ad adottare una posizione corretta e il nostro corpo perde l’equilibrio posturale e, a seconda della zona compromessa, si scatena un dolore cervicale, dorsale o lombosacrale. Il carico sulle vertebre e sulle articolazioni poi aumentare ulteriormente se l’individuo affetto dal disturbo è anche in sovrappeso.

La normativa e la postura corretta. La legge che tutela la sicurezza sui luoghi di lavoro (626/94) stabilisce quali sono le regole che un datore di lavoro deve seguire per garantire la salute del ‘videoterminalista' (chi lavora davanti a un videoterminale per almeno venti ore a settimana). “Un modo corretto di stare seduti alla propria postazione – continua Giaquinto – è di assecondare le curvature fisiologiche della schiena. Per cui il monitor deve essere sempre all’altezza degli occhi, così da impedire al mento di avvicinarsi al collo. Se infatti la pagina di lavoro non è all’altezza occhi, si tende ad abbassare la testa, compromettendo così la cervicale”. Lo schienale deve offrire un supporto lombare e dorsale, il piano della scrivania deve essere posizionato all’altezza dei gomiti, così che il braccio e l’avambraccio possano essere perpendicolari al terreno e quindi ad angolo retto. La sedia poi deve avere un’altezza regolabile ed è necessario che poggi su 5 ruote e che sia girevole, infine la tastiera si deve poter posizionare a seconda delle proprie esigenze e chi lo richiede può avere un‘apposita pedana per i piedi. “Tutto ciò – secondo Giaquinto – consente di raggiungere la posizione corretta: spalle rilassate, tronco ben allineato e tutta la pianta del piede sul pavimento”.

Il braccio e il mouse. Il mouse merita un capitolo a parte. “La rigidità della spalla – spiega Giaquinto – può causare dolori frequenti al gomito, all’avambraccio e alle mani. Per evitare questi disturbi il mouse deve stare molto vicino alla tastiera, il braccio deve poggiare sul piano di lavoro mentre il polso deve stare in posizione neutra. È meglio se il polso appoggia su un cuscinetto, scaricando il peso sulla mano”. I rischi maggiori sono una tendinite, con un conseguente dolore causato dall’infiammazione, o la sindrome del tunnel carpale, i cui sintomi principali sono formicolio notturno, addormentamento del pollice, dell’indice, del medio e della metà dell’anulare, e una diminuzione della sensibilità.

I consigli? “Organizzare bene la propria postazione di lavoro, cercare di stare attenti alla postura e cambiare ogni tanto posizione durante la giornata sono tre regole da seguire. Ma anche un po’ di ginnastica leggera – conclude Giaquinto – può aiutare a sciogliere i muscoli della schiena, del collo, delle gambe e delle mani. Basta sdraiarsi a terra, per un’oretta e un paio di volte a settimana, respirando e cercando di contrarre e rilassare gli addominali. Inoltre è possibile, sempre sdraiati, tenere una flessione a novanta gradi dell’anca e delle ginocchia, mentre il peso degli arti è sostenuto da un cubo morbido. Tutto ciò può aiutare a mantenere elastica la colonna, a ridurre la cosiddetta iperlordosi lombare (ossia l’esagerata curva in avanti) e rilassare articolazioni”.

16 Aprile 2008

da http://www.kwsalute.kataweb.it


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