TG1, 90 MINUTI PER LA FESTA DELLA GDF. PECCATO FOSSE QUELLA DEL GIORNO PRIMA (IL GIORNALE )

lunedì 23 giugno 2008

  

21/06/2008

 

<<...noi vi ringraziamo di averci seguito fin qui e un cordiale arrivederci ». Beh, no. Grazie di averci seguito fin qui sì, ma arrivederci proprio no. Ora, va bene che i palinsesti tv quando arriva l’estate sono pieni zeppi di repliche, dal Ciclone in convento, alla Signora in giallo, dalle Charlie’s Angels a Miami Vice, dall’Appuntamento con la Storia al Caffè di Corradino Mineo che replica non è ma gli somiglia da matti. Ma c’è un limite a tutto, anche se ieri pomeriggio, giusto a metà pomeriggio, praticamente verso sera, quel limite si faceva una fatica bestia a vederlo. Nel dubbio se dare di tutto o se dare di più la Rai all’ora del the ha scelto di dare di troppo e  forse anche un po’ di matto. Così il 234˚ compleanno della Guardia di Finanza, celebrato con la dovuta sobrietà allo Stadio dei Marmi di Roma, è durato quanto Portogallo-Germania, novanta minuti più recupero ma senza intervallo, sempre su Raiuno ma in differita, commento uguale uguale a quello di Bizzotto e di Nesti che ti addormenti agli inni nazionali e ti svegli solo se spegni l’audio. Dimenticavamo: neanche un gol, nemmeno in fuorigioco. Insomma due Ballack così.

Cioè niente da dire sia chiaro sulla festa.  Elegante, ben organizzata, persino bella in tutta la sua coreografia. Ma troppa. Praticamente dalle cinque e un quarto alle sette meno un quarto. Un salasso, anche se ad esibirsi erano le Fiamme Gialle. E nonostante le ripetute raccomandazioni a stili di vita più sobri nel caso specifico non ci è stato risparmiato nulla: la cerimonia delle bandiere e lo schieramento della Brigata di Formazione con Banda, l’allocuzione del Comandante Generale della Guardia di Finanza e lo sfilamento in parata. Il massimo dell’audience, pistolotto di Napolitano a parte, si è toccato quando l’evoluzione della fanfara del Corpo si è misurata colpo su colpo con Squadra speciale Cobra su Raidue («Sognando Maiorca») e Squadra Speciale Vienna su Raitre («Il furto»). Tanto perché alla Rai non sono ripetitivi.

Una spiegazione a dire la verità ci sarebbe: la festa avrebbe dovuto andare in onda in diretta, la celebrazione è di ieri l’altro, ma poi la cosa non ha funzionato perché  alle 18, ora d’inizio della cerimonia, Napolitano aveva annunciato ritardo, ma così, si sono detti alla Rai, va a finire che ritardo su  ritardo, il programmino sfora dritto sul tg e il tg deraglia su Portogallo-Germania. Non si può. Ecco allora la pensata: invece di dire vabbè, pazienza, niente, sarà per un’altra volta, via con la replica il giorno dopo, praticamente integrale, come la Corazzata Potemkin. Il dibattito magari la prossima volta. Era la festa della Guardia di Finanza, evadere è stato impossibile e «...noi vi ringraziamo di averci seguito fin qui e un cordiale arrivederci». Per fortuna che ci ha pensato Retequattro a mandare in onda l’antidoto in contemporanea. Un film con Robert De Niro e Robin Williams, una replica anche questa, di ventotto anni fa. Ma con il titolo che ci voleva: «Risvegli »...

 

Massimo M. Veronese


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