PADOA SCHIOPPA FIRMA IL DECRETO PER 366 MILIONI DI PREMI ALLE SOLE AGENZIE, RICORSO DEL COCER GDF AL GIUDICE E APPELLO AI FINANZIERI: “NON IMPIEGATE BENI PERSONALI PER IL SERVIZIO E RIMANETE A CASA QUANDO GLI STRAORDINARI NON VI VENGONO PAGATI”
Il ricorso al giudice e a clamorose azioni di mobilitazione dei 64mila militari della Guardia di finanza erano state annunciate il 5 marzo scorso dal Cocer delle Fiamme gialle con un duro comunicato pubblicato su questo sito. La causa era stata l'annuncio del raggiungimento dell’accordo sindacale tra governo e sindacati che escludeva ancora una volta i finanzieri dai premi per la lotta all’evasione.
Ma le proteste non hanno modificato l'atteggiamento del ministro, che già si era reso responsabile di un gesto poco cortese nei confronti dei rappresentanti dei finanzieri, liquidati nel fulmineo incontro dell’ottobre scorso con queste parole: Io parlo col comandante generale, vi ascolterò per non più di cinque minuti.
La conferenza stampa tenuta ieri dai delegati del Cocer ha chiarito i motivi di questa nuova fiammata di protesta. Mercoledì scorso Padoa Schioppa ha firmato il decreto che ha destinato anche per quest’anno ai soli dipendenti delle Agenzie le somme di cui all’art. 3, comma 165, della legge 350/2003 continuando ad escludere dall’emolumento i militari del Corpo. Spiccioli? Non esattamente: 176 milioni alle Entrate, 46 alle Dogane, 40 al Territorio, 3 e mezzo al Demanio, 6 ai Monopoli, poco meno di 23 al Secit, 73 a uffici di diretta collaborazione, scuola e dipartimenti. Totale ben 366 milioni di euro, 700 miliardi delle vecchie lire, distribuiti a circa 60mila dipendenti. E nulla ai finanzieri.
Questo, nonostante il Parlamento abbia sollecitato il governo, con due ordini del giorno emessi in sede di approvazione della finanziaria e del cosiddetto “decreto mille proroghe”, a non dimenticare i parenti poveri della Guardia di finanza e nonostante le accorate sollecitazioni che sembra siano state ripetutamente avanzate dal Comando generale del Corpo.
Alla conferenza erano presenti i legali dei due studi che seguiranno la controversia promossa dal Cocer. “È incomprensibile – ha affermato l’avvocato Lidia SCOTTO CIABATTINI – che il ministro abbia chiesto il parere del Consiglio di Stato per adempiere all’impegno politico a cui è tenuto dagli ordini del giorno e nel contempo firmi il decreto che rende irreversibile l’assegnazione completa dei fondi ai dipendenti civili. Per questo stiamo per presentare richiesta di sospensiva all’autorità giudiziaria”. Un solo ricorso o anche ricorsi collettivi? “Non lo sappiamo ancora – ha precisato la professoressa -, definiremo nei prossimi giorni la strategia più opportuna.”
L’argomento giuridico opposto dai vertici del ministero sarebbe la mancanza per la Guardia di finanza di forme di contrattazione di secondo livello. Motivazione superabile, secondo i delegati, perché potrebbe essere applicata la legge del 1995 e si potrebbero utilizzare in via analogica le procedure di concertazione.
Siete stati sorpresi – è stato chiesto – dalla decisione di Padoa Schioppa, specialmente in considerazione che tra pochissimi giorni dovrà lasciare la sua funzione all’onorevole Tremonti?
“Non vogliamo entrare in questioni politiche – è stata la risposta – , ma senza dubbio dopo i due ordini del giorno ci aspettavamo segni di apertura, anche perché la richiesta non soddisfa interessi di singoli o di categorie visto che le somme potrebbero essere destinate al fondo assistenza dei finanzieri”.
Infine, ci sie soffermati sulle due clamorose azioni di protesta annunciate in coda al comunicato stampa, che dovranno rimanere “nel pieno rispetto dell’ordinamento giuridico” ma che non s’erano mai viste prima d’ora.
La prima consiste nel NON IMPIEGARE IN ATTIVITÀ DI SERVIZIO BENI PERSONALI, come computer portatili, testi giuridici, cellulari e autovetture private; la seconda nel RICHIEDERE SEMPRE RIPOSI COMPENSATIVI per il lavoro straordinario prestato e non retribuito.
In più, poiché il nuovo governo Berlusconi ha annunciato che si riunirà il 6 maggio prossimo a Napoli, il Cocer convocherà tutti i Cobar e i Coir d’Italia per una riunione nello stesso giorno e nella stessa città.
È stato spiegato che si tratta di iniziative diverse da quelle decise a gennaio nell’assise generale della rappresentanza Gdf. A L’Aquila, come si ricorderà, l’incontro è terminato con un impegno per tutti i delegati a contattare i parlamentari del territorio per sensibilizzarli sulla richiesta di diritti sindacali o almeno di associazione professionale. In questo caso, viene chiesta invece la mobilitazione e l'impegno di ogni appartenente al Corpo, con l’obiettivo di palesare al paese quanta insoddisfazione vi sia tra i finanzieri per il mancato riconoscimento della centralità del loro ruolo e della loro dignità di cittadini e di lavoratori.
Secondo voi ci sarebbe una maggiore sensibilità con un comandante generale proveniente dal Corpo e non dall’Esercito? “È questione che non abbiamo ancora dibattuto e sulla quale non c’è una posizione del Cocer”, è la risposta ufficiale. “Ma certamente – aggiunge un delegato a titolo personale – senza evoluzione verso il sindacato o senza un associazionismo esterno e autonomo non se ne parla”.