REPUBBLICA: "VIGILI ARMATI E SOLDATI, COSÌ UMILIANO LA POLIZIA"

venerdì 08 agosto 2008

di Vladimiro Polchi

L'allarme dei questori e delle forze dell'ordine sulla sicurezza
"Con le nuove misure dei sindaci si rischia il conflitto istituzionale"

ROMA - "La sicurezza? Sarà a macchia di leopardo: nasce l'ordine pubblico federalista". "I sindaci sceriffi? Schiacciano prefetti e questori: il rischio è il conflitto istituzionale". Non bastavano i tagli alla sicurezza e l'esercito in città. Ora sono le ordinanze "creative" dei sindaci (che l'Anci si prepara a raccogliere) e i vigili con le pistole a scatenare la protesta di agenti, funzionari di polizia e questori.

A preoccupare sono dunque i nuovi poteri attribuiti dal decreto Maroni ai sindaci, ora "ufficiali di governo". I primi a suonare il campanello d'allarme sono alcuni questori interpellati da Repubblica: "Si rischia il conflitto istituzionale - avvertono - tutto infatti dipenderà da come i sindaci interpreteranno il loro nuovo ruolo ed è chiaro che in caso si dovesse arrivare ai ferri corti, spetta a noi questori la decisione finale".

Forte la preoccupazione dell'Associazione nazionale funzionari di polizia: "La confusione di ruoli è grande - denuncia il segretario nazionale Enzo Marco Letizia - vigili urbani che sostituiscono la polizia, sindaci che prendono il posto di prefetti e questori. La verità - prosegue - è che stanno disarticolando la sicurezza statale, che finora ha unito e coordinato le forze dell'ordine da Bolzano a Pantelleria. Ora arriva un modello campanilistico: chi ha più fondi (i sindaci del Nord) risponderà alle esigenze di sicurezza dei cittadini, chi ne ha meno (a Sud) si arrangerà. È il federalismo della sicurezza".

Claudio Giardullo, dirigente di Ps e segretario del Silp-Cgil denuncia una "duplice tendenza del governo: da un lato, unico in Europa, utilizza i soldati in città; dall'altro trasferisce ai poteri locali la sicurezza nazionale, violando la Costituzione". Duro il Consap: "La professionalità della polizia è messa in discussione - sbotta il segretario Giorgio Innocenzi - ci stanno schiacciando tra i militari e i vigili urbani, così da togliere visibilità alle nostre proteste contro i tagli in finanziaria". Insomma neppure i vigili con pistola vanno giù ai poliziotti, come invece prevede il "Regolamento dell'armamento", firmato mercoledì sera dal sindaco Gianni Alemanno con i sindacati di categoria.


Pistola semiautomatica, spray anti-aggressione e manganelli di plastica: sono queste le armi che saranno in dotazione ai vigili della capitale, dopo appositi test psico-fisici. Come del resto accade già a molti colleghi di mezza Italia. L'arma potrà essere portata anche al di fuori dell'orario di servizio, all'interno del comune di Roma. "Nel regolamento - spiega il responsabile della Cisl-Fp di Roma, Giancarlo Cosentino - si parla di difesa personale perché noi non siamo addetti alla pubblica sicurezza in via primaria. Ma in caso di minaccia all'incolumità dei cittadini non esiteremo a usare la pistola".

L'addestramento dei vigili sarà lo stesso degli agenti di Ps. Ammessa l'obiezione di coscienza: entro 60 giorni dall'entrata in vigore del regolamento (probabilmente a settembre) i vigili possono chiedere di essere esonerati dall'armamento. Armarli è "un atto di buon senso - sostiene Alemanno - non so chi può pensare che la polizia municipale possa andare disarmata a prendere schiaffi dall'ultimo venuto".

(8 agosto 2008)

 


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