E' MALATO E NON PUO' LAVORARE, MA FARE UN COMIZIO SI'. ASSOLTO FINANZIERE VICESINDACO
E' MALATO E NON PUO' LAVORARE, MA FARE UN COMIZIO SI'
ASSOLTO FINANZIERE VICESINDACO, PER PM BARI SENTENZA ILLOGICA
(di Paolo Melchiorre)
(ANSA) - BARI, 10 GIU - L'assenza dal lavoro per malattia non preclude che ''per scrupolo amministrativo e senso civico'' si possa tenere un comizio pubblico. Cosi' il gup del tribunale militare di Bari Aristodemo Ingusci ha deciso di assolvere con rito abbreviato Alessandro Scarciglia, di 31 anni, finanziere scelto in servizio al Comando gruppo Pronto impiego della Guardia di finanza di Bari e vicesindaco di Avetrana (Taranto), che era imputato di truffa militare aggravata.
Sentenza che il pm Manfredi Dini Ciacci, che aveva chiesto la condanna di Scarciglia a due mesi e 20 giorni di reclusione militare, con sospensione della pena, ha gia' impugnato definendola 'gravemente insufficiente e illogica''.
I fatti risalgono al 26 marzo del 2007. Quel giorno Scarciglia si reco' dal proprio medico di famiglia, Antonio Baldari, dicendo di avere la gola arrossata e un po' di febbre. 'Sindrome influenzale' certifico' il medico, che e' anche assessore nella stessa giunta di cui Scarciglia e' vicesindaco, il quale gli prescrisse due giorni di riposo forse anche in considerazione della sua attivita' (e' 'conducente di auto operative'). Ma quella stessa sera, come indicato in una informativa dai carabinieri, Scarciglia parlo' per 20 minuti circa in un comizio in piazza, anche se sarebbe dovuto rimanere a casa perche' ufficialmente in malattia.
Secondo il giudice, e' esatta l'ipotesi di reato contestata dal pm (truffa aggravata e non assenza dal servizio, come voleva la difesa dell'imputato), ma Scarciglia non avrebbe indotto in errore il medico bensi' avrebbe disatteso le sue prescrizioni. Tant'e', scrive il giudice nella sentenza, che Baldari - presente al comizio - a suo dire lo avrebbe poi rimproverato per questo e Scarciglia gli avrebbe risposto di aver ''preso due aspirine'' e che ''si sentiva bene''.
Per il pubblico ministero, invece, la sentenza e' stata motivata dando per buone alcune affermazioni dell'imputato che invece erano tutte da dimostrare. ''Se l'imputato era in perfetta salute - scrive ad esempio impugnando la sentenza – al momento del comizio, resta da spiegare per quale ragione il giorno successivo non abbia ripreso regolarmente servizio visto che si sentiva bene''.
Il pm contesta anche le conclusioni del consulente della difesa, secondo il quale ''era inevitabile - scrive Dini Ciacci - l'astensione dal lavoro'', che e' particolarmente impegnativo, mentre la sindrome influenzale attenuata dall'assunzione di aspirina ''appare compatibile con la partecipazione 'quale oratore' in un pubblico comizio''.
In definitiva, per il pubblico ministero, il deficitario stato di salute del finanziere posto a fondamento della sentenza di assoluzione ''non e' affatto un dato probatoriamente acquisito, ma al piu' un'ipotesi priva di riscontri''. (ANSA).