IL MESSAGGERO: “LAUREE FACILI, TRUFFATI MILLE POLIZIOTTI: A PROCESSO UN SINDACALISTA E UN PROFESSORE”
IL MESSAGGERO, Giovedì 10 Luglio 2008, Cronaca di Roma, pagina 43
(di Davide Desario)
Corsi di preparazione agli esami di laurea privati spacciati per pubblici. Attestati falsificati. Un migliaio di poliziotti truffati e con loro anche il Ministero dell’Interno che concedeva agli agenti i congedi straordinari. A organizzare il mega “pacco” sarebbe stato, secondo l’inchiesta della Procura di Roma, proprio un poliziotto della Capitale, dirigente sindacale, insieme ad un professore universitario. Adesso entrambi sono stati raggiunti da una citazione in giudizio per i reati di falso e truffa in concorso tra loro. Uno spaccato di quest’Italia che merita di essere raccontato nei particolari.
AFFARI D’ORO
L’Università degli studi Gabriele d’Annunzio di Chieti ha siglato una convezione con il Ministero dell’Interno per facilitare la laurea degli agenti. Un dirigente sindacale della polizia, allora, si è messo d’accordo con un professore universitario di Teramo per organizzare dei corsi intensivi che, almeno nelle promesse, avrebbero permesso ai frequentatori di ottenere dei “crediti” per poi poter superare più facilmente gli esami del corso di laurea di Sociologia. Il dirigente sindacale ha poi convinto ad iscriversi un migliaio di agenti, tutti aderenti al Siap. Corsi che si svolgevano nell’hotel Movenpich a Monte Mario e per i quali i poliziotti pagavano 126 euro per ogni giorno di lezione. E alla fine del corso veniva loro consegnato un attestato di partecipazione e di espletamento della prova finale con tanto di intestazione e logo dell’Università di Chieti.
LA SCOPERTA
Quando i poliziotti forti dei loro attestati si sono presentati all’Università di Chieti hanno scoperto quello che mai avrebbero voluto scoprire. Ovvero che all’ateneo abruzzese non sapevano nulla del loro corso e quindi non riconoscevano alcun credito. Oltre la beffa il danno: la maggior parte dei poliziotti non sono riusciti a superare gli esami. Il caso è finito su internet e ha fatto il giro del mondo. Se ne è occupato anche Senato Accademico convocato d’urgenza dal rettore Franco Cuccurullo.
L’INCHIESTA
Chissà per quale motivo nessuno dei mille agenti-studenti ha voluto presentare querela. Ma
ATTENTI A QUEI DUE
Secondo l’inchiesta del sostituto procuratore della Repubblica Andrea Mosca, ad architettare la truffa sarebbero stati in due. Il primo si chiama Massimo Anziani, 45 anni, ispettore capo di polizia del commissariato Vescovio di Roma ma soprattutto dirigente del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (Siap). Il secondo è Daniele Ungaro, professore dell’Università di Teramo, quindi anche lui pubblico ufficiale, e supervisore scientifico consultivo per l’intesa tra l’Università degli studi Gabriele d’Annunzio di Chieti e il sindacato di polizia Siap.