MALTEMPO: SIULP, VOLANTI A PRESIDIO PONTI? NO, GRAZIE - IMMIGRAZIONE:MORTO IN CPT; SINDACATO PS,DISAGI ANCHE PER NOI

sabato 31 maggio 2008

MALTEMPO: SIULP, VOLANTI A PRESIDIO PONTI? NO, GRAZIE

 

   (ANSA) - TORINO, 30 MAG - Il sindacato Siulp ha polemizzato con la decisione presidiare di notte i ponti di Torino dalle Volanti della Polizia invece che dal Reparto Mobile. ''E' incomprensibile - commenta il segretario provinciale Eugenio Bravo - come si possa affrontare l'emergenza rischio inondazioni a Torino facendo piantonare per tutta la notte i sei principali ponti cittadini ciascuno da una Volante, privando Torino, di fatto, del servizio di controllo del territorio''.

   Secondo Bravo, la Questura mostra le proprie lacune, ''scaricando il problema emergenza calamita' sulle pattuglie destinate alla prevenzione repressione del crimine mentre il reparto mobile resta nottetempo inutilizzato''.''L'Ufficio prevenzione generale - ha ribattuto il questore vicario Spartaco Mortola - si chiama ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico. Rientrano nelle competenze dell'ufficio i compiti svolti in occasione degli eventi calamitosi. Le decisioni prese in queste situazioni sono la sintesi del Comitato Coordinamento Soccorsi che, in meno di 24 ore, si e' tenuto sei volte. La priorita' assoluta era quella di recare soccorso alla popolazione e di impedire che in zone a rischio, tipo i ponti, si avvicinassero delle persone''.(ANSA).

 

IMMIGRAZIONE:MORTO IN CPT; SINDACATO PS,DISAGI ANCHE PER NOI

 

   (ANSA) - TORINO, 27 MAG - ''Il disagio degli ospiti del Cpt di Torino e' pari a quello che subiscono quotidianamente le donne e gli uomini della Polizia di Stato e delle forze dell'ordine''. Lo sostiene il segretario provinciale del Sap, Sindacato autonomo di polizia, Massimo Montebove.

   Il sindacalista, che e' anche dirigente del Sap, denuncia ''una cronica carenza di uomini e di mezzi - dice una nota – ma anche una difficile situazione ambientale, perche' gli stranieri non collaborano con le procedure di identificazione sapendo che poi saranno rilasciati, fingono spesso di star male per creare problemi e cercano frequentemente espedienti per fuggire''.

   ''I Cpt - sottolinea Montebove - non sono luoghi di detenzione, ma nel contempo esiste un controllo serrato che le forze dell'ordine devono fare a questi soggetti. L'allungamento dei tempi di permanenza puo' essere una soluzione solo se le forze dell'ordine saranno messe in grado di svolgere i propri compiti. Altrimenti i problemi sono destinati ad aumentare''. (ANSA).


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