CONFERENZA STAMPA DELLE RAPPRESENTANZE DI FORZE ARMATE E DI POLIZIA, BARTOLONI: "CAMBIARE IL DL 112 E RICONOSCERE LA SPECIFICITA'". ON.SANTELLI: "CONVINCEREMO TREMONTI A RISPETTARE GLI IMPEGNI ELETTORALI"

venerdì 11 luglio 2008

Poco prima delle 12 di oggi è cominciata la conferenza stampa dei sindacati e delle  rappresentanze militari delle Forze armate e di polizia in merito agli incontri avuti ieri con gli esponenti del governo per il contratto e la riforma del pubblico impiego.

 

La descrizione del punto di situazione è stata affidata al colonnello BARTOLONI, del Cocer della Guardia di finanza. Ma prima ha preso la parola l’onorevole Jole SANTELLI (Popolo della Libertà), vicepresidente della I Commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati.

 

La parlamentare ha cercato di assicurare l’assemblea che la maggioranza sta seguendo con grande attenzione l'evoluzione delle situazioni riguardanti il personale delle forze dell’ordine. “Non scappiamo davanti ai problemi della sicurezza e della difesa – ha dichiarato -, che rimane la nostra priorità politica”.

 

Sono stati fatti, in merito, ha aggiunto Santelli, una serie di “passi formali” da parte delle Commissioni I (Affari costituzionali) e IV (Difesa), da parte sia delle componenti della maggioranza che di quelle dell'opposizione,  nei confronti del governo e in particolare dei ministri dell’Interno e della Difesa per far sì che le promesse fatte ai cittadini in campagna elettorale vengano rispettate.

 

Il nostro nemico - ha sottolineato Santelli –, che poi è “il nemico di tutti” è il ministero dell’economia, che cerca di tagliare tutto quello che può per mantenere il paese nei parametri europei, in questio caso senza guardare troppo per il sottile. “Ma proprio oggi – ha proseguito - ci aspettiamo dal Consiglio dei ministri importanti novità, specialmente sul punto della specificità del comparto, per arrivare finalmente a distinguerlo dal resto del pubblico impiego". Subito dopo, si affronteranno altre questioni, come quella della detassazione degli straordinari per agenti e militari. “Dobbiamo pensare però a fare anche le riforme strutturali che servono al paese, riaprendo la questione dei premi incentivanti che devono privilegiale il personale operativo rispetto a quello che svolge attività meramente impiegatizie".

 

Ha preso quindi la parola il colonnello BARTOLONI a nome delle rappresentanze di entrambi i comparti. L’ufficiale ha sottolineato come i problemi strutturali di Forze armate e di polizia si trascinino ormai da troppi anni e come, da ultimo, non siano stati mantenuti gli impegni assunti nel 2007 con il patto per la sicurezza. “Gli stanziamenti annunciati – ha sottolineato l'ufficiale – riguardano soltanto interventi dovuti”, come l’adeguamento degli importi dei buoni pasto e il piccolo ritocco dell'importo dell’ora di straordinario per evitare che continui ad essere retribuita meno di quella per il lavoro ordinario.

 

"La maggioranza – ha aggiunto - ha messo al centro del suo programma di governo la sicurezza e la difesa, ma le attuali norme del decreto legge 112 non sono coerenti con tale intenzione".

 

Ha quindi ricordato che ieri c’è stato il primo incontro con la parte governativa e che le rappresentanze hanno cominciato a prendere visione del piano di lavoro proposto dal ministro BRUNETTA.

 

"Ma bisogna capire bene i contenuti che riguardano le Forze armate e di polizia e vanno modificati diversi punti del decreto 112". “Sul punto – ha precisato Bartoloni -, abbiamo consegnato un DOCUMENTO UNITARIO contenente le nostre principali richieste di modifica al decreto 112”.

 

Quali richieste, precisamente? Innanzitutto la modifica degli articoli 65 e 66, che, se rimanessero come sono ora, produrrebbero tagli drammatici alle risorse e il blocco del turnover del personale; poi l’articolo 70, con eliminazione dei limiti concernenti pensioni e scatti, e l’articolo 71, riguardante la riduzione del 40% della retribuzione accessoria in caso di malattia a personale che, come ben noto, lavora ben al di là dei limiti orari retribuiti; infine, l’art. 72, comma 11, che prevede la possibilità per le amministrazioni di porre in congedo d’autorità il personale che abbia raggiunto i 40 anni contributivi, col rischio di mandare a casa molti lavoratori appena cinquantenni. “Dobbiamo riconoscere per legge a militari e agenti di polizia, che sono i più esposti a rischi fisici, la specificità delle loro funzioni; altrimenti, li si equipari in tutto e per tutto ai lavoratori pubblici, si consenta il part-time e la possibilità di fare anche un secondo lavoro”.

 

LA REDAZIONE DEL SITO DI FICIESSE

 

 


Tua email:   Invia a: